Adenocarcinoma: sintomi, cause e risarcimento danni

L’adenocarcinoma è un tumore del polmone detto anche tumore non a piccole cellule, per distinguerlo dal microcitoma. Se guardate al microscopio, infatti, le cellule neoplastiche di questi due tumori polmonari hanno un aspetto diverso. Nei tumori a non piccole cellule sono più grandi, mentre nei tumori a piccole cellule assomigliano a dei chicchi di avena.

Tutele per le vittime di adenocarcinoma

Le vittime di adenocarcinoma al polmone che abbiano contratto la malattia nello svolgimento della loro professione hanno diritto al risarcimento dei danni e, a seconda dell’agente patogeno che ha causato il danno biologico, a una serie di benefici assistenziali e previdenziali previsti dalla legge.

L’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto, insieme al suo presidente, l’Avvocato Bonanni, si occupa da decenni della prevenzione e della tutela legale e medica degli esposti ad amianto e ad altri cancerogeni. Anche l’adenocarcinoma può essere causato dall’esposizione a patogeni a livello lavorativo.

Che cos’è l’adenocarcinoma polmonare?

L’adenocarcinoma polmonare ha origine nel tessuto epiteliale che costituisce gli strati di mucosa dei polmoni e dei tratti terminali dell’albero bronchiale. Si caratterizza, come tutti i tumori, per la crescita incontrollata di queste cellule che va a formare la cosiddetta massa tumorale.

I polmoni sono due “sacche” di tessuto spugnoso, posizionate nella parte centrale del torace umano. Assolvono alle funzioni di inspirazione (attraverso la quale il sangue viene ossigenato) e di espirazione (che serve ad eliminare l’anidride carbonica dall’organismo). L’aria, che entra nell’organismo dal naso e dalla bocca, raggiunge il polmone destro e il polmone sinistro attraverso la trachea.

Il tumore del polmone a non piccole cellule è il tumore al polmone più comune nell’essere umano. Mentre il microcitoma è caratterizzato da piccole cellule, l’adenocarcinoma è caratterizzato da grandi cellule tumorali. Inoltre, a differenza del microcitoma, l’adenocarcinoma ha una crescita più lenta ed è considerato a tutti gli effetti meno aggressivo. A seconda però dello stadio della malattia anche l’adenocarcinoma finisce per invadere, attraverso il sangue e i vasi linfatici, altre parti del corpo.

Tipologie di adenocarcinomi polmonari

L’adenocarcinoma ai polmoni può dare origine a diversi tipi istologici di adenocarcinoma. Distinguiamo generalmente tra adenocarcinoma non invasivo, o minimamente invasivo, e adenocarcinoma invasivo.

Il tumore adenocarcinoma invasivo è a sua volta suddiviso in diversi sottotipi:

  • a predominanza acinare (adenocarcinoma di tipo acinare o adenocarcinoma acinare polmonare);
  • predominanza papillare (adenocarcinoma papillare polmonare);
  • a predominanza micropapillare;
  • predominanza solida;
  • invasivo mucinoso.

Esiste inoltre un tipo di adenocarcinoma misto, non strettamente definito.

Sintomi dell’adenocarcinoma polmonare

I tumori polmonari possono, in alcuni casi, essere del tutto asintomatici, oppure avere sintomi aspecifici, riconducibili ad altre malattie, anche infettive e fibrotiche. Per questo la diagnosi necessita di un attento esame, anche di carattere strumentale e della biopsia.

Quali sono i sintomi del tumore ai polmoni a non piccole cellule? Tra i principali sintomi adenocarcinoma polmonare ci sono astenia, febbre, dolore al torace di vario genere, perdita di appetito e di peso immotivata. Poi si riscontrano:

  • tosse, catarrosa o secca (è importante valutare i cambiamenti della tosse in termini di intensità, durata e caratteristiche);
  • sangue nel catarro (emoftoe), che proviene dalle zone interessate dal tumore che sono più fragili e soggette a sanguinamento;
  • dispnea, cioè mancanza di fiato o difficoltà respiratoria (per adenocarcinoma sintomi del genere sono comuni nei fumatori);
  • dolore al torace, a volte irradiato alla spalla e al braccio;
  • polmoniti di vario genere;
  • disfagia, cioè la difficoltà nella deglutizione avviene con la compressione dell’esofago dall’esterno da parte della massa polmonare tumorale.

