Confinamento amianto: come funziona, pro e contro

L’amianto è un minerale, o meglio un gruppo di minerali, cancerogeni, che provocano prima infiammazioni e poi cancro. L’unico modo per vincere la battaglia contro le malattie amianto è la prevenzione primaria, ovvero l’evitare l’esposizione alle fibre killer dell’asbesto (sinonimo di amianto). La normativa vigente ammette 3 tipi di bonifica. Il confinamento amianto è uno di questi e rappresenta quindi una tecnica di bonifica amianto.

L’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto si occupa di prevenzione a 360° rispetto al rischio amianto e difende le vittime dell’esposizione alle fibre killer e ad altri patogeni che hanno riportato una malattia professionale. Nel caso del mesotelioma la tutela legale è prevista anche per le vittime di esposizione ambientali. Purtroppo si tratta di una delle patologie amianto più insidiose e quindi la tutela legale passa solitamente dalla vittima agli eredi legittimi. Essi hanno diritto al risarcimento integrale dei danni.

Confinamento amianto: che cos’è?

Cos’è il confinamento amianto? Il confinamento amianto consiste nell’installazione di una barriera a tenuta o di una sovra copertura con lastre isolanti, che separano i materiali contenenti amianto dalle aree fruibili di un edificio.

Questa tecnica segue solitamente quella dell’incapsulamento. L’incapsulamento permette infatti di ricoprire i materiali di amianto con una pellicola penetrante e impermeabile che non permette il rilascio delle fibre killer. Si impedisce in questo modo che i materiali di amianto continuino a rilasciare fibre tossiche all’interno del confinamento.

La normativa di riferimento è quella relativa al D.M. 06/09/1994 e al D.M. 20/08/1999. Secondo quest’ultima, il confinamento eternit è necessario quando l’area contaminata è a rischio di dispersione di fibre, le quali costituiscono una potenziale fonte di inquinamento ambientale.

In genere lo si applica in presenza di aree circoscritte. Così come gli altri interventi di bonifica richiede delle specifiche attività di controllo e manutenzione successive; ciò allo scopo di verificare che non ci sia dispersione di amianto nell’ambiente circostante. Il proprietario deve anche nominare un Responsabile che ne verifichi la realizzazione.

Perché è importante bonificare?

Le fibre dei minerali di amianto si disperdono facilmente nell’ambiente e vengono, altrettanto facilmente, inalate. Esse hanno infatti una forma sottile di dimensioni infinitesimali che aumenta la possibilità di dispersione. Sono responsabili di gravi processi infiammatori che possono evolvere in malattie ancora più gravi e spesso fatali attraverso il processo della cancerogenesi (Inflammation in malignant mesothelioma – friend or foe?. Ann Cardiothorac Surg. 2012;1(4):516–522) e quindi in cancro. I tumori causati dall’asbesto non coinvolgono solo gli organi dell’apparato respiratorio ma anche altri distretti.

L’OMS chiarisce la pericolosità di tutti i tipi di amianto e afferma che non esistono approcci controllati al rischio amianto. L’unica tecnica di bonifica che riduce a zero il rischio di ammalarsi è infatti la rimozione e lo smaltimento in discarica dell’amianto. Essa permette infatti di evitare qualunque forma di esposizione, indipendentemente da eventuali traumi violenti (terremoti, alluvioni) e indipendentemente da un piano di manutenzione. Il confinamento amianto, così come l’incapsulamento prevedono infatti la manutenzione dell’area interessata e il controllo del rilascio di fibre. L’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto raccomanda la rimozione anche se, pure in questo caso ci sono pro e contro, e ogni caso e edificio merita una riflessione a sé. Durante la rimozione infatti è a rischio la sicurezza degli operatori e ci sono particolari rischi legati al trasporto dell’amianto.

L’app amianto, sviluppata da ONA – Osservatorio Nazionale Amianto è un importante strumento per la mappatura dei siti contaminati in Italia e offre un valido supporto per la tutela della salute e la prevenzione delle esposizioni. Permette infatti di realizzare un’efficace tutela legale prevenendo ulteriori esposizioni (leggi tutto sulla prevenzione terziaria). I privati cittadini possono partecipare geolocalizzando i presunti siti contaminati.

L’amianto è pericoloso anche a basse dosi

La Corte di Cassazione, IV Sez. Penale, n. 45935/2019, ha evidenziato e chiarito come anche le esposizioni a basse dosi siano dannose e rischiose. Le monografie dello IARC approfondiscono il legame tra malattie asbesto correlate e minerali di amianto.

