Tumore polmonare: sopravvivenza e prognosi

In questa guida parliamo di tumore polmonare e di tasso di sopravvivenza per coloro che hanno contratto questa neoplasia. Il cancro al polmone è una malattia altamente letale. Nonostante questo negli ultimi anni i tassi di sopravvivenza e la prognosi in caso di malattia stanno migliorando. Rispetto a un decennio fa infatti sono molte di più e più efficaci le terapie a disposizione dei pazienti.

Vediamo nel dettaglio quali sono e come è migliorata la sopravvivenza in base alle caratteristiche del tumore al polmone.

Come il mesotelioma pleurico, che è sempre causato dall’esposizione all’amianto, anche il tumore polmonare può avere una correlazione con l’esposizione all’asbesto o ad altri cancerogeni.

Ricordiamo che i cancerogeni agiscono in sinergia l’uno con l’altro potenziandosi gli effetti a vicenda. Per questo motivo l’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto si batte per la promozione della prevenzione primaria, la forma più efficace di prevenzione. Essa consiste nell’adottare sitili di vita sani e nell’evitare le forme di esposizione dannose, promuovendo per esempio la bonifica dei siti contaminati dall’amianto.

Tumore polmonare: quali sono le prospettive e il tasso di sopravvivenza

La valutazione del tumore al polmone può oscillare notevolmente a seconda di vari elementi, tra cui la natura del tumore, il grado di sviluppo al momento della diagnosi e la risposta al trattamento. Di seguito, forniremo dettagli sulla prospettiva e sulla percentuale di sopravvivenza relativi ai due tipi principali di tumore polmonare: l’adenocarcinoma (una forma di tumore a cellule non piccole) e il microcitoma (un tipo di tumore a cellule piccole).

  • Adenocarcinoma (Tumore a cellule non piccole): la prognosi per l’adenocarcinoma è legata allo stadio della malattia. Nei primi stadi, quando il tumore è circoscritto, le prospettive di guarigione sono generalmente più favorevoli. La sopravvivenza a 5 anni per l’adenocarcinoma varia notevolmente, con una media di circa il 60% al primo stadio e meno dell’1% al quarto stadio. Per il carcinoma polmonare non a piccole cellule con metastasi, la sopravvivenza è di 6 mesi senza trattamento e di 9 mesi con trattamento chemioterapico rispetto a quello radioterapico.
  • Microcitoma (Tumore a cellule piccole): il microcitoma è conosciuto per la sua aggressività e propensione a diffondersi rapidamente. Il pronostico è generalmente meno favorevole rispetto all’adenocarcinoma. La stadiazione per il microcitoma è solitamente divisa in “malattia limitata” (tumore circoscritto in un’area) e “malattia estesa” (diffusione oltre l’area originaria). Le prospettive sono notevolmente migliori nei casi di malattia limitata rispetto a quelli di malattia estesa. Solo il 20% dei pazienti sopravvive a 5 anni, mentre il tasso di sopravvivenza è inferiore all’1% nel caso di metastasi.

Definizione e origine del Tumore Polmonare

Ma andiamo con ordine: cos’è un tumore polmonare nello specifico? I tumori polmonari, come tutte le neoplasie, derivano dalla trasformazione neoplastica di cellule mutate o aberranti. Il processo cancerogeno comprende una fase iniziale displasica ed infiammatoria, seguita dalla proliferazione cellulare che porta alla formazione di un nodulo, successivamente evolutosi in una massa a causa della crescita cellulare.

Nei tumori polmonari, che possono essere caratterizzati da diversi tipi istologici, il processo cancerogeno è complesso e dipende dalla dose. Diversi agenti cancerogeni come amianto, benzene e radiazioni ionizzanti o non ionizzanti contribuiscono alla formazione di tumori polmonari, con ciascuna esposizione che ha la sua rilevanza, anche a basse dosi.

È fondamentale evidenziare che l’abitudine al fumo, associata all’esposizione ad amianto o ad altri cancerogeni polmonari, aumenta il rischio (leggi tutto su come smettere di fumare).

Funzione e struttura dei polmoni: come sono fatti

I polmoni, organi essenziali situati nel torace, hanno una forma conica e sono suddivisi in lobi, con due lobi nel polmone sinistro e tre nel polmone destro. La loro principale funzione è trasferire l’ossigeno inspirato nel circolo sanguigno e purificare il sangue dall’anidride carbonica prodotta dall’organismo. Durante l’inspirazione, l’aria entra nel corpo attraverso naso e bocca, raggiungendo i polmoni attraverso la trachea, che si divide in bronchi diretti ai polmoni destro e sinistro.