Esami per la diagnosi dell’adenocarcinoma

Una corretta diagnosi parte dall’anamnesi approfondita e dalla valutazione dei sintomi. La diagnosi precoce dell’adenocarcinoma non a piccole cellule è molto importante. Permette infatti di mettere in atto trattamenti e cure con maggiori chance di successo e una migliore prognosi adenocarcinoma polmonare. La diagnosi precoce è fondamentale soprattutto se si tratta di lavoratori esposti a cancerogeni, come dimostra lo studio “Diagnosi precoce del cancro del polmone in lavoratori esposti a cancerogeni“.

Per una diagnosi certa sono necessari però una serie di esami che includono la diagnostica per immagini e l’analisi istologica. La radiografia del torace ha dei limiti nel riscontrare masse piccole o nascoste dietro le coste o lo sterno, ma è ancora uno dei primi e principali mezzi di inquadramento della neoplasia.

Invece la tomografia computerizzata (TC) è un esame molto più preciso della radiografia del torace e permette di definire la sede, le dimensioni e i rapporti del tumore con le strutture adiacenti. Lo studio TC è solitamente esteso non solo a livello del torace, ma anche a livello dell’encefalo e dell’addome. Ciò per valutare l’eventuale diffusione del tumore negli organi che più frequentemente sono sede di metastasi di adenocarcinoma.

La risonanza magnetica (RM) e la tomografia a emissione di positroni (PET) completano il quadro degli esami diagnostici per l’adenocarcinoma. Una biopsia è sempre necessaria per individuare il tipo istologico.

Test di screening per il tumore dei polmoni

Ad oggi non vi è ancora accordo tra gli esperti sull’opportunità di sottoporre a screening le persone che sono a rischio elevato. Gli screening disponibili non sono infatti sempre efficaci.

La TC spirale e l’adenocarcinoma citologia dello sputo potrebbero essere predisposti nel caso di persone ultra cinquantenni ad alto rischio (fumatori, esposti a cancerogeni di vario tipo). Inoltre recentemente sono stati scoperti alcuni microRNA (piccoli frammenti di materiale genetico) che possono aiutare a determinare il rischio di sviluppare la malattia o la presenza di malattia.

Trattamento, terapia e cura dell’adenocarcinoma

La scelta del trattamento e della cura dell’adenocarcinoma polmonare dipende dal tipo istologico, dalla localizzazione e dallo stadio della malattia e dall’età del paziente. Vengono valutate anche le condizioni di salute generale al fine di mettere in atto il trattamento più adatto allo specifico paziente e per adenocarcinoma cura migliore.

Nel caso in cui l’adenocarcinoma polmonare è a uno stadio iniziale e non ha ancora prodotto metastasi in altre parti del corpo, il trattamento di elezione è la chirurgia. Se ci sono cellule tumorali in altri distretti corporei si valuta l’uso della chirurgia insieme alla chemioterapia e alla radioterapia.

L’anticorpo monoclonale pembrolizumab ha mostrato efficacia per il carcinoma polmonare non operabile a uno stadio avanzato e, in generale, per il tumore ai polmoni non operabile.

Chirurgia dell’adenocarcinoma polmonare

Nel caso di tumore non a piccole cellule resecabile non metastatico si procede di solito, a seconda della localizzazione e dello stato di salute generale del paziente, alla chirurgia. Si procede cioè all’asportazione del tumore. L’intervento può essere preceduto o seguito dalla chemioterapia o dalla radioterapia.

A seconda della localizzazione dell’adenocarcinoma, si può procedere con:

  • la lobectomia, l’asportazione di un lobo polmonare quando il tumore è di media grandezza;
  • bilobectomia, cioè l’asportazione di due dei tre lobi del polmone destro;
  • segmentectomia, l’asportazione di uno o più segmenti polmonari;
  • pneumonectomia, cioè l’asportazione totale di un polmone;
  • resezione a cuneo, l’asportazione di una piccola parte di polmone, quando la massa tumorale è di dimensioni ridotte.

