Tumore all’esofago: sintomi, rischio e risarcimento

In questa guida scopriamo quali sono i sintomi cancro esofago, tutte le cause, le terapie migliori e i diritti dei malati di tumore all’esofago.

Tutelare le vittime di tumore all’esofago

Il tumore dell’esofago è una neoplasia dell’apparato digerente che origina nell’esofago, il tubo cavo che unisce la gola allo stomaco. Anche questa neoplasia può essere collegata all’esposizione ad amianto. I lavoratori esposti a polveri e fibre dei minerali di asbesto (serpentini e anfiboli) hanno infatti una più elevata incidenza di tumore dell’esofago, oltre che di altri tumori del tratto gastrointestinale.

L’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto, insieme al suo presidente, Avvocato Ezio Bonanni, fornisce assistenza legale alle vittime di cancro all’esofago per ottenere la prima certificazione di malattia professionale e ottenere gli indennizzi e il risarcimento in caso di neoplasia causata da amianto o altri cancerogeni.

Cos’è il tumore all’esofago e quali caratteristiche ha?

Il tumore dell’esofago, come tutte le neoplasie, consiste nella crescita incontrollata di cellule, in seguito a mutazione del DNA. Queste formano una massa tumorale che si diffonde anche in altre parti dell’organismo, creando metastasi.

L’esofago è un organo fibromuscolare lungo circa 25–30 cm e con una larghezza di 2–3 cm. Ha una forma cilindrica attraverso cui gli alimenti e i liquidi che ingeriamo passano, grazie a contrazioni peristaltiche, dalla faringe allo stomaco. Durante la deglutizione, l’epiglottide si inclina all’indietro per evitare che il cibo vada verso la laringe e i polmoni e ostruisca le vie respiratorie. Le pareti dell’esofago sono rivestite da tessuto mucoso e strati di fibre muscolari. Il tessuto mucoso, cioè l’epitelio stratificato, composto da cellule squamose, ha il compito di lubrificare le pareti facilitando il transito del cibo deglutito.

La muscolatura dell’esofago è liscia e innervata dai nervi, involontari e volontari, che, contraendosi all’atto della deglutizione, spingono il cibo verso il basso in direzione dello stomaco. L’esofago possiede due anelli muscolari o sfinteri che hanno il compito di prevenire il reflusso del contenuto acido dello stomaco.

Di solito la neoplasia interessa le cellule che rivestono internamente l’esofago oppure le ghiandole che producono il muco. Molto più raramente deriva dalle cellule muscolari più esterne.

Tumore all’esofago e i casi in Italia

Il carcinoma all’esofago viene riscontrato prevalentemente negli uomini di età adulta che hanno superato i 60 anni di età. Sono rari i casi di tumore esofago diagnosticati in giovane età. Perciò per tumore esofago età è un fattore discriminante. Il cancro all’esofago è il 6° tumore più comune nei Paesi non industrializzati e il 18° nei Paesi industrializzati.

In Italia, il tasso di incidenza annuo è di circa 4 casi su 100.000, con circa 2.100 casi all’anno, di cui 1.500 tra gli uomini e 600 tra le donne, prevalentemente dopo i 60 anni. L’aggressività di questa neoplasia rende la mortalità molto elevata e sono scarse le possibilità per tumore esofago guarigione. Il report IARC fornisce i dati complessivi della diffusione del tