In questa guida scopriremo tutti gli strumenti a disposizione dei fumatori per smettere di fumare, rifletteremo sulle possibili motivazioni, sui vantaggi e su come pianificare un radicale cambiamento delle abitudini. È importante, però, che ogni fumatore deve trovare la sua personale motivazione e trovare in sé la forza per il cambiamento.
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Smettere di fumare è una delle grandi sfide dei fumatori ed è molto difficile, specialmente quando la dipendenza da nicotina è alta. Smettere di fumare però comporta innumerevoli vantaggi che possono essere una motivazione forte ad intraprendere i passi giusti per abbandonare l’abitudine al fumo di sigaretta.
Esso è associato al rischio aumentato di infarto, enfisema e molte altre malattie. In particolare è dimostrato che è tra i fattori di rischio che favoriscono l’insorgere dei tumori. Il fumo di sigaretta svolge un’azione sinergica con altri cancerogeni, tra cui amianto, aumentando così la possibilità di contrarre una malattia asbesto correlata.
L’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto, insieme al suo presidente, l’Avvocato Bonanni, promuove la prevenzione e diffonde stili di vita più sani per diminuire il rischio di contrarre patologie oncologiche e non solo.
Perché smettere di fumare? Uno dei fattori più importanti per smettere di fumare è la forza di volontà che non può che far leva sulla personale motivazione a smettere e a cui si sceglie di tenere fede. Più la convinzione di smettere è forte e più si sarà in grado di far fronte all’astinenza e ai giorni più critici. Quando la convinzione è forte, la soddisfazione di avere rinunciato a una sigaretta può risultare a volte più forte del sacrificio e del disagio di non assumere nicotina.
Le principali motivazioni per smettere di fumare sono fattori:
Riguardo quest’ultimo aspetto, infatti, fumando, i nostri denti diventano gialli e si macchiano. Le mani e le unghie sono ingiallite e la pelle è spenta. La nicotina che si libera nel sangue causa una contrazione dei vasi sanguinei, che non riescono a dare alla pelle i suoi nutrienti nel modo giusto. Gli effetti della combustione peggiorano il colorito e il turgore della pelle. Infine, smettere di fumare migliora le nostre performance sportive e in generale ci rende fisicamente più forti, resistenti e meno cagionevoli.
Un’altra importante ragione per smettere di fumare riguarda il nostro benessere psicologico. Il fumo provoca dipendenza e una dipendenza equivale a una schiavitù psicologica. In mancanza della sigaretta desiderata non si riesce a godere a pieno dei discorsi, per quanto interessanti, delle attività svolte per quanto gratificanti, e della compagnia per quanto piacevole.
La ragione più importante per smettere di fumare riguarda però la salute, nostra e di chi ci sta intorno. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il fumo di sigaretta è la più importante causa di morte evitabile nella nostra società. I tumori del polmone (in particolare il microcitoma) e della gola (faringe e laringe), della bocca e della trachea si sviluppano per contatto diretto con le sostanze cancerogene contenute nel fumo di sigaretta.
Il fumo però aumenta anche il rischio di contrarre altri tipi di cancro, come il tumore al seno, alla vescica, all’intestino, alle ovaie e ad altri organi. L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) sottolinea come uno dei fattori principali di rischio per il cancro al colon sia proprio il fumo.
Fumare aumenta anche il rischio di insorgenza di patologie cardiovascolari e altre patologie a carico dei polmoni, come l’enfisema. Infatti altera il movimento delle ciglia che tengono pulite le vie aeree e favorisce la distruzione delle pareti degli alveoli polmonari, in cui avviene lo scambio tra ossigeno e anidride carbonica. Per questo è anche la più importante causa di enfisema. Il fumo danneggia i vasi sanguigni, favorendo i processi di aterosclerosi, che possono portare all’infarto o all’ictus.
Secondo l’OMS, ogni anno in tutto il mondo il fumo uccide 7 milioni di persone (oltre sei milioni a causa del consumo diretto, i restanti per esposizione passiva). In Italia si stima che le morti attribuibili al fumo vadano da 70.000 a 83.000 ogni anno. Più di un quarto delle vittime del fumo hanno un’età compresa tra i 35 e i 65 anni.
