Fluoro-edenite e il caso di Biancavilla

Tra i minerali di amianto ce n’è uno di recente classificazione a livello geologico che non figura ancora nelle liste INAIL: la fluoro-edenite. Anche questo ha causato innumerevoli casi di mesotelioma, asbestosi e altre malattia a Biancavilla, in provincia di Catania. Qui si utilizzò per decenni una miniera di fluoro-edenite.

I danni della fluoro-edenite a Biancavilla

Oggi a Biancavilla questo minerale asbestiforme si trova ovunque, causando gravi malattie polmonari agli abitanti Biancavilla e numerosi morti per mesotelioma pleurico. Al contrario di altre zone d’Italia, in cui i siti di interesse nazionale per la bonifica sono collegati all’industria e in particolare alle fabbriche di Eternit, a Biancavilla il fenomeno è del tutto naturale. Le fibre killer sono infatti di origine vulcanica e costituiscono il Monte Calvario, a due kilometri dal centro storico della città.

L’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto, insieme all’Avvocato Bonanni, si batte perché anche alle vittime di Biancavilla siano riconosciuti i risarcimenti previsti dalla legge per l’esposizione amianto. In questa guida scopriamo tutto sulla fluoro-edenite, sul caso di Biancavilla in Sicilia e sui numeri delle morti per mesotelioma.

Biancavilla e l’esposizione ad amianto

monte calvario

Biancavilla è un comune etneo di poco più di 21.000 abitanti, che sorge nell’entroterra siciliano. Negli anni del boom edilizio (anni ’70 e ’80) anche questo piccolo comune è stato interessato da una forte crescita. Per sostenerla si aprì una cava presso il Monte Calvario. L’espansione edilizia fu per la maggior parte abusiva. Ogni casa, edificio, strada si costruirono utilizzando il materiale da costruzione estratto dal Monte Calvario.

Nel 1996 scattò l’allarme che denunciava che a Biancavilla qualcosa stava andando storto. Si segnalò infatti un numero preoccupante di morti per mesotelioma. L’Istituto Superiore di Sanità aveva pubblicato un’indagine condotta tra il 1988 e il 1992 sulla mortalità legata a questo tipo di tumore. La zona non era stata interessata da estrazione o lavorazione dell’amianto. Quindi in un primo momento si pensò ad un errore diagnostico.

La cava di fluoro-edenite a Biancavilla

A Biancavilla non si conosceva la causa delle morti da amianto e la fonte di esposizione. Nel 1997, l’ISS ha creato un gruppo di lavoro con la Regione Sicilia, il Comune di Biancavilla e l’Azienda sanitaria provinciale di Catania (Asp) per determinare la fonte di contaminazione.

All’inizio l’epidemia era attribuita alla presenza di cassoni dell’acqua fabbricati in eternit. Ma un funzionario del Comune, con competenze in geologia, suggerì di esaminare le polveri della cava di Monte Calvario.

Le polveri erano in effetti costituite di un nuovo minerale con capacità asbestiformi, che negli anni 2000 si battezzò fluoro-edenite. Questo minerale di forma prismatica è presente nella roccia lavica prodotta dall’Etna e associato a quarzo, ilmenite e altri minerali.

Cos’è la fluoro-edenite e quali sono le proprietà?

La fluoro-edenite è un minerale, un anfibolo, classificato in base alla revisione del 2012 (IMA 2012) come appartenente al sottogruppo degli anfiboli di calcio. Prima della scoperta e analisi di questo minerale presso la cava del Monte Calvario a Biancavilla, era stata segnalata la presenza in Giappone e descritti campioni corrispondenti alla definizione di fluoro-edenite. Mancava però ancora l’approvazione dell’IMA come nuova specie. C’è fluoro-edenite anche nel complesso vulcanico Monte Somma-Vesuvio. In Sicilia, oltre che sul Monte Calvario, si trova anche nel complesso vulcanico dell’Etna.

La fluoro-edenite come tutti i minerali asbestiformi è in grado di causare mesoteliomi e altre forme tumorali. Ciò è confermato anche nella monografia IARC.

I minerali di amianto sono un gruppo di minerali accomunati dalla capacità di suddividersi in fibre sottilissime, che possono essere facilmente inalate o ingerite. Una volta nell’organismo causano infiammazioni, tra cui placche pleuriche e ispessimenti pleurici. Poi possono causare lo sviluppo di neoplasie, come il mesotelioma, il tumore al polmone, quello alle ovaie, cancro alla laringe e alla faringe, all’esofago, al colon-retto e il tumore allo stomaco.

Nel 1992 l’amianto si mise al bando in Italia ma, complice un cogente ritardo nella bonifica, le esposizioni continuano ad avvenire. Il numero dei casi aggiornato è disponibile nel VII Rapporto ReNaM. La situazione di emergenza in Italia è descritta anche nella pubblicazione dell’Avvocato Bonanni: Il libro bianco delle morti di amianto in Italia – Ed. 2022.

L’amianto inoltre agisce in modo sinergico con altri cancerogeni che, se associati, aumentano le possibilità di insorgenza della malattia.

