Inquinamento ambientale: cos’è, tipi e tutela legale

ln questa utile guida scopriamo nel dettaglio cos’è l’inquinamento ambientale, quali sono i principali agenti inquinanti e le malattie da essi provocate. Tra queste c’è il mesotelioma, in particolare il mesotelioma pleurico, causato dall’esposizione all’amianto, sia di origine lavorativa o sia di origine ambientale.

Inquinamento ambientale e tutela legale

L’inquinamento cos’è? Inquinamento ambientale è un grave problema che mette a repentaglio la salute dell’ambiente e di tutte le specie viventi che abitano il nostro pianeta, compreso l’uomo.

Nel caso in cui l’inquinamento ambientale causi delle malattie sono previste delle forme di risarcimento. L’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto, insieme all’Avvocato Ezio Bonanni, si occupa di tutela medica e legale nei confronti degli esposti ad agenti cancerogeni presenti in un ambiente degradato e inquinato.

Inquinamento ambientale: che cos’è?

Che cos’è l’inquinamento ambientale? Esso consiste nell’introduzione nell’ambiente di elementi fisici, chimici e biologici, che provocano inquinamento, o meglio diversi tipi di inquinamento. L’inquinamento è il rilascio nell’ambiente di sostanze inquinanti che sono in grado di sconvolgere gli ambienti in cui vengono rilasciate, con ripercussioni a volte anche su ambienti lontani nello spazio e nel tempo.

Esistono diverse forme di inquinamento che non sono connesse alle attività antropiche, come quello derivante da eruzioni vulcaniche. In questo caso però l’inquinamento ambientale ha sempre una natura circoscritta nel tempo e nello spazio. Quando parliamo di inquinamento ambientale ci riferiamo quindi propriamente alle sostanze immesse nell’ambiente dall’uomo, attraverso le sue attività. Tra le principali attività antropiche che causano l’inquinamento ambientale ci sono attività agricole, industriali, legate all’urbanizzazione, al commercio e ai trasporti.

Quello dell’inquinamento ambientale è un problema globale che coinvolge tutti gli ambienti e tutti gli Stati. Anche gli ambienti più remoti, come l’Antartide, sono soggetti all’inquinamento marino da plastica o da agenti chimici. Per esempio l’Europa vieta il DDT, ma ancora si utilizza più a Sud. In seguito al particolare movimento delle particelle inquinanti dovuto all’azione delle correnti, il DDT si accumula proprio in vicinanza dei poli.

Quali sono i tipi di inquinamento ambientale?

Esistono diversi tipi di inquinamento ambientale. Tra tutti i tipi di inquinamento, il più insidioso, perché alla base del grave riscaldamento globale, è forse l’inquinamento atmosferico. L’inquinamento atmosferico consiste nella diffusione in atmosfera di gas e polveri sottilissime. Le attività industriali, gli impianti per la produzione di energia, gli impianti di riscaldamento e il traffico sono le principali fonti di inquinamento atmosferico.

Si calcola che il 75% dell’inquinamento atmosferico sia prodotto dalla lavorazione e dall’uso dei combustibili fossili. Le aree più colpite sono infatti le grandi aree urbane dove si concentrano industrie, traffico e riscaldamento e quindi smog.

Le enormi quantità di CO2 rilasciate nell’ambiente in seguito alle attività antropiche provocano il cosiddetto effetto serra. In seguito all’effetto serra l’atmosfera terrestre si riscalda ma il calore non si disperde e rimane intrappolato, come in una serra. L’effetto serra è estremizzato da altre attività umane quali la deforestazione e gli incendi, che privano la Terra della capacità delle foreste di assorbire CO2, che anzi si rilascia durante gli incendi.

I vari tipi di inquinamento sono intrecciati tra loro ed è spesso difficile distinguerli nella misura in cui in ogni ambiente, e in generale sulla Terra, tutto è connesso da complicate da relazioni che coinvolgono ogni singolo elemento.

L’impatto dell’inquinamento termico

L’inquinamento termico consiste nella modifica della temperatura di un ambiente, di solito l’innalzamento. Tale cambiamento di temperatura causa la modifica e la potenziale distruzione di quell’ambiente. Possiamo distinguere due tipi di inquinamento termico: quello diretto e quello indiretto.