Gli agenti cancerogeni svolgono un’azione sinergica, aumentando gli uni gli effetti degli altri. I soggetti esposti ad agenti cancerogeni sul posto di lavoro e negli ambienti di vita, se sono fumatori, hanno maggiori possibilità di sviluppare una malattia oncologica.
Un noto effetto sinergico è quello tra il fumo e l’amianto. L’esposizione ai minerali di asbesto provoca gravi malattie, tra cui i mesoteliomi, che sono tra le patologie asbesto più aggressive e che possono essere causate esclusivamente dall’esposizione ad amianto. Le patologie amianto non sono dose dipendente. Significa che non c’è una dose al di sotto della quale ci si può considerare al sicuro. L’abitudine al fumo di sigaretta aumenta la possibilità di insorgere della malattia.
L’Osservatorio Nazionale Amianto si occupa di lotta all’amianto e ad altri cancerogeni. Sostiene e tutela legalmente le vittime di esposizione, occupandosi di prevenzione a 360° (primaria, secondaria e terziaria). Fa parte della prevenzione primaria la bonifica dei siti contaminati e il rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro, ma anche il migliorare i fattori di rischio variabili, come uno stile di vita più sano e e smettere di fumare.
Purtroppo i materiali in amianto sono ancora molto diffusi sul territorio nazionale, come denuncia l’Avvocato Ezio Bonanni in “Il libro bianco delle morti di amianto in Italia – Ed. 2022“. Sono presenti anche in edifici pubblici, come scuole e ospedali. Per evitare qualsiasi danno alla propria salute occorre eliminare ogni esposizione. Per aiutare i cittadini a segnalare le aree a rischio e incentivare la bonifica l’ONA ha istituito l’App Amianto.
Smettere di fumare è importante per la nostra salute ma anche per quella delle persone che ci circondano. Chi sta intorno a una persona che fuma inala 4.500 sostanze chimiche, di cui più di 60 cancerogene. Una di queste è il benzene, che favorisce l’insorgenza di leucemie.
L’effetto dell’insieme di queste sostanze fa sì che le persone esposte abitualmente al fumo passivo abbiano un rischio di cancro e malattie cardiache superiore alla media. Hanno il 25% di probabilità in più di ammalarsi di tumore al polmone o di malattie del cuore rispetto a chi non è esposto al fumo passivo. In totale si calcola che 19.000 europei non fumatori muoiano ogni anno per effetto dell’esposizione al fumo passivo, a casa o sul luogo di lavoro.
In particolare, i bambini esposti al fumo passivo corrono un rischio superiore ai loro coetanei di andare incontro a bronchiti, polmoniti, attacchi di asma, otiti e meningiti. Per i neonati inoltre aumenta il pericolo di morte in culla.
Come smettere di fumare? Oggi sono a disposizione tutta una serie di strumenti che in passato non esistevano da cui attingere a piene mani per raggiungere questo difficile ma importantissimo obiettivo.
L’Istituto Superiore di Sanità ha un portale dedicato a come smettere di fumare, dove si trova una guida utile per smettere, una serie di informazioni sulla nicotina, i numeri verdi e gli indirizzi dei centri antitabagismo in Italia. Anche il test di Fagerstorm di autovalutazione aiuta a capire quanto è alta la propria dipendenza da nicotina, utile a determinare quali strategie mettere in atto prima di smettere di fumare e su come preparare il corpo.
Sono molti gli strumenti a disposizione di chi vuole smettere di fumare. Alcuni sono strumenti messi a disposizione da centri antifumo e Ministero della Salute, altri sono strumenti che già possediamo, ma che possiamo imparare ad affinare.
