mesotelioma e ferrovieri

Mesotelioma e ferrovieri: una strage in corso

In questa guida abbiamo raccolto tutti i dettagli in merito al tema di mesotelioma e ferrovieri, facendo il punto sulle morti di amianto nelle Ferrovie dello Stato. Parliamo anche dei risarcimenti e indennizzi previsti dalla legge per la tutela legale degli esposti e degli ammalati di mesotelioma e non solo.

Mesotelioma e ferrovieri: tutele dei diritti

Purtroppo si è verificata una correlazione tra i casi di mesotelioma e ferrovieri. Infatti i lavoratori delle Ferrovie dello Stato sono stati tra i lavoratori più esposti al rischio amianto. Si tratta di una vera e propria strage di malattie asbesto correlate e di mesotelioma tra i dipendenti del settore rotabili.

Dell’assistenza alle vittime di amianto ferrovieri si occupa l’ONA-Osservatorio Nazionale Amianto e il suo presidente, l’Avv. Ezio Bonanni.

Ferrovie dello Stato e l’uso dell’amianto

I lavoratori delle FS sono stati tra i più esposti ai minerali di amianto. Infatti, questo rischio ha interessato tutto il personale ferroviario, in particolare i macchinisti di locomotive a vapore e di locomotive elettriche. Inoltre, tutti i macchinisti FS, all’inizio e al termine della loro attività, dovevano verificare la funzionalità dei rotabili.

L’amianto, detto anche asbesto, è un gruppo di minerali accumunatti dall’elevata resistenza al calore, alla trazione e all’attacco di agenti esogeni esterni. Queste caratteristiche, unite alla loro economicità, li hanno resi appetibili in diversi settori e applicazioni.

In particolare l’amianto veniva utilizzato come isolante per le condotte di vapore sui treni. Fino alla metà degli anni ’50, è stato impiegato per isolare e confinare le strutture dei treni soggette a riscaldamento. Infatti, fino a quella data, le locomotive erano alimentate a vapore. In seguito è stato utilizzato in tutte le parti dei treni, non più a vapore, soggette ancora a riscaldamento, come alcune componenti dei freni. Nei materiali di attrito, come avviene nei freni, l’amianto è in forma dinamica.

Quindi, ogni volta che entrano in funzione i freni, si polverizzano pulviscoli di amianto, che, se inalati, provocano gravi patologie. Le capacità lesive dell’apparato respiratorio e gastrointestinale da parte dei minerali di amianto sono confermate dalla monografia IARC. Una volta inalate o ingerite, le fibre di amianto provocano fenomeni infiammatori (asbestosi, placche e ispessimenti pleurici), che possono poi provocare gravi patologie neoplastiche.

Inoltre, dalla metà degli anni ’50 e per tutti gli anni ’60 si è utilizzato l’amianto spruzzato (crocidolite) per la coibentazione dei nuovi rotabili. I rotabili con amianto spruzzato ammontavano a 8.000. Negli anni ’80 è stato interrotto questo uso, ma è continuato l’utilizzo delle vecchie carrozze a danno dei lavoratori addetti alla manutenzione.

Mesotelioma e ferrovieri: altri lavoratori a rischio

Le Ferrovie dello Stato avevano commissionato i locomotori prodotti con la presenza di amianto a varie aziende italiane, tra cui la Breda. I lavoratori coinvolti nei lavori legati alla costruzione delle locomotive sono vittime dell’esposizione ad amianto. Nella scoibentazione era coinvolta la Firema, che da sempre, si è occupata della scoibentazione delle carrozze.

All’inizio degli anni ’80 si introdussero i primi provvedimenti di prevenzione e negli anni ’90 le carrozze coibentate con amianto friabile furono dismesse. Il programma di bonifica è stato completato all’inizio degli anni 2000.

I lavoratori svolgevano le suddette attività ignari del fatto che fossero direttamente esposti alla fibra killer, senza dispositivi di prevenzione e protezione individuale.

Mesotelioma e ferrovieri: morte sui binari

ONA TV mesotelioma e ferrovieri

Nella diciottesima puntata di ONA TV del 04.02.2021, “L’Amianto corre sui binari“, si parla delle nuove segnalazioni di mesotelioma e altre malattie amianto che hanno coinvolto i ferrovieri.

L’Avv. Ezio Bonanni, nel corso della puntata diretta da Morosini, ha riepilogato il contenuto del Registro mesoteliomi, nel quale sono censiti i casi di mesotelioma in Italia.

In particolare il VII Rapporto ReNaM, che riporta i casi di mesotelioma in Italia tra il 1993 e il 2018, inserisce il settore dei rotabili ferroviari tra quelli che hanno riscontrato più casi di mesotelioma. I lavori che hanno contratto questa patologia di origine professionale sono 696. Mentre, per esposizione ambientale, le vittime sono:

  • 40 nel campo dell’impianto produzione e riparazione rotabili ferroviari;
  • 92 tra coloro impiegati nella linea ferroviaria;
  • 2 tra coloro impiegati nella stazione ferroviaria.

L’alta incidenza dei casi di mesotelioma è accompagnata anche da quella di altre malattie asbesto correlate, che portano la stima della morte sui binari in non meno di 3000 casi fino al 2020.

Il ruolo delle Ferrovie dello Stato

Quella dell’amianto nei rotabili ferroviari è un’emergenza che sta provocando una vera epidemia, non solo di placche, ispessimenti pleurici e asbestosi, ma anche tumori e mesoteliomi. Lo ha ribadito Nino Pulitanò, intervenuto durante la trasmissione ONA TV, che è stato vittima del licenziamento da parte delle FS perché ha chiesto la bonifica amianto.