Morti per mesotelioma da amianto Biancavilla

Il mesotelioma ha tempi di latenza molto lunghi, che arrivano fino a 40 anni. Il picco delle morti per mesotelioma a Biancavilla deve quindi essere ancora toccato. I giovani sono le vittime principali di Biancavilla. Infatti l’inalazione delle fibre di fluoro-edenite inizia già dalla nascita ,respirando le polveri che si innalzano dalle strade e da ogni muro della cittadina, che con usura o durante i lavori di manutenzione viene sbriciolato.

Dal 1988 Biancavilla conta 58 morti per mesotelioma pleurico. Da allora, si sono verificati circa tre casi ogni anno, una cifra cinque volte più alta rispetto alla media regionale. Tra le vittime ci sono sia donne sia uomini. Anche se, nella media, il mesotelioma colpisce tre volte più gli uomini delle donne, perché sono più esposti all’amianto per motivi professionali.

Nel 2002 Biancavilla viene dichiarata SIN (Sito di interesse nazionale) e il Comune ottiene dei finanziamenti per la preliminare messa in sicurezza del sito e la bonifica. Viene così ufficialmente dismessa l’area della cava e la relativa attività lavorativa. Successivamente, nel 2014, la Regione Sicilia approva la Legge antiamianto (L.R.n.10/14) con specifici piani d’intervento, ma l’attuazione è lenta.

Bonifica dell’amianto a Biancavilla

Biancavilla, insieme a Gela, Milazzo e Priolo Gargallo, fa parte dei 4 Siti di Interesse Nazionale Sicilia, che devono essere interessati dalla bonifica. Le strade di Biancavilla sono asfaltate con un materiale che non permette alle polveri asbestiformi di essere rilasciate. Le facciate di alcuni edifici pubblici sono state rifatte per coprire gli intonaci che cominciavano a sgretolarsi. Il campo sportivo ora ha un fondo d’erba sintetica, così i ragazzi non giocano più nella polvere.

Il pericolo è però ancora presente. La prevenzione primaria attraverso la bonifica è infatti l’unico modo per ridurre a zero il rischio di ammalarsi. Ogni volta che si scava una buca, si ristruttura un edificio privato o ogni volta che un trauma meccanico non previsto tocca gli edifici di Biancavilla le fibre killer si sprigionano.

Inoltre a Biancavilla manca ancora una mappatura della zona. La fluoro edenite è nella pietra di Monte Calvario, ma non è escluso che sia anche nei terreni che lo circondano. Intanto gli operai edili, i più a rischio, spesso non sono consapevoli e non utilizzano adeguati dispositivi di protezione individuale.

Biancavilla figura tra i siti che ha beneficiato di 12 milioni di euro, suddivisi in tre trance da 4 milioni l’anno per la messa in sicurezza permanente del Monte Calvario e la trasformazione a parco urbano. È partita così la bonifica.

Caso Biancavilla amianto e il ruolo dell’ONA

Il coordinatore di ONA Sicilia, Calogero Vicario, insieme all’ONA e al presidente Bonanni, porta avanti la battaglia di tutti gli ex lavoratori esposti all’amianto sul territorio. L’ONA è in prima linea in Italia nella lotta all’amianto e ad altri cancerogeni. Promuove la prevenzione a 360°, in particolare la bonifica dei siti contaminati. Gli abitanti di Biancavilla dovrebbero essere sottoposti a un’attenta sorveglianza sanitaria per diagnosticare tempestivamente la malattia e assicurare le cure più efficaci (prevenzione secondaria), così come raccomandato dal Consensus Report di Helsinki.

L’Osservatorio Nazionale Amianto ha intrapreso un’azione legale nei confronti della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero della Salute e della Regione Sicilia legata alla strage per malattie asbesto correlate, causate dalla fluoro edenite della cava di Monte Calvario. L’occasione è la malattia di una vittima assistita dall’Avv. Ezio Bonanni. La vittima è residente a Biancavilla e ha contratto una grave patologia fibrotica, che non ha altre origini se non l’esposizione alla fluoro edenite.

È ora che ci sia una legge che prenda atto che le fibre di fluoroedenite, poiché asbestiformi, hanno gli stessi effetti dannosi per la salute degli altri minerali di amianto. L’ONA si è quindi mobilitata perché anche le vittime di Biancavilla abbiano diritto ai risarcimenti dovuti agli altri esposti ad amianto. Ha inoltre lanciato l’allarme sulla strage amianto in Sicilia. Sono più di 100 casi di mesoteliomi all’anno registrati dall’ONA, che raggiunge la percentuale di 5,3 % su base nazionale.

Assistenza ONA alle vittime di fluoro-edenite

Le vittime di fluoro-edenite, così come degli altri minerali di amianto, possono richiedere l’assistenza medica e l’assistenza legale gratuita dell’ONA.

Purtroppo, dato che la fluoro-edonite non è inserita nelle Liste INAIL, le vittime di esposizione non hanno diritto ai risarcimenti previsti dalla legge. Tuttavia si può richiedere l’integrale risarcimento dei danni. Tra questi ci sono i danni patrimoniali (lucro cessante e danno emergente) e i danni non patrimoniali (biologico, morale, esistenziale). Anche i familiari delle vittime hanno diritto a ottenere i risarcimenti dei danni subiti dal defunto (danni iure hereditatis) e quelli subiti loro stessi (danni iure proprio).

Per avere maggiori informazioni e richiedere la consulenza gratuita è possibile chiamare il numero verde o compilare il form.

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