La forza di volontà è lo strumento fondamentale per riuscire a smettere. Smettere di fumare significa necessariamente desiderarlo dopo aver capito che è quello che si vuole, perché è la cosa migliore per sé. Solo 3 persone su 100 riescono a dare un taglio al fumo solo grazie alla motivazione. Se non si riesce nell’intento è importante non sentirsi in colpa e scoraggiarsi per questa difficltà, alimentando un circolo vizioso che non farà che farci fumare di più. È importante quindi non sentirsi sconfitti se i primi tentativi non vanno a buon fine. Smettere di fumare è difficile e necessiterà probabilmente diversi tentativi, senza scoraggiarsi.
Diversi fumatori sono riusciti a smettere dopo numerosi tentativi. Le persone che ci circondano, i centri antifumo, conoscere meglio il fumo e la nicotina possono essere un valido aiuto a cui affidarsi. Possono inoltre aiutarci a focalizzare le nostre motivazioni e ad affinare la forza di volontà.
Su tutto il territorio italiano ci sono quasi 400 Centri antifumo che aiutano a smettere di fumare con vari strumenti: il counseling individuale, la terapia di gruppo e la prescrizione di prodotti sostitutivi della nicotina o di farmaci per la disassuefazione.
Il counseling proattivo telefonico ha dimostrato una reale utilità. L’accesso a uno di questi centri di solito prevede il pagamento di un ticket e, solo in alcuni casi, è gratuito. Tutte le informazioni relative ai Centri antifumo sono disponibili sulla guida dell’Osservatorio fumo alcol e droga (OssFAD) dell’Istituto Superiore di Sanità o possono essere richieste al numero verde contro il fumo (800 554 088) dello stesso Istituto, che fornisce anche una consulenza su tutti i problemi legati al tabagismo.
Trattamenti sostitutivi sono cerotti, gomme da masticare e altri prodotti a base di nicotina. Qualunque sia la via di somministrazione (cerotti da 16 o da 24 ore, gomme da masticare, compresse da succhiare o inalatori orali), tutti i prodotti sostitutivi controllano il disagio fisico provocato dalla mancanza della nicotina, aumentando del 50-70% le probabilità di successo di chi intende smettere di fumare. Si possono acquistare in farmacia senza ricetta medica. Sono sicuri anche in gravidanza (sotto controllo medico), ma devono essere utilizzati rispettando le dosi e i tempi indicati (almeno per 2-3 mesi con un dosaggio da ridurre generalmente di un terzo ogni mese).
Il medicinale utilizzato più comunemente per aiutare nei momenti più critici è il bupropione, un farmaco della famiglia degli antidepressivi che, con un’apposita formulazione, riduce i sintomi dell’astinenza da nicotina.
Un altro farmaco che può essere prescritto è la vareniclina, che riduce il desiderio della sigaretta e ne attenua il piacere. Devono essere prescritti dal medico e non sono forniti gratuitamente dal Sistema sanitario nazionale, neppure per i fumatori con patologie croniche legate al fumo e quindi con più urgenza di smettere. Il costo è spesso molto elevato.
La citisina è un prodotto galenico in capsule che ha un costo inferiore rispetto agli altri farmaci. Può essere acquistato in farmacia dietro prescrizione medica. Il principio attivo è ricavato dal maggiociondolo, un arbusto con fiori gialli e pendenti come un ciondolo che fiorisce a maggio. Si comporta come antagonista parziale della nicotina e inganna il nostro cervello contro i sintomi dell’assuefazione. Uno studio recente ha dimostrato che, con l’aiuto di questa sostanza e del counseling telefonico, il 59,2% dei partecipanti non fumava dopo 3 mesi e circa il 49 dopo un anno.
Riguardo le sigarette elettroniche, gli studi effettuati finora non permettono di escludere possibili danni legati a questo nuovo modo di fumare, anche per chi sta attorno. L’uso della sigaretta elettronica permette di evitare il catrame e gli altri prodotti tossici della combustione del tabacco. Permangono però dubbi sulla sicurezza delle sostanze contenute nei composti da “svapare”.
Esistono poi dei libri utili per smettere di fumare, che approfondiscono:
Tra i titoli consigliati ci sono:
Gli esperti hanno stilato delle linee guida e dei consigli per smettere di fumare:
Non esiste un metodo migliore per smettere di fumare. Ogni persona deve trovare le sue personali motivazioni e il modo di fare fede alla decisione presa. Alcune persone tagliano di punto in bianco senza riniziare a fumare. Altri ci sono riusciti con un libro, altri utilizzando un mix degli strumenti a disposizione. L’ideale è andare per tentativi e non scoraggiarsi se non si riesce, ma riprovare e riprovare.
Il nostro medico di base può essere un valido aiuto nell’indirizzarci verso gli strumenti più adatti che siano centri antifumo, farmaci, sostitutivi della nicotina o counselling psicologico.
Non ci sono controindicazioni nello smettere di fumare di colpo. In realtà per alcuni fumatori questo è stato un metodo di successo. Una volta presa la decisione, il modo migliore per portarla avanti è stato infatti staccare immediatamente con il fumo.
Diminuire lentamente è consigliato nei casi di alta dipendenza, per ridurre i sintomi dell’astinenza. Tra i sintomi dell’astinenza ci sono depressione, ansia, rabbia e, in alcuni casi, insonnia e crampi intestinali. Tuttavia smettere di colpo non è pericoloso in alcun modo.
La crisi di astinenza da nicotina varia a seconda della dipendenza al momento in cui si prende la decisione di smettere. In alcuni casi i sintomi scompaiono già in due settimane, in altri in 4 settimane. I giorni più critici sono i primi 2-3 giorni senza nicotina.
La nicotina è un anoressizzante. Per questo motivo smettendo di fumare si rischia di aumentare di peso di due o tre chili. Comunque non tutti ingrassano, ma se non si vuole rischiare è sufficiente cambiare gradualmente le proprie abitudini alimentari.
Come fare? Bisogna ridurre la quantità di cibo per pasto, preferire 3-5 pasti leggeri piuttosto che due abbondanti, bere molti liquidi, ridurre il consumo di alcolici, scegliere frutta e verdura quando si sente la necessità di mangiare qualcosa fra i pasti e, infine, aumentare l’attività fisica. Bere due litri d’acqua al giorno con piccoli sorsi aiuta a sopportare i momenti critici di astinenza e a mantenersi idratati, sostituendo cibo e sigarette con acqua.
I benefici dello smettere di fumare sono subito evidenti. I primi si hanno addirittura dopo 20 minuti dall’ultima sigaretta. Dopo 20 minuti la pressione arteriosa e la frequenza cardiaca tornano nella norma. A 12 ore dall’ultima sigaretta i livelli di monossido di carbonio nel sangue calano, mentre quelli di ossigeno si normalizzano. Poi, dopo 24 ore, i polmoni cominciano a ripulirsi dal muco e dai depositi lasciati dal fumo.
A 2 giorni dall’ultima sigaretta l’organismo si è liberato dalla nicotina e ricomincia a recuperare il senso di gusto e olfatto. Già dopo 3 giorni si comincia a respirare meglio e si recupera energia. Passate 2-12 settimane la circolazione del sangue migliora. A 3-9 mesi il miglioramento nella respirazione si fa più marcato e tosse e sibili si riducono.
Dopo 1 anno il rischio cardiovascolare si è dimezzato rispetto a quello di chi continua a fumare. Infine dopo 15 anni il rischio di tumore del polmone in molti casi è tornato pari a quello di chi non ha mai fumato o comunque è dimezzato. Ma questo dipende da molti fattori, tra cui il numero di sigarette fumate e gli anni in cui si è fumato.
L’ONA ha come obiettivo primario la tutela della salute di tutti i cittadini. Il fumo, insieme agli altri agenti cancerogeni, sono fattori dannosi per la salute. L’esposizione a questi può causare gravi patologie e neoplasie. Molti sono i lavoratori che hanno subito danni alla propria salute perché esposti a sostanze tossiche e cancerogene sul luogo di lavoro.
Proprio per loro l’associazione ha messo a disposizione un servizio gratuito di assistenza medica, assistenza psicologica e assistenza legale. Per richiedere la consulenza gratuita è possibile chiamare il numero verde o compilare il form.