Lo sviluppo di mesotelioma e tumori secondari

In alcuni casi possono manifestarsi in simultanea mesotelioma e tumori secondari: il mesotelioma può causare o essere associato con altri tipi di tumori secondari, come il tumore del polmone o del colon.

Mesotelioma e tumori secondari: le tipologie

Il mesotelioma è una grave cancro che colpisce le cellule del mesotelio, causato dall’esposizione alle fibre di amianto. Se inalate o ingerite, esse provocano inizialmente infiammazione (asbestosi, placche pleuriche e ispessimenti pleurici), che poi può dar inizio a neoplasie, tra cui la più aggressiva è proprio il mesotelioma.

La tipologia più frequente è il mesotelioma pleurico, che riguarda il 93% dei casi e colpisce la pleura, la membrana che avvolge i polmoni. Poi c’è il mesotelioma peritoneale, che costituisce il 5% dei casi complessivi, quello pericardico, che colpisce la membrana che avvolge il cuore, e il mesotelioma della tunica vaginale del testicolo.

Inoltre, in base alle cellule che coinvolge, questa patologia viene classificato in:

  • mesotelioma epitelioide, il più comune, che comprende infatti il 60-70% dei casi ed è il tipo che riceve migliore prognosi;
  • sarcomatoide, che racchiude il 10-20% dei casi;
  • misto o bifasico, il quale presenta entrambi i tipi di cellule e comprende il 30-40% dei casi.

Lo sviluppo di metastasi e tumori secondari

Il mesotelioma è un tumore molto aggressivo. Infatti in questi casi la crescita delle cellule tumorali risulta sorprendentemente rapida. In breve tempo il tumore può espandersi nell’intera cavità polmonare, rendendo la respirazione dolorosa. Nelle fasi avanzate, si può diffondere anche negli organi vicini, al cuore, ai linfonodi e all’addome.

Inoltre, invece di sviluppare il mesotelioma pleurico, alcuni possono presentare metastasi pleuriche, cioè tumori secondari che hanno origine da tumori maligni di altri organi, soprattutto dai polmoni, dal seno o dalla prostata.

Infine dal mesotelio possono svilupparsi anche tumori benigni, come tumori adenomatoidi e mesotelioma cistico benigno, che in genere vengono rimossi chirurgicamente e non richiedono ulteriori trattamenti. Tra questi c’è anche il tumore solitario fibroso della pleura.

Rara neoplasia normalmente benigna, il tumore solitario fibroso della pleura deriva dalle cellule mesenchimali del tessuto connettivo subpleurico. Questa forma neoplastica colpisce entrambi i foglietti sierosi costituenti la pleura (viscerale e parietale). Tuttavia, di rado, il cancro coinvolge anche mediastino, pancreas, collo, seni paranasali e polmone. Più le dimensioni della massa tumorale sono elevate, più marcata sarà la sintomatologia per il paziente.

Mesotelioma e tumori secondari: diagnosi e trattamento

Per confermare la natura neoplastica di una proliferazione mesoteliale o supportare la derivazione mesoteliale della neoplasia rispetto alla possibilità di una metastasi ci si può sottoporre a indagini immunoistochimiche. In particolare l’esame immunoistochimico prevede l’utilizzo di anticorpi attraverso i quali è possibile individuare specifiche molecole nella sezione di tessuto.

Nei pazienti con mesotelioma pleurico maligno avanzato o metastatico, non trattati precedentemente, la sopravvivenza mediana è inferiore a un anno e il tasso di sopravvivenza a cinque anni si ferma a circa il 10%. Uno dei trattamenti a cui possono essere sottoposti i pazienti con questo carcinoma avanzato o metastatico è la combinazione dei farmaci chemioterapici Tivantinib, Pemetrexed e Carboplatino come terapia di prima linea, adatto per un regime di Carboplatino e Pemetrexed come parte della loro terapia specifica.

Chiarisce gli aspetti diagnostici e gli strumenti terapeutici più adatti alle vittime di mesotelioma la pubblicazione dell’Avvocato Bonanni, presidente ONA, Come curare e sconfiggere il mesotelioma ed ottenere le tutele previdenziali ed il risarcimento danni”.

La difesa legale delle vittime di mesotelioma

mesotelioma e tumori secondari

Il mesotelioma può essere di origine professionale, se l’esposizione ad amianto è avvenuta sul luogo di lavoro, o ambientale. In quest’ultimo caso, le vittime hanno diritto all’una tantum erogata dal Fondo Vittime Amianto di €10.000.

Per quanto riguarda, invece, il caso di mesotelioma di origine lavorativa occorre avere il riconoscimento della malattia professionale dall’INAIL. Si approfondisce l’argomento durante il sedicesimo episodio di ONA TV: “Mesotelioma, amianto e malattie del lavoro“.

Una volta ottenuto il riconoscimento, in base al grado di invalidità, la vittima ha diritto a determinate prestazioni:

  • la rendita mensile, con un grado invalidante pari almeno al 16%;
  • indennizzo del danno biologico, in caso di grado invalidante tra il 6% e il 15%.

Per i lavoratori sussistono anche i benefici contributivi, con il coefficiente 1,5, validi per maturare anticipatamente il diritto a pensione. In caso non si raggiungesse il diritto a quiescenza con le maggiorazioni contributive si può far domanda per la pensione d’invalidità amianto (art. 1, comma 250, L. 232/2016).

Chi fa parte delle Forze Armate e Comparto Sicurezza può richiedere invece il riconoscimento della causa di servizio e dello status di vittima del dovere, con le relative prestazioni aggiuntive (per esempio equo indennizzo e pensione privilegiata).

Infine le vittime e i loro familiari hanno diritto al risarcimento dei danni, comprendenti i pregiudizi patrimoniali e non patrimoniali.

L’Avvocato Bonanni e l’ONA-Osservatorio Nazionale Amianto da anni si occupano di tutelare le vittime del mesotelioma e delle altre patologie asbesto correlate. È possibile ottenere la propria consulenza gratuita, medica e legale, chiamando il numero verde o compilando il form.

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