Chemioterapia dell’adenocarcinoma polmonare

I farmaci chemioterapici maggiormente usati per la chemioterapia del carcinoma polmonare non a piccole cellule sono cisplatino, carboplatino, gemcitabina (Gemzar®), vinorelbina (Navelbine®), paclitaxel (Taxol), docetaxel (Taxotere) e pemetrexed (Alimta®).

I farmaci si somministrano spesso in combinazione, come carboplatino e paclitaxel, vinorelbina e cisplatino o carboplatino, gemcitabina e cisplatino o carboplatino, pemetrexed e cisplatino o carboplatino. La combinazione di farmaci viene scelta in base al tipo istologico. Il trattamento chemioterapico è adatto anche in caso di tumore al polmone non operabile.

Radioterapia come trattamento terapeutico

La radioterapia prevede l’impiego di radiazioni ionizzanti ad alta energia al fine di danneggiare il DNA delle cellule tumorali, arrestandone la crescita. Quando il trattamento radioterapico avviene prima dell’intervento chirurgico, si parla di radioterapia neoadiuvante. Quando, invece, il trattamento radioterapico ha luogo dopo l’intervento chirurgico, si parla di radioterapia adiuvante.

L’obiettivo della radioterapia, oltre ad essere quello di assottigliare la massa tumorale prima dell’intervento o eleminare cellule tumorali residue dopo la chirurgia, diminuendo le possibilità di recidica, può essere anche quello di ridurre i sintomi delle metastasi polmonari, ossee o cerebrali.

Adenocarcinoma polmonare aspettative di vita e sopravvivenza

La prognosi per l’adenocarcinoma polmonare varia a seconda di stadiazione, posizione del tumore e condizioni di salute generali del paziente. Perciò per adenocarcinoma polmonare sopravvivenza varia da caso a caso

I dati statistici circa le aspettative di vita del carcinoma squamoso polmonare dicono che la percentuale di sopravvivenza si attesta al 20% dei casi a 5 anni dalla diagnosi. In caso di metastasi polmonari aspettative di vita cambiano. Per quanto riguarda i pazienti con carcinoma non a piccole cellule con fase metastatica, se trattati, il tasso di sopravvivenza di abbassa a circa 9 mesi dalla diagnosi.

Adenocarcinoma e principali fattori di rischio

Come emerge dalle statistiche diffuse, sono 17,5 milioni i nuovi casi di tumore e 8,7 milioni i decessi. Quali sono per adenocarcinoma polmonare cause principali? I fattori di rischio dell’insorgere delle neoplasie al polmone, sono soprattutto gli agenti cancerogeni a cui si è esposti.

Le esposizioni ad amianto e ad altri cancerogeni, come il radon, agiscono in sinergia con quelle del fumo di sigaretta e ne potenziano gli effetti. In questo caso si parla di sinergismo e potenziamento tra diversi fattori di rischio.

Aumentano il rischio anche l’inquinamento atmosferico e inquinamento ambientale, una storia familiare di tumore del polmone e precedenti malattie polmonari.

L’adenocarcinoma, come tutti i tumori del polmone, e di altri organi, può avere un’origine professionale, possono cioè essere contratte nell’ambiente lavorativo, in seguito all’esposizione ad agenti patogeni che le causano. Tra gli agenti in grado di causare il tumore al polmone ci sono le radiazioni ionizzanti, cromo, arsenico, cromato di nichel, cloruro di vinile, idrocarburi aromatici policiclici e gas radon. Altre adenocarcinoma cause sono le esposizioni a berillio, cadmio, silice, fumo di carbone e agenti cancerogeni in grado di minare salute e ambiente.

L’amianto, detto anche asbesto, è un cancerogeno che induce il cancro dei polmoni e di altri distretti, tra cui il tipo istologico adenocarcinoma. Come ribadito infatti nella monografia IARC, l’amianto è uno degli agenti eziologici per questa neoplasia. Per cui, è necessaria una visita di medicina del lavoro. Se, poi, è riscontrato che ci sia stata esposizione professionale a minerali di amianto, occorre attivare il percorso di malattia professionale.

