Crocidolite e mesotelioma: tutela delle vittime

Che cos’è la crocidolite? Dove si trova in natura? Perché è pericolosa e come causa il mesotelioma e le altre malattie amianto correlate? A queste domande vuole rispondere questa guida. Scopriremo anche quali sono i diritti degli esposti alla crocidolite e come fare per ottenere l’assistenza medica e legale gratuita dell’ONA.

Il rischio di esposizione alla crocidolite

La crocidolite è uno dei minerali di amianto e fa parte del gruppo degli anfiboli. Come tutti gli altri minerali, anche l’esposizione alla crocidolite è pericolosa per la salute.

L’ONA-Osservatorio Nazionale Amianto, insieme al suo presidente, l’Avvocato Ezio Bonanni, lottano per tutelare le vittime dell’amianto e per bonificare il territorio da questo pericoloso killer.

Crocidolite: che cos’è e caratteristiche

crocidolite

La crocidolite o “amianto blu”, amianto del Capo o Riebeckite, è un tipo di amianto (sinonimo di asbesto). Come gli altri minerali di amianto fa parte della famiglia dei silicati fibrosi. Ciò vuol dire che ha la capacità di suddividersi longitudinalmente in fibre (chiamate anche fibrille) lunghe e flessibili, che diventano via via più sottili, fino a raggiungere un diametro infinitesimale. Questa caratteristica dei silicati fibrosi è alla base della loro pericolosità per la salute umana.

In particolare per questo minerale di amianto composizione chimica dice che è un silicato idrato di sodio, ferro ferrico, ferro ferroso e magnesio. La formula chimica è Na2O,Fe2O3,3FeO,8SiO2,H2O. Ha fibre diritte, lunghe e affilate. La particolare forma delle fibre ne fa una delle tipologie di amianto più pericolose.

Fa parte della categoria dei minerali di amianto anfiboli. Ma, a differenza degli altri minerali della stessa serie, ha una maggiore resistenza agli agenti acidi ma una temperatura di decomposizione più bassa (tra 400-600°C).

Crocidolite: dove si trova e utilizzo

La crocidolite amianto blu si trova in abbondanza nelle cave nelle vicinanze di Griqua Town, nell’Africa australe, nei Vosgi e in Moravia. Ha un particolare colore azzurrastro che le è valso il nome di amianto blu, con lucentezza sericea. 

A differenza di altri tipi di anfiboli, a causa della sua più bassa resistenza al calore, ne è stato fatto un utilizzo meno smodato. Una percentuale di crocidolite, in molti casi in composizione con altri minerali di amianto, è stata utilizza nell’edilizia in forma di conglomerati cementizi, tubi, materiali isolanti, per soffitti e pavimentazioni, nei materiali ignifughi per costruzioni, come componente di frizioni e freni per auto, camion, treni, vagoni, aerei e anche nei sistemi frenanti di macchinari industriali, nella cartapesta, nella produzione di indumenti e tessuti ignifughi, in materiali e oggetti resistenti al calore. Nelle attività industriali è molto frequente l’utilizzo di coperture dei capannoni, con lastre ondulate di fibrocemento contenente amianto in una percentuale variabile tra il 12 ed 15% sul peso totale.

La tipologia di amianto più usata resta però il crisotilo, ma spesso era aggiunto sia la crocidolite sia l’amosite in basse percentuali.

La crocidolite è pericolosa per la salute?

La pericolosità dei minerali di amianto dipende dalla loro capacità di rilasciare fibre che si disperdono nell’ambiente e che possono essere facilmente inalate. L’amianto definito friabile, cioè riducibile in polvere con il solo uso delle mani, è particolarmente pericoloso. Ma anche l‘amianto compatto, inserito all’interno di una matrice solida, è altrettanto pericoloso perché in seguito all’usura e a sollecitazioni meccaniche finisce con il rilasciare fibre nell’aria.

Perché la crocidolite è pericolosa? Come avviene con tutti i minerali di amianto, le fibre sottili disperse a lungo nell’ambiente possono essere facilmente inalate o ingerite. Poi danno avvio a gravi processi infiammatori, come l’asbestosi, le placche pleuriche e gli ispessimenti pleurici. In seguito possono evolvere in neoplasie e gravi patologie asbesto correlate. Tra queste i mesoteliomi sono le più aggressive.