Approfondisci su: Report Consensus di Helsinki e “Il libro bianco delle morti di amianto in Italia – ed.2022” che traccia il quadro completo della situazione nel nostro paese e dello stato della tutela legale, scritto dall’Avv. Ezio Bonanni.

Per altri approfondimenti >> VII Rapporto RENAM sui mesoteliomi e i risultati della Commissione d’Inchiesta uranio impoverito e amianto e altri rischi.

Confinamento amianto: la procedura

Prima di procedere alla bonifica amianto, è necessario verificare le condizioni della copertura di asbesto sulla quale si deve intervenire. Nel caso di amianto compatto (come nel caso di Eternit) la bonifica non è obbligatoria e imposta dalla legge, a meno che la struttura sia danneggiata e quindi in grado di rilasciare fibre killer. In questo caso sono previsti i protocolli di incapsulamento e/o confinamento.

Se la matrice compatta è integra si può procedere direttamente con il confinamento. Altrimenti si inzia con l’incapsulamento ovvero creando, attraverso speciali liquidi aggrappanti e impermeabilizzanti, una copertura dei materiali che impedisce il rilascio delle fibre.

Si installa in seguito una barriera che separa i materiali contenenti amianto dalle aree occupate dell’edificio. Per fare ciò viene installata una nuova copertura di lastre isolanti al fine di proteggere le zone della struttura dal rilascio delle fibre.

Prima di tale operazione, però, è obbligatoria la presentazione alla ASL di un piano di controllo e manutenzione; a questo si aggiunge anche un’analisi del prodotto, l’allestimento delle opere di sicurezza e la fornitura e posa del nuovo materiale.

Confinamento amianto: vantaggi e svantaggi

La bonifica amianto tramite confinamento di una copertura Eternit e in generale di cemento amianto è vantaggiosa per almeno 4 motivi:

  1. non dovendo ricorrere a materiali sostitutivi, il costo è nettamente inferiore rispetto alle altre tecniche di bonifica;
  2. non produce rifiuti tossici e pericolosi da smaltire, come nel caso della rimozione;
  3. riduce il rilascio delle fibre nocive e cancerogene nell’ambiente;
  4. garantisce un alto livello di resistenza a scosse, sollecitazioni o urti.

Tra gli svantaggi ricordiamo che:

  1. è necessario verificare se la struttura da bonificare può sopportare il carico della nuova copertura di confinamento;
  2. la barriera di contenimento deve restare in buono stato, grazie a un costante programma di controllo e manutenzione;
  3. senza il preventivo fissaggio tramite incapsulante, durante l’intervento vi è un rilascio di fibre a secco;
  4. potrebbe essere necessario procedere alla rimozione in un secondo momento.

Risoluzione del Parlamento Europeo per la bonifica amianto

Con una larghissima maggioranza (558 Sì contro 51 No), il Parlamento Europeo ha approvato una risoluzione che fissa al 2028 il termine ultimo per completare la bonifica dall’amianto.

La risoluzione si articola in una serie di proposte che comprendono:

– garanzia che gli ispettori che operano sul campo siano dotati di attrezzature di protezione adeguate e che gli addetti alla rimozione siano sufficientemente qualificati.

– sostegno alle associazioni delle vittime,

– introduzione di un registro pubblico degli edifici degli Stati membri contenenti amianto,

– necessità di definire una tabella di marcia degli interventi.

Il testo della risoluzione approvato dal Parlamento europeo affronta anche il problema della gestione dei rifiuti di amianto, sottolineando che il loro conferimento in discarica non rappresenta il sistema più sicuro per eliminare definitivamente il rilascio della fibra killer nell’ambiente e, in particolare, nelle acque di falda e nell’aria.

“La realizzazione di discariche di rifiuti di amianto – si legge nel documento – è una soluzione solo provvisoria del problema, che cosi viene lasciato alle future generazioni, essendo la fibra di amianto pressoché indistruttibile nel tempo”. Alla Commissione europea si chiede, perciò, di “promuovere in tutto il territorio dell’Unione la realizzazione di centri di trattamento e inertizzazione dei rifiuti contenenti amianto, prevedendo la graduale cessazione di ogni conferimento in discarica di questi rifiuti”.

Assistenza legale ONA e supporto tecnico e medico

L’ONA e l’Avv. Ezio Bonanni combattono quotidianamente contro l’amianto. Offrono assistenza legale ai lavoratori cui è stata riconosciuta una malattia professionale. Le vittime di malattia professionale hanno infatti diritto a una serie di risarcimenti, indennizzi e benefici. In caso di decesso saranno tutelati i diritti dei familiari superstiti. ONA mette a disposizione anche l’assistenza medica e psicologica.

È possibile richiedere maggiori informazioni e la consulenza gratuita chiamando il numero verde o compilando il form.

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