Nel primo caso si immette nell’ecosistema direttamente energia termica, provocando, così, un importante innalzamento di temperatura istantaneo. Un esempio è costituito dall’acqua ad alte temperature riversata dalle industrie nei fiumi e nei piccoli corsi d’acqua. Nel secondo caso invece gli effetti degli inquinanti si ripercuotono indirettamente sulle temperature su scala globale.

Gas come l’anidride carbonica, metano e idrocarburi alogenati e prodotti della combustione provocano il riscaldamento globale, attraverso l’effetto serra, e quindi l’inquinamento termico. La temperatura del nostro pianeta ha subito infatti un forte riscaldamento e gli effetti del cambiamento climatico sono già evidenti sotto forma di eventi metereologici estremi. A ciò si aggiunge l’isola di calore urbana, un fenomeno per cui nei centri urbani la temperatura è maggiore di 3,5-8 °C rispetto alle periferie o alla campagna. Questo avviene a causa della cementificazione, dell’uso del riscaldamento e del traffico congestionato.

Inquinamento acustico come inquinamento ambientale

L’inquinamento acustico consiste nell’introduzione nell’ambiente di suoni che hanno una quantità di decibel superiore a quella che l’ambiente e le forme di vita che lo abitano sono in grado di sopportare senza disagi o danni più gravi. L’esposizione a inquinamento acustico incide sulla salute dell’uomo.

Le conseguenze ed i danni fisici sono molteplici e differiscono in base alle caratteristiche del rumore prodotto. Tra questi distinguiamo i danni:

  • uditivi acuti (intensi e di durata breve) o cronici (se l’esposizione è prolungata), che possono causare vertigini, ronzii e insensibilità uditiva;
  • extra uditivi che non coinvolgono l’apparato uditivo, ma che sono causati dall’inquinamento acustico.

Il rumore infatti è fonte di stress, che ha conseguenze nell’apparato gastrointestinale o nell’aumento della pressione arteriosa, con alterazioni del sistema nervoso, del sistema immunitario, del surrene, della tiroide. A queste problematiche va aggiunta una sensazione di fastidio generico, che genera infelicità e problematiche di comunicazione, percezione o di svolgimento di normali attività di studio o lavoro e possibili disturbi del riposo e del sonno.

Gli effetti dell’inquinamento elettromagnetico

L’inquinamento elettromagnetico è provocato dalla presenza di dispositivi e campi elettromagnetici in motori, elettrodomestici e apparati di telecomunicazioni. Le esposizioni ai campi elettromagnetici per l’uso dei cellulari ha determinato in alcuni casi l’insorgenza di tumori del cervello. Questi tumori maligni sono stati pure riconosciuti in sede giudiziaria.

Ne è un esempio la sentenza della Corte di Cassazione, sez. lav. n. 17438/2012, che ha confermato la decisione della Corte di Appello di Brescia. Entrambe hanno riconosciuto la malattia professionale a un lavoratore che aveva utilizzato il telefono per motivi di lavoro per almeno 5/6 ore al giorno. La Corte di Cassazione ha poi rigettato il ricorso dell’INAIL per il pagamento della rendita INAIL.

Inquinamento ambientale: inquinamento idrico

L’inquinamento idrico consiste nell’introduzione di sostanze inquinanti negli ambienti acquatici. Non si tratta solo dell’immissione in via diretta di sostanze inquinanti nei mari e nei fiumi. L’inquinamento del suolo e dell’atmosfera provocano, infatti, in via indiretta l’inquinamento idrico.

Gli stessi rifiuti, dai più piccoli ai più grandi, attraverso il ciclo dell’acqua, finiranno nei nostri mari. L’inquinamento marino è l’inquinamento idrico che riguarda specificatamente oceani e mari. L’oceano ha un grande potere autodepurante sia per la composizione dell’acqua marina sia per la sua massa, che consente spesso un’efficace diluizione e ossigenazione.

La quantità di inquinanti immessi, tra cui enormi quantità di plastica, è però di gran lunga superiore a quella che il sistema marino è in grado di processare. In alcuni casi gli scarichi urbani e industriali contengono anche sostanze non degradabili, come metalli pesanti e sostanze radioattive, che avvelenano l’acqua, provocando la moria di pesci.

