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Emergenza climatica Regione Lazio: alluvioni e trombe d’aria

In questo articolo ci occuperemo dell’emergenza climatica della Regione Lazio. Tuttavia, come è noto, il cambiamento climatico interessa tutto il nostro pianeta. Ciò che accade su bassa scala si ripercuote ed è causa di quanto accade su scala più ampia e viceversa. Per questo, in nessun caso e in nessun luogo ci si dovrebbe sentire esonerati dal porsi il problema del cambiamento climatico.

Emergenza climatica e tutela dell’ambiente

La tutela dell’ambiente è uno degli obiettivi dell’ONA-Osservatorio Nazionale Amianto e del suo presidente, l’Avvocato Ezio Bonanni. Infatti salvaguardare l’ambiente è l’unico modo per salvaguardare la salute di tutti i cittadini. Ogni persona deve essere tutelata dai danni che possono provocare l’inquinamento o l’esposizione ai siti contaminati da agenti cancerogeni, come l’amianto.

Cambiamenti climatici, la situazione del Lazio

Titoli come “Tromba d’aria sul litorale”, “Roma sott’acqua”, “Maltempo e alluvione sulla capitale” sono sempre più frequenti. Questi eventi climatici estremi, ormai, sembrano avere assunto carattere ciclico. Infatti, si potrebbe quasi parlare di un loro scatenarsi periodico. Gli avvisi di allerta meteo da parte della Protezione Civile sono divenuti un qualcosa al quale siamo abituati. Sempre più spesso capita che vengano emessi bollettini per allertare la popolazione sulle condizioni meteo, sui rischi ai quali si potrebbe andare incontro non essendo preparati alla violenza di questi eventi atmosferici.

Quello che negli ultimi tempi è diventato sempre più eclatante è la rapidità con la quale le condizioni meteo peggiorano. Effettivamente, la tempestività e la forza, con le quali eventi climatici estremi si abbattono sui centri abitati, provocano lì i danni più seri. Bombe d’acqua, alluvioni, trombe d’aria sono in grado di scatenarsi sulle coste o sui centri urbani, creando ingenti danni in pochissimo tempo.

Emergenza climatica: il triste primato della Capitale

L’intera Regione Lazio, sia nell’entroterra sia sulla striscia costiera, è soggetta a fenomeni climatici estremi. Analizzando l’ultimo decennio, il triste primato rispetto a questi eventi atmosferici devastanti spetta a Roma, la Capitale. A fornire il dato è il Report di Legambiente, dal titolo “Il clima è già cambiato“, nel quale si legge:

“Il numero record degli eventi estremi registrati tra le città italiane è di Roma. Qui, dal 2010 al 1° novembre 2021, si sono verificati 56 eventi, di cui 33 allagamenti a seguito di piogge intense. Invece in 13 casi è stata causata l’interruzione, con danni, di infrastrutture viarie e ferroviarie”.

Inoltre, lo stesso Report di Legambiente precisa che la Capitale è stata sempre interessata dalle alluvioni per le vicende legate al Tevere e per la presenza di acquitrini posti a quote inferiori rispetto al fiume stesso. Il fenomeno delle alluvioni in città si aggrava a causa della costruzione delle cloache e dei loro sbocchi diretti all’interno del fiume. Ma quello che sta succedendo negli ultimi anni ha cause ancora più ampie e complesse.

Regione Lazio e maltempo: chi paga le conseguenze peggiori?

Per tornare al triste primato della Regione Lazio, è d’obbligo una riflessione sulle conseguenze di questi eventi straordinari, che ormai tanto straordinari non sono neanche più.

Oltre alla sicurezza delle persone, aspetto primario e fondamentale, vengono fortemente messi a rischio anche gli equilibri economici e produttivi di interi territori.

L’emergenza climatica, un problema di portata planetaria

La situazione che si sta verificando negli ultimi decenni nella Regione Lazio e a Roma non è dovuta solo alla conformazione della regione stessa e alla presenza del Tevere nella Capitale. Purtroppo, dipende da un fattore di interesse più ampio. Il cambiamento climatico e il riscaldamento globale, nel caso della nostra penisola, hanno non poco peso.

L’innalzamento sempre crescente delle temperature dei mari, da cui l’Italia è in gran parte circondata, provoca lo scontrarsi di masse di aria fredda e aria calda in zone di bassa pressione. Si formano quindi enormi nubi che, pian piano, iniziano a muoversi in modo circolare, sviluppando temporali, piogge importanti a carattere torrenziale e forti venti. Il maltempo poi trasporta l’umidità scaricandola in maniera violenta sulla terra, più fredda, dando luogo a fenomeni che stanno divenendo sempre più frequenti con il passare del tempo e, soprattutto, con l’aumentare delle temperature.

Questa teoria è la più accreditata a livello mondiale, confermata anche dal World Weather Attribution, una rete che mette in connessione i maggiori climatologi di tutto il mondo che si confrontano e analizzano dati ed eventi proprio riguardo all’emergenza climatica e a fenomeni quali alluvioni, temporali violenti, trombe d’aria e inondazioni, analizzandone l’intensità e la frequenza.

Trombe d’aria e grandinate: l’agricoltura in ginocchio

Alluvioni, trombe d’aria, grandinate improvvise e gelo inaspettato sono ciò che di più dannoso ci sia per il comparto agricolo. Intere coltivazioni possono essere messe a rischio da episodi di questo tipo. Un evento estremo, che può durare anche solo il breve tempo di una precipitazione, ormai è in grado di  compromettere seriamente il lavoro e le entrate economiche di un’azienda agricola per un’intera stagione.

Un esempio potrebbe essere quello dell’agricoltura pontina degli ultimi anni. Nel momento in cui fenomeni estremi si abbattono su territori a forte vocazione agricola, le prime a pagare le conseguenze di quanto accaduto sono le aziende di settore. Nel maggio 2019 una grandinata record ha imbiancato diverse zone del sud pontino e, al contempo, ha messo a rischio intere colture, come quelle di kiwi e i vigneti. La storia si è ripetuta anche nell’ottobre 2021. Stessa sorte è accaduta nell’area che dai Castelli Romani arriva fin nella provincia pontina, con diversi settori agricoli messi in ginocchio dall’emergenza climatica.

Giulia Presciutti

L’ONA e la lotta contro i siti inquinati

L’ONA combatte contro ogni tipo di inquinamento, atmosferico, idrico, elettromagnetico e acustico. In particolare vuole contrastare quello che causa la contaminazione di diverse aree d’Italia, a causa di agenti cancerogeni e tossici.

Per esempio, l’esposizione ai minerali di amianto provoca l’insorgenza di infiammazioni (asbestosi, placche pleuriche e ispessimenti), che poi danno origine a numerose patologie asbesto correlate, come il mesotelioma. Purtroppo in Italia sono tanti i siti ancora inquinati da amianto, tra cui anche alcuni edifici pubblici, scuole e ospedali. Denuncia questa situazione d’emergenza lo stesso Avvocato Bonanni in “Il libro bianco delle morti di amianto in Italia – Ed.2022“.

Per tutelare tutti coloro che subiscono danni alla salute, l’ONA ha attivato servizi gratuiti di assistenza medica, assistenza psicologica e assistenza legale. Si può richiedere la consulenza gratuita, chiamando il numero verde o compilando il form.

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