I bronchi si ramificano in bronchioli più piccoli, che conducono agli alveoli, piccole cavità simili a “sacchetti” dove avvengono gli scambi gassosi. L’ossigeno entra nel flusso sanguigno attraverso i numerosi capillari negli alveoli, distribuendosi alle cellule, mentre l’anidride carbonica viene espulsa con l’espirazione.

Tipi di Tumore Polmonare: la classificazione

Sempre andando con ordine, approfondiamo qui di seguito i due principali itpi istoligici per il tumore polmonare e poi la stadiazione, essenziali per capire i dati relativi alla progonosi e sopravvivenza. Come già accennato, i tumori polmonari sono principalmente suddivisi in tumori a cellule non piccole (NSCLC) e tumori a cellule piccole (SCLC). Quando il tumore origina direttamente nei polmoni, è definito carcinoma polmonare primario; negli altri casi, si tratta di tumore secondario al polmone.

  • Tumore polmonare a cellule non piccole (NSCLC): questo tipo, noto anche come tumore polmonare a grandi cellule o adenocarcinoma, rappresenta la maggioranza dei casi (70%). Si distingue dai tumori a cellule piccole per le caratteristiche delle cellule al microscopio.
  • Tumore polmonare a cellule piccole (SCLC): l’incidenza di questo tipo è inferiore rispetto al NSCLC (20% dei casi), ma è caratterizzato da maggiore aggressività e diffusione più rapida. Deriva dalle cellule neuroendocrine dell’epitelio bronchiale e colpisce principalmente le zone centrali del polmone.

Stadiazione del Tumore Polmonare: implicazioni sulla prognosi

La prognosi, come già detto, varia in base allo stadio del tumore. Di seguito, forniamo stime generali di sopravvivenza, tenendo presente che dipendono dallo stadio del tumore e da altri fattori specifici del singolo caso, come la salute generale del paziente, l’età e la risposta ai trattamenti.

  • Stadio 1: il tumore è circoscritto all’interno del polmone senza coinvolgere i linfonodi. Si suddivide in 1-A (tumore inferiore a 3 cm) e 1-B (tumore tra 3 e 5 cm). La sopravvivenza a 5 anni può superare il 60-70%.
  • Stadio 2: si divide in 2-A (tumore tra 5 e 7 cm o inferiore a 5 cm coinvolgente i linfonodi) e 2-B (tumore oltre i 7 cm o tra 5 e 7 cm con diffusione ai linfonodi o altri tessuti circostanti). La sopravvivenza a 5 anni varia tra il 40% e il 50%.
  • Stadio 3: il cancro si estende ai tessuti circostanti e ai linfonodi del torace, con sottostadi 3-A e 3-B che differiscono nella localizzazione e diffusione del tumore. La sopravvivenza può diminuire significativamente, attestandosi tra il 20% e il 30%.
  • Stadio 4: in questo stadio avanzato, il cancro si diffonde a organi vitali come fegato, cervello e ossa. Per il tumore a piccole cellule, ci sono solo due fasi: malattia limitata (non diffusa oltre il polmone) e malattia estesa (diffusione oltre il polmone). La sopravvivenza per il tumore al polmone in stadio 4 è generalmente più bassa, con tassi che possono oscillare intorno al 10% o meno.

Tumore Polmonare: ricerche avanzate e miglioramento della sopravvivenza

Negli ultimi tempi, grazie agli studi più recenti e a un approccio chirurgico migliorato, le possibilità di sopravvivenza sono migliorate, soprattutto per i primi stadi della malattia. La chemioterapia con platino, successiva alla resezione chirurgica, è particolarmente benefica. Inoltre, le terapie mirate (targeted therapy) introdotte di recente hanno aumentato le possibilità di sopravvivenza, specialmente per i pazienti con mutazioni di EGFR, traslocazione di EML-4-ALK e ROS-1.

In definitiva, il tasso di sopravvivenza globale a 5 anni è ora salito al 18%. L’approccio chirurgico, applicabile nei primi stadi e combinato con la chemioterapia, offre le maggiori possibilità di guarigione e di una vita più lunga in condizioni migliori.