Inquinamento del suolo: cause e conseguenze

L’inquinamento del suolo può avere cause fisiche, come le attività di scavo per ricavare materiali per costruzione, l’erosione per il mancato controllo dello scorrimento delle acque di superficie, l’eccesso di impermeabilizzazione, come accade con l’asfalto in città, l’abbassamento del livello delle falde acquifere per eccessivo prelievo, di solito a causa dell’irrigazione.

Ci sono poi cause chimiche, come la salinizzazione di acque di falde. Quando l’acqua del mare si infiltra nelle falde, di solito a causa dell’eccessivo prelievo di acqua dolce, provoca le piogge acide e la dispersione di acque superficiali inquinate. E poi ci sono i fenomeni connessi ad aree specifiche, come nel caso delle discariche, degli incidenti industriali e dell’inquinamento nei pressi degli insediamenti urbani e industriali.

Anche l’inquinamento del suolo causa enormi danni spesso irreversibili all’ambiente, la distruzione degli habitat e danni alla salute alle persone direttamente esposte o che fanno uso di risorse alimentari contaminate dai suoli inquinati.

Inquinamento ambientale: inquinanti più pericolosi

Ogni inquinante agisce in modo diverso a seconda del suolo e dell’ambiente in cui si immette. Non è possibile prevedere quali saranno le conseguenze di un inquinante in un dato ambiente, ma ci sono sostanze chimiche che sono più nocive di altre.

Per questo motivo sono necessari studi e ricerche finanziati ad hoc per conoscere gli effetti degli inquinanti e dei vari tipi di inquinamento in modo più approfondito. Green Cross Svizzera e Pure Earth hanno pubblicato nel 2015 un report sugli inquinanti ambientali, individuando le sei sostanze inquinanti più pericolose provenienti dalle industrie.

Inquinante industriale: cromo esavalente

Tra le industrie che utilizzano il cromo esavalente figurano le concerie e quelle che si occupano di lavorazione di metalli, saldature in acciaio inossidabile, produzione di cromati e della manifattura di pigmenti di cromo. I coloranti giallo, arancione e rosso spesso contengono pigmenti di cromo, per cui tracce di questa sostanza possono essere trovate nel cuoio conciato con solfato di cromo, nelle pentole in acciaio inox e nel legno trattato con bicromato di rame.

A seconda del percorso di esposizione, il cromo può causare danni al sistema respiratorio e a quello gastrointestinale nonché diversi tipi di tumore.

I danni causati dall’esposizione al piombo

Il piombo si estrae dalle miniere sotterranee e successivamente impiegato per una vasta gamma di prodotti e combinato con altri metalli per produrre leghe. Spesso si rilascia nell’ambiente durante i processi di estrazione, fusione e anche durante le fasi di riciclo delle batterie piombo-acido usate (ULAB).

L’esposizione al piombo per inalazione di aria, ingestione orale di terra, acqua o prodotti alimentari contaminati, così come attraverso il contatto con la pelle, può comportare diverse conseguenze negative per la salute, tra cui disturbi neurologici, ridotto IQ, anemia, disturbi nervosi e tante altre malattie.

Mercurio è l’inquinante più diffuso

Il mercurio è rilasciato più frequentemente nell’ambiente durante il suo processo di estrazione dal solfuro di mercurio rosso e dalle emissioni delle centrali elettriche a carbone. Viene utilizzato in molti processi industriali, ad esempio per l’estrazione dell’oro dalla roccia. Inoltre è contenuto in prodotti quali termometri, otturazioni dentali e lampade a risparmio energetico.

L’esposizione al mercurio elementare può causare danni al cervello, ai reni e al sistema immunitario. Può avere un effetto negativo anche sullo sviluppo del feto in caso di gravidanza.

Inquinamento ambientale da pesticidi e cadmio

I pesticidi sono sostanze di natura chimica prodotte dalle industrie e utilizzate in agricoltura. Con la pioggia i pesticidi vengono lavati via dai campi e raggiungono le falde acquifere. L’esposizione prolungata ai pesticidi può avere un esteso impatto negativo sulla salute neurologica, riproduttiva e dermatologica.

Il cadmio è presente in particolar modo in Asia, come sottoprodotto delle attività minerarie e della produzione di pesticidi e fertilizzanti. Anche una minima quantità di cadmio può avere un impatto molto grave sulla salute. A causa dell’elevata tossicità, nel 2011, l’Unione europea ne ha proibito l’utilizzo per la produzione di gioielli, leghe e PVC. L’avvelenamento da cadmio, causato per inalazione di polveri e fumi o ingestione di suoi composti, causa rapidamente vertigini, gola secca e nausea.

