La Polizia Locale è un corpo o servizio di polizia territoriale. Esegue compiti di polizia amministrativa, di pubblica sicurezza, di polizia giudiziaria ma si occupa anche di mantenere l’ordine pubblico.
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In quanto parte del Comparto Sicurezza, anche gli Agenti di Polizia Municipale sono venuti a contatto, nel corso degli anni, con sostanze tossico e nocive. In caso di polizia ambientale, il rischio di esposizione è alto. Durante i sopralluoghi di discariche, punti di abbandono o anche case vecchie, sono stati determinanti per il contatto con agenti cancerogeni.
Per evitare ogni tipologia di rischio, l’Osservatorio Nazionale Amianto – ONA è costantemente attivo sui territori per tutelare le vittime dal punto di vista medico e legale e incentivare la prevenzione primaria, cioè le bonifiche dei siti.
La contaminazione c’è e persiste, come lo denuncia il presidente dell’ONA, l’Avv. Ezio Bonanni in “Il libro bianco delle morti di amianto in Italia – Ed.2022”. Soltanto attraverso la prevenzione è possibile eliminare il grave pericolo che c’è per l’esposizione a questi agenti. Per agevolare la segnalazione da parte dei cittadini di aree contaminate è stata istituita anche l’App Amianto.
I compiti svolti dai membri della Polizia Locale sono di vario genere. Per esempio hanno funzione:
Questo Corpo dipende dagli enti locali della Repubblica Italiana e la competenza è circoscritta al territorio dell’ente di appartenenza.
L’ONA ha predisposto, all’interno del suo organico, un dipartimento specialistico per la tutela di tutti i dipendenti della Polizia Locale. La tutela è per ogni tipologia di esposizione con agenti cancerogeni. La prevenzione è importantissima per ogni suo livello. Il primo è la bonifica, che permette in primis di circoscrivere e eliminare la fonte, il secondo è la sorveglianza sanitaria e poi la prevenzione terziaria è la tutela dei diritti.
L’esposizione all’amianto causa fenomeni infiammatori (placche pleuriche, asbestosi e ispessimenti pleurici) che poi possono dare origine a neoplasie, come il mesotelioma e il tumore al polmone. La capacità cancerogena di tutti i minerali di asbesto è confermata dall’ultima monografia IARC.
Ogni lavoratore che ha subito dei danni alla salute nell’esercizio delle proprie funzioni deve essere qualificato come vittima del dovere e ottenere il riconoscimento di causa di servizio.
Nel caso in cui non si manifesti la patologia, il lavoratore può comunque chiedere una rivalutazione contributiva. Ma è comunque necessario dimostrare l’esposizione per almeno 10 anni e una concentrazione superiore alle 100 ff/l.
Insieme al riconoscimento dell’indennità, ogni vittima ha il diritto anche di avere il risarcimento dei danni. Questo non comprende solo il danno biologico, morale ed esistenziale (non patrimoniale) ma anche il danno patrimoniale. Per il calcolo del risarcimento si utilizza il criterio delle Tabelle del Tribunale di Milano.
In caso di decesso, il risarcimento è devoluto agli eredi della vittima, oltre a un altro risarcimento per questi ultimi come danno proprio e tutti gli altri diritti dei superstiti.
L’Osservatorio Nazionale Amianto rende il servizio di assistenza medica e consulenza legale gratuita per il Corpo di Polizia Locale. È possibile avere maggiori informazioni chiamando il numero verde o compilando il form.