Come prevenire l’adenocarcinoma polmonare

L’Avv. Ezio Bonanni, nella sua pubblicazione “Il libro bianco delle morti di amianto in Italia – ed. 2022“, ha dimostrato che il numero dei casi di tumore al polmone è in aumento. Ciò è dovuto al fatto che si moltiplicano le condizioni di rischio. Poiché l’adenocarcinoma polmonare è multifattoriale, anche riducendo l’abitudine tabagica, può essere comunque provocato da polveri sottili, benzene, fumi, radiazioni ionizzanti e amianto.

Tutti agenti che agiscono in sinergia e moltiplicano gli effetti dannosi per la salute. Per questi motivi, al fine di tutelare la salute, oltre alla salubrità dell’ambiente, è necessaria la prevenzione primaria. Essa consiste nell’evitare qualunque tipo di esposizione. Inoltre i lavoratori esposti devono utilizzare i dispositivi di protezione individuale adatti a garantire la sicurezza sul lavoro.

Inoltre l’ONA ha istituito l’APP Amianto per favorire la segnalazione dei siti contaminati da parte dei cittadini e incentivare la Bonifica amianto.

L’importanza della prevenzione secondaria

Il principio di precauzione permette dunque di evitare l’esposizione agli agenti che causano malattia. Per chi, purtroppo è stato già esposto ad amianto e altri cancerogeni, entra in gioco la sorveglianza sanitaria. Sottoporre i lavoratori che sono stati espositi a cancerogeni a controlli medici periodici e screening, come prevede la prevenzione secondaria, permette di ottenere la diagnosi precoce. In caso di neoplasie infatti la precocità della diagnosi è essenziale per mettere in atto i trattamenti e le cure in modo tempestivo e più efficace.

In più, i controlli sanitari, oltre ad assicurare la verifica delle condizioni di salute, permettono di valutare la prova biologica dell’esposizione. L’esposizione all’amianto spesso è attestata dall’insorgere di gravi infiammazioni (asbestosi, placche e ispessimenti pleurici) che possono poi evolvere in tumore del polmone, mesotelioma o altre neoplasie.

Adenocarcinoma: tutela delle vittime e dei familiari

Infine la prevenzione terziaria è la tutela dei diritti delle vittime che hanno subito dei danni alla salute a causa dell’esposizione a cancerogeni. Questi diritti, in caso di decesso, si trasmettono ai familiari superstiti.

Quando l’adenocarcinoma è una malattia professionale insorta durante lo svolgimento delle funzioni lavorative della vittima, possono essere richieste le prestazioni INAIL, che si distinguono in base al grado invalidante riconosciuto. Poi possono ottenere il Fondo Vittime Amianto.

Se l’agente causale dell’adenocarcinoma polmonare è l’amianto vi è una particolare disciplina pensionistica. Essa prevede l’accredito dei benefici contributivi per esposizione ad amianto, con l’art. 13 co. 7 della L. 257/92. Queste maggiorazioni danno accesso al prepensionamento o alla rivalutazione della propria pensione. Ottenere i benefici previdenziali e il prepensionamento è importante perché permette di impedire ulteriori esposizioni al cancerogeno.

Se non si riesce a maturare la pensione si può fare richiesta per la pensione di invalidità amianto. Invece entro il 31.03.2023 va inviata la richiesta per la pensione di invalidità amianto. Qualora non si rispettasse questo termine. la domanda verrà esaminata l’anno successivo, a partire da aprile. Va ricordato, però, che questa prestazione non è cumulabile con la rendita INAIL.

Adenocarcinoma e le prestazioni INAIL

L’adenocarcinoma, più in generale il tumore al polmone, è inserito nella Lista I INAIL, per quanto riguarda l’esposizione ad amianto. Infatti nella lista I sono considerati solo gli agenti eziologici che possono provocare con molte probabilità l’adenocarcinoma. Comprende quindi le sostanze che hanno sufficiente evidenza di cancerogenicità nell’uomo.

Questi sono tabacco, fumo passivoradiazioni X e γ, plutonio, radon 222, cadmio, composti del cromo esavalente, nichelarsenico, berillio, amianto. In più ci sono bisclorometiletere, clorometilmetiletere, silice libera cristallina in forma pulverulenta, mostarda solforata. A questi si aggiungono carbone, coke, fuliggine, pece di catrame di carbone, ematite, fumo di combustione del carbone, emissioni di diesel. Anche chi lavora in fonderie di ferro e acciaio, e nella produzione di gomma e di alluminio è a rischio.