Inquinamento industriale da radionuclidi

Il rilascio di radionuclidi nell’ambiente è principalmente dovuto a processi industriali. Di questi sono compresi anche l’estrazione di uranio, lo smaltimento dei rifiuti minerari, la produzione di energia nucleare, la creazione e i test sulle armi nucleari. E infine, la causa è anche lo sviluppo e l’utilizzo di prodotti di radiologia in campo medicale.

L’esposizione ai radionuclidi, per inalazione o ingestione orale, può avere gravi conseguenze sulla salute. Tra i possibili effetti ci sono nausea, vomito e mal di testa fino ai problemi cronici, come affaticamento, letargia, febbre, perdita di capelli, vertigini, disorientamento, diarrea, sangue nelle feci, pressione, sanguigna bassa, tumori.

Amianto come agente cancerogeno fatale

Tra i più dannosi inquinanti c’è l’amianto. L’amianto, detto anche asbesto, è stato messo al bando in Italia dal 1992 ed è responsabile del degrado ambientale e dell’inquinamento. È ancora presente in numerosi siti e micrositi pubblici e privati, come denuncia lo stesso Avv. Bonanni in Il libro Bianco delle morti di amianto in Italia – Ed.2022“.

Inalare o ingerire le fibre killer causa gravissime malattie, di cui la più aggressiva è il mesotelioma: una neoplasia che può essere causata esclusivamente dall’esposizione all’asbesto. La capacità cancerogena dei minerali di amianto è confermata dalla monografia IARC, che analizza il nesso tra esposizione a dosi anche piccole di amianto e malattie amianto correlate.

Al fine di mappare i siti italiani contaminati da amianto, l’ONA ha creato un’applicazione a cui i singoli cittadini possono contribuire con le loro segnalazioni. L’App amianto incentiva la bonifica e rende possibile la prevenzione primaria, cioè evitare l’esposizione all’inquinamento da eternit per eliminare tutti i rischi per la propria salute.

Inquinamento ambientale: il caso dell’Ilva

L’ILVA, ora Acciaierie d’Italia S.p.A., è la società che produce acciaio, in particolare presso lo stabilimento ILVA di Taranto. Qui si attuarono l’utilizzo del carbone e di altri prodotti ILVA, come l’amianto, che hanno contaminato l’ambiente di Taranto e leso la salute dei cittadini e dei lavoratori. Sono stati diagnosticati:

  • 600 casi di mesotelioma nel periodo dal 1993 al novembre 2021 (complessivamente in Puglia negli ultimi venticinque anni sono stati censiti 1.600 casi di mesotelioma e di questi il 40% soltanto a Taranto);
  • 400% in più di casi di cancro tra i lavoratori impiegati nelle fonderie ILVA;
  • 50% di cancri in più anche tra gli impiegati dello stabilimento, che sono stati esposti solo in modo indiretto;
  • 500% di cancri in più rispetto alla media della popolazione generale della città di Taranto, non impiegata nello stabilimento.

Inoltre, il tasso di incidenza del cancro dell’intera città di Taranto è superiore alla media di tutte le altre città italiane

Nel corso del recente convegno a Taranto del 27.11.2021, organizzato da ONA e dall’Avv. Ezio Bonanni, con l’USB, dal titolo “Danno da amianto, tutela preventiva, previdenziale e risarcitori” è stata ribadita la necessità e l’urgenza di bonificare lo stabilimento e di disinquinare.

Tutela dell’ambiente e assistenza per le vittime

Gli agenti inquinanti hanno un ruolo chiaro e provato scientificamente nel provocare direttamente alcune malattie, secondo un nesso di causalità ben definito. Per questa ragione le malattie professionali causate dall’esposizione agli agenti inquinanti danno il diritto alle prestazioni INAIL e all’integrale risarcimento dei danni.

L’ONA e l’Avvocato Bonanni sono in prima linea per difendere le vittime. Offrono assistenza legale, la tutela medica e l’assistenza psicologica a tutti coloro che sono stati esposti all’amianto e ad altri cancerogeni. Chiamando il numero verde o compilando il form si può richiedere la consulenza gratuita e avere tutte le informazioni sui propri diritti, previsti dalla legge, che devono essere salvaguardati.

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