Comparto Sicurezza: assistenza e tutela

Il Comparto Sicurezza è composto da: Polizia di Stato, Polizia Locale, Polizia Penitenziaria, Polizia Provinciale, Vigili del Fuoco, Guardia di Finanza e Guardie Particolari Giurate.

La tutela dei membri del Comparto Sicurezza

I Corpi dello Stato o Forze di Polizia sono a presidio della legalità e dell’incolumità di tutta la cittadinanza e delle istituzioni democratiche. Il personale in questione, sia civile che militare, è soggetto esposto a incalcolabili rischi legati al servizio prestato. Non di meno, il bene supremo che viene sacrificato troppo spesso e con troppa indifferenza, è proprio quello della salute. Si pensi, ad esempio, al contatto diretto con sostanze estremamente tossiche e cancerogene per l’organismo umano.

Questi rischi, continuano a provocare dei danni irreversibili, non soltanto alla vittima, bensì anche nei confronti dei familiari della stessa. Per questi motivi, l’ONA-Osservatorio Nazionale Amianto, insieme all’Avv. Ezio Bonanni, ribadisce l’urgenza ad impegnarsi nella lotta alla prevenzione. A tal proposito, viene garantita l’assistenza medica, psicologica e legale gratuita per tutti coloro che hanno riportato invalidità o infermità per causa di servizio.

Vittime del dovere del personale Comparto di Sicurezza

Nell’espletamento delle proprie funzioni, anche il personale del Comparto di Sicurezza, può divenire soggetto passivo di un’invalidità sul lavoro. Fondamentale è il nesso causale. Deve esservi riconducibilità degli effetti diretti delle lesioni riportate con l’attività di servizio svolta.

Infatti, è indispensabile l’accertamento che il danno subito sia conseguenza di eventi verificatosi nell’espletamento di:

  • attività di contrasto di ogni tipologia di criminalità, organizzata o meno;
  • servizi di ordine pubblico;
  • vigilanza delle strutture sia civili che militari;
  • attività ed operazioni di soccorso, tutela della pubblica incolumità, prevenzione e repressione dei reati;
  • missioni e contesti di impiego anche internazionali.

Il riconoscimento dello status di vittima del dovere può descriversi come un’attività solidaristica che, a causa delle gravi lesioni riportate, perdono la vita. Difatti, il dipartimento della Pubblica Sicurezza sostiene con particolari e specifici sussidi economici i familiari delle vittime del dovere. I dipendenti del Comparto Sicurezza, nel caso in cui riportino delle gravi lesioni, hanno diritto al riconoscimento dello status di vittima del dovere.

Per quanto riguarda tutti coloro che hanno subito un danno biologico sul lavoro, si prevede l’equiparazione a vittime del dovere. Le condizioni ambientali ed operative, presupposto dell’equiparazione, debbono eccedere l’ordinarietà, ex. Art. 1, c. 564, L. n. 266/2005.

Esposizione amianto e malattie asbesto correlate

Chi del Comparto Sicurezza è riconosciuto come vittime del dovere ha il diritto a ottenere i relativi benefici e prestazioni previdenziali. Questi diritti ci sono in particolar modo in caso di patologia asbesto correlata, cioè di malattia causata dall’attività di servizio che ha esposto il dipendente a sostanze cancerogene, l’amianto.

L’amianto, detto anche asbesto, è fonte di incalcolabili effetti cancerogeni e gravissimi danni alla salute. Queste conseguenze sono confermate anche dalla più recente monografia IARC (Asbestos – chrysotile, amosite, crocidolite, tremolite, actinolite and anthophyllite).

Le fibre di amianto, impercettibili ad occhio nudo ma facilmente inalabili e ingeribili, provocano gravi patologie infiammatorie, che si trasmutano in neoplasia. Le principali malattie infiammatorie da amianto riconosciute di origine professionale sono:

Per quanto riguarda le neoplasie asbesto correlate ci sono:

Secondo i dati del VII rapporto mesoteliomi sono stati registrati 830 casi di mesotelioma nel settore Difesa. I lavoratori più colpiti sono quelli che hanno svolto le seguenti mansioni: macchinisti navali, marinai di coperta, meccanici, installatori e riparatori di apparecchi elettromeccanici. Il tasso più alto è riscontrato per la mansione di addetto alla manutenzione meccanica, in particolar modo dei freni di ogni tipologia di mezzo. Inoltre, il rischio amianto per il personale militare e civile è stato ricollegato anche agli indumenti in dotazione per il servizio.

Diritti delle vittime del Comparto Sicurezza

Per quanto riguarda il personale militare e civile del Comparto Sicurezza vi è il diritto al riconoscimento come vittima del dovere. L’ONA, per questo, ha ottenuto importanti risultati per quanto concerne la tutela di tutto il Comparto Sicurezza. Tutti i dipendenti, vittime di amianto o altri cancerogeni per motivi di servizio, ottenendo lo status di vittima del dovere, hanno il diritto al riconoscimento di benefici aggiuntivi, tra cui l’equo indennizzo e la pensione privilegiata.

A tal fine, il nostro ordinamento prevede il diritto al risarcimento danni integrale (patrimoniali e non patrimoniali). Quest’ultima categoria include il danno biologico, morale ed esistenziale.

Difronte al decesso della vittima per la patologia riscontrata, vanno tutelati i diritti dei familiari. Le somme sono devolute ai familiari, insieme al danno loro subito.

Assistenza legale e medica per le vittime

Il servizio di assistenza medica e assistenza psicologica, offerto dall’ ONA, tutela tutte le vittime di patologie asbesto correlate o da altri cancerogeni, dando informazioni sui centri specializzati e le terapie più innovative.

Inoltre, grazie all’azione del presidente, l’Avv. Bonanni, e del suo team, si salvaguardano i diritti delle vittime e degli eredi grazie all’assistenza legale.

È possibile richiedere la consulenza gratuita chiamando il numero verde o compilando il form.

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