Esistono diverse tecniche, tra cui:

  • Ablazione con radiofrequenza: utilizza il calore per eliminare le cellule maligne;
  • Crioterapia per il tumore polmonare: utilizza il freddo al posto del calore;
  • Terapia fotodinamica con laser;
  • Inibitori della crescita: adottano farmaci come erlotinib per impedire la crescita e lo sviluppo delle cellule.

Prevenzione secondaria e monitoraggio del Tumore Polmonare

L’alta incidenza di casi e l’aggressività elevata richiedono precauzione. Pertanto, la neoplasia multifattoriale, influenzata da molteplici fonti di esposizione a vari cancerogeni, richiede controlli regolari per le persone a rischio, compresi i fumatori.

I lavoratori a rischio, esposti ad amianto, radiazioni ionizzanti e altri cancerogeni polmonari, devono sottoporsi a una “sorveglianza sanitaria” come previsto dall’art. 259 del D. Lgs 81/08.

La prevenzione primaria e la diagnosi precoce sono fondamentali per evitare le tragiche conseguenze delle neoplasie. Meno è l’esposizione, meno è il rischio, riducendo l’aggressività di queste malattie. Inoltre, nei primi stadi, l’approccio chirurgico combinato con la chemioterapia è più efficace.

Ruolo decisivo dell’Amianto nello sviluppo del Tumore Polmonare

Il carcinoma polmonare può derivare da vari fattori di rischio, e sebbene il fumo di sigaretta rappresenti la causa predominante nell’80-90% dei casi, altri elementi come l’esposizione professionale a sostanze cancerogene svolgono un ruolo significativo.

L’amianto (o asbesto), il radon e i metalli pesanti emergono come agenti di rischio chiave, soprattutto per coloro a contatto con tali sostanze sul luogo di lavoro. L’amianto è classificato come un noto cancerogeno per l’uomo, causando mesotelioma, cancro ai polmoni, laringe, ovaio e altre neoplasie.

Ulteriori dettagli sono disponibili sulla monografia IARC e su uno studio del 2020 intitolato “Caratteristiche delle fibre di amianto nei tessuti polmonari di pazienti affetti da cancro ai polmoni a seguito di esposizione professionale e ambientale ad amianto a Busan, Corea” (Characteristics of asbestos fibers in lung tissue from occupational and environmental asbestos exposure of lung cancer patients in Busan, Korea) che ha esaminato la relazione tra esposizione professionale e ambientale all’amianto e il cancro ai polmoni in Corea.

Altre esposizioni nocive e Tumore Polmonare

Il gas radon, un elemento radioattivo naturale, rappresenta un’ulteriore fonte di rischio. Il suo rilascio durante le attività di costruzione può portare a esposizioni significative, aumentando il rischio di cancro polmonare. Le autorità devono monitorare attentamente i livelli di radon per limitarne la diffusione.

Anche agenti cancerogeni come arsenico e berillio contribuiscono al rischio di tumori polmonari. L’esposizione a sostanze chimiche industriali in vari contesti occupazionali, come l’agricoltura, l’industria mineraria, la metallurgia e la cantieristica navale, può aumentare notevolmente la probabilità di contrarre questa grave patologia.

Gli individui ad alto rischio includono lavoratori edili, agricoltori, minatori, lavoratori della metallurgia e del settore navale, nonché conducenti di autocarri e taxi. Monitorare attentamente l’esposizione a queste sostanze e adottare misure preventive è cruciale per ridurre l’incidenza di tumori polmonari legati all’ambiente di lavoro.

Assistenza medica e legale gratuita dell’ONA

L’Osservatorio Nazionale Amianto (ONA) fornisce assistenza gratuita a coloro che sono vittime di rischio amianto e esposizione a sostanze cancerogene. Con un team di avvocati coordinato dall’Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, l’ONA guida le vittime attraverso tutte le fasi del processo legale, oltre ad offrire assistenza medica e psicologica.

Le vittime di tumore polmonare causato da esposizioni lavorative hanno diritto al riconoscimento di malattia professionale (o causa di servizio a seconda del settore di impiego) e quindi della rendita INAIL e di altre previdenze stabilite dalla legge. Hanno inoltre diritto al risarcimento integrale dei danni subiti (patrimoniali e non patrimoniali) Tutte le somme maturate in vita dalla vittima sono trasmissibili agli eredi legittimi.

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