Che cos’è il mesotelioma? Il mesotelioma è un tumore maligno che colpisce le cellule del mesotelio, tessuto che riveste la superficie delle membrane sierose del corpo umano. A seconda della membrana sierosa coinvolta esistono diversi tipi di mesotelioma: il mesotelioma pleurico, il mesotelioma peritoneale, quello pericardico e della tunica vaginale del testicolo.

L’amianto è l’unica causa possibile per l’insorgenza della malattia e il numero dei casi complessivi in Italia è disponibile nel VII rapporto RENAM. Data l’aggressività del mesotelioma, solo la diagnosi precoce permette la tempestività delle terapie. Inoltre l’ONA ha creato uno specifico protocollo per il trattamento.

Il parere dell’OMS sui minerali di amianto

L’amianto provoca ogni anno più di 107.000 morti, di cui più di 6.000 solo in Italia. L’ Avv. Ezio Bonanni ha denunciato questa strage silenziosa in “Il libro bianco delle morti di amianto in Italia-Ed.2022“, utile approfondimento sul tema della pericolosità e dei rischi dei minerali di amianto per la salute umana.

Anche l’OMS si è espressa chiaramente in merito, dichiarando che tutti i tipi di amianto sono cancerogeni, dunque anche la crocidolite:

All types of asbestos cause lung cancer, mesothelioma, cancer of the larynx and ovary, and asbestosis (fibrosis of the lungs). Exposure to asbestos occurs through inhalation of fibres in air in the working environment, ambient air in the vicinity of point sources such as factories handling asbestos, or indoor air in housing and buildings containing friable (crumbly) asbestos materials”.

Anche la monografia IARC conferma la realzione tra l’esposizione ad amianto e l’insorgere delle malattie asbesto correlate, tra cui il mesotelioma.

Crocidolite e la necessità della bonifica

L’OMS afferma che l’amianto può non rappresentare un rischio per la salute solo se rimosso:. Infatti se anche i luoghi attuino misure in grado di ridurre al minimo il rischio di esposizione, utilizzando ferrei controlli, non si potrà impedire completamente l’esposizione, a meno che l’amianto non sia rimosso.

Inoltre, l’esistenza o il riutilizzo di materiali contenenti amianto nelle abitazioni o luoghi di lavoro mette a repentaglio l’intera comunità. Infatti i materiali da costruzione richiedono manutenzione nel tempo, che include inevitabilmente il trattamento superficiale o la rimozione completa e la potenziale liberazione di fibre di amianto. Inoltre le catastrofi naturali (terremoti, uragani, tsunami e inondazioni) compromettono inevitabilmente qualsiasi approccio “controllato” al mantenimento di materiali contenenti amianto nell’ambiente costruito.

Per questo l’ONA ha istituito l’App Amianto per facilitare la segnalazione da parte dei cittadini dei siti contaminati e incentivare la bonifica (prevenzione primaria).

Professioni a rischio per l’esposizione alla crocidolite

La maggior parte delle esposizione avviene sul luogo di lavoro. Molte sono le professioni a rischio di esposizione: elettricisti, idraulici, muratori, spazzini e operatori addetti alla manutenzione di impianti industriali, dipendenti delle Forze Armate, impiegati delle Ferrovie dello Stato.

Infatti la crocidolite fu ampiamente utilizzata per isolare i vagoni ferroviari e diversi addetti alla costruzione e manutenzione delle carrozze ferroviarie hanno sviluppato diversi tipi di mesotelioma, neoplasia che può essere causata esclusivamente dall’esposizione all’asbesto. 

Assistenza ONA alle vittime dei minerali di amianto

L’ONA è l’associazione in prima linea in Italia nella lotta a tutti i tipi di amianto e altri cancerogeni impiegati nei luoghi di lavoro. Si occupa di prevenzione e incentiva la sorveglianza sanitaria per i lavoratori esposti (prevenzione secondaria). L’ONA fornisce anche a chiunque ne faccia richiesta l’assistenza legale gratuita.

Attraverso la tutela legale, cioè la prevenzione terziaria, infatti, si può ottenere la salvaguardia dei diritti della vittima. Questa può richiedere le prestazioni INAIL, il Fondo Vittime Amianto, i benefici contributivi, il prepensionamento e il risarcimento danni. Inoltre, chi fa parte delle Forze Armate o Comparto Sicurezza può richiedere il riconoscimento della causa di servizio e dello status di vittima del dovere. In caso di decesso, questi diritti spettano ai familiari superstiti.

La consulenza gratuita può essere richiesta chiamando il numero verde o compilando il form.

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