Muoiono anche i familiari dei lavoratori impiegati in questo settore. Ricordo l’Isochimica di Avellino. Così negli altri siti. Per questo motivo è necessario che anche il nuovo Ministro della Giustizia corra ai ripari. Processi rapidi. Risarcimenti per le vittime. In più prevenzione e i nuovi fondi europei per la modernizzazione delle Ferrovie dello Stato“, ha dichiarato Pulitanò.

L’importanza della prevenzione del mesotelioma

L’Osservatorio Nazionale Amianto è un’associazione di utilità sociale in prima linea nella lotta all’amianto in Italia. L’ONA e l’Avv. Ezio Bonanni, sostengono la necessità della prevenzione. In primo luogo, la prevenzione primaria, attraverso la bonifica di tutti i siti contamianti, permette di azzerare il rischio di ammalarsi. Poi la prevenzione sui luoghi di lavoro significa dotare i lavoratori di tutti i dispotivi di protezione individuali, insieme a una corretta informazione sui rischi corsi.

Di fondamentale importanza è la prevenzione secondaria, che permette la diagnosi precoce del mesotelioma e delle altre malattie amianto. Attraverso la sorveglianza sanitaria infatti si monitora la salute dei lavoratori esposti ad amianto, a partire dai pensionati. La diagnosi precoce è di fondamentale importanza per migliorare le possibilità di successo delle cure, soprattutto nel caso del mesotelioma.

La prevenzione terziaria è la tutela legale dei diritti degli esposti, che si applica nei casi in cui la prevenzione primaria è stata inefficace ed è stata fatta, sfortunatamente, una diagnosi di malattia amianto.

Prestazioni INAIL ai ferrovieri malati di mesotelioma

Alle vittime dell’amianto malate di mesotelioma e di altre malattie asbesto correlate e ai loro familiari spettano una serie di indennizzi e risarcimenti previsti dalla legge.

Con il riconoscimento della malattia professionale si ha diritto alla rendita o indennizzo INAIL, a seconda del grado invalidante riconosciuto. I malati di mesotelioma presentano solitamente un danno biologico, già al momento della diagnosi, molto ingente e hanno quindi diritto alla rendita mensile INAIL. La rendita INAIL, in caso di morte del lavoratore, spetta ai familiari superstiti della vittima.

Mesotelioma e ferrovieri: Fondo Vittime Amianto

Oltre alla rendita INAIL, ai ferrovieri malati di mesotelioma sono dovute anche le prestazioni aggiuntive del Fondo Vittime Amianto. Si tratta di un primo risarcimento amianto pari al 15% della rendita INAIL, a cui si somma ogni mese.

Anche i malati di mesotelioma per esposizione ambientale hanno diritto a una tantum del fondo. Esso si corrisponde anche ai familiari del lavoratore, che si sono ammalati a causa della contaminazione degli ambienti domestici.

Pensione ferrovieri: benefici contributivi, prepensionamento

I benefici contributivi amianto con il coefficiente 1,5 permettono ai ferrovieri malati di mesotelioma di raggiungere precocemente il diritto alla pensione.

Nel caso in cui, con i benefici amianto, di cui all’art. 13 comma 7 della Legge 257/92, non risulta maturato il prepensionamento, può essere invocata l’applicazione dell’art. 1 comma 250 della legge 232/2016. In questo caso è sufficiente il riconoscimento del danno biologico per malattia professionale asbesto correlata per poter chiedere la pensione d’invalidità amianto.

La circolare INPS n. 46, pubblicata il 14 marzo 2018, detta una misura circoscritta ai lavoratori della produzione di materiale rotabile ferroviario esposti amianto, privi di adeguate misure di sicurezza per la salute rispetto al rischio asbesto. La circolare riconosce, infatti, il beneficio pensionistico amianto per i ferrovieri a partire dal 1° gennaio 2018, a condizione che alla domanda sia allegata la documentazione probante e soltanto dopo apposito accertamento eseguito dall’INAIL.

La nuova Legge amianto si applica ai lavoratori del settore ferroviario:

  • privi di equipaggiamenti di protezione asbesto;
  • assicurati INAIL;
  • ancora in attività o privi di pensione FS.

Risarcimento integrale dei danni ai ferrovieri

Oltre all’indennizzo INAIL, i malati di mesotelioma hanno diritto all’integrale risarcimento dei danni, che include il ristoro dei danni patrimoniali (danno emergente e lucro cessante) e dei danni non patrimoniali (biologico, morale ed esistenziale).

In caso di decesso questi diritti spettano ai familiari della vittima. Il danno è sia patrimoniale che non patrimoniale, al netto della rendita diretta INAIL, che si scomputa. Invece, per quanto riguarda il danno iure proprio, quello cioè subito dai familiari, non c’è alcuno scomputo.

Assistenza legale gratuita ai ferrovieri

L’ONA fornisce assistenza legale gratuita ai ferrovieri vittime di mesotelioma e altre malattie amianto. Li assiste gratuitamente per la richiesta di rendita INAIL, il Fondo Vittime Amianto, la pensione ferrovieri e tutte le prestazioni previste dalla legge. L’ONA offre anche assistenza medica e assistenza psicologica, entrambe gratuite.

Per richiedere la consulenza gratuita dell’ONA basta chiamare il numero verde 800 034 294 o compilare il form.

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