In questi casi, vi è la cosiddetta presunzione legale di origine, per cui l’onere della prova è a carico dell’INAIL. Soltanto se l’Ente è in grado di dimostrare l’esclusiva origine extraprofessionale, può evitare di erogare l’indennizzo INAIL.

Indennizzo INAIL: Lista II e rischio non tabellato

Invece la Lista II dell’INAIL riporta gli agenti con limitata evidenza di cancerogenicità nell’uomo. Sono la produzione di vetro e di elettrodi di carbonio, nebbie di acidi forti minerali, creosoti, fumi di saldature e di combustione di vegetali. Ci sono anche le co-esposizione a cobalto metallico e a carburo di tungsteno o tolueni clorurati e cloruro di benzoile.

Anche svolgere attività legate all’applicazione o polverizzazione di insetticidi non arsenicali e a processi stampa può essere rischioso. Infine si aggiungono l’esposizione professionale ai bitumi ossidi in lavori di messa a tenuta stagna e le emissioni dovute al friggere ad alte temperature.

In questi casi, l’onere della prova è a carico del lavoratore. Tuttavia, è possibile ottenere l’indennizzo INAIL dimostrando il nesso causale. In sede previdenziale, il nesso causale può essere dimostrato sulla base della rilevante probabilità e della sufficienza della concausa. Si applica il principio del nesso di causalità debole. Infatti, si afferma il principio misto, e quindi, sia del riconoscimento in base alle Liste INAIL sia della prova che può fornire il lavoratore.

Adenocarcinoma nelle Forze Armate e nel Comparto Sicurezza

Molte delle esposizioni ad agenti cancerogeni si verificano nelle Forze Armate, nel Comparto Sicurezza e tra i pubblici dipendenti. Infatti, nell’Esercito, nell’Aeronautica e ancora di più nella Marina Militare, si sono avute esposizione a diversi fattori di rischio, come amianto, radiazioni ionizzanti e non ionizzanti e benzene.

Nelle Forze Armate, fino ai tempi più recenti, vi è stata una scarsa attenzione per il problema sicurezza. Tanto è vero che è stata introdotta la specifica disciplina di tutela per le malattie di amianto nella Marina Militare con l’art. 20 della L. 183/2010, poi resa applicabile per tutte le altre vittime, comprese quelle del Comparto Sicurezza.

Per tali motivi, queste vittime, hanno diritto al riconoscimento della causa di servizio e dello status di vittima del dovere, in particolare come equiparati a vittime del dovere.

Adenocarcinoma e risarcimento dei danni

L’INAIL indennizza soltanto il danno biologico e quello da diminuite capacità di lavoro. Mentre sussiste il diritto all’integrale risarcimento dei danni. Tra questi ci sono i danni patrimoniali (danno emergente e lucro cessante) e i danni non patrimoniali (biologico, il danno morale ed esistenziale). Il danno non patrimoniale deve aggiungersi anche il risarcimento del danno patrimoniale attraverso il calcolo del differenziale da cui viene scomputata la rendita INAIL.

I familiari superstiti hanno diritto anche al risarcimento del danno subito direttamente, oltre che alla reversibilità di tutti i risarcimenti a favore della vittima.

Assistenza legale per adenocarcinoma

L’ONA difende da decenni le vittime di esposizione all’amianto e ad altri cancerogeni e sostanze nocive al fine di fargli ottenere giustizia. L’associazione, grazie al supporto dell’Avvocato Bonanni, ha una lunga esperienza nell’assistenza legale gratuita degli esposti a sostanze cancerogene che abbiano sviluppato una malattia professionale, compreso l’adenocarcinoma polmonare. Si occupa, in primo luogo, di prevenzione per evitare ogni forma di esposizione. Poi fornisce anche l’assistenza medica e l’assistenza psicologica.

Una prima consulenza gratuita è utile per una panoramica sui propri diritti e sui risarcimenti a cui si ha diritto. L’ONA, sotto la direzione del suo presidente, l’Avvocato Ezio Bonanni, vi seguirà passo dopo passo nella progressione dell’iter burocratico e legale. Per avere maggiori informazioni basta chiamare il numero verde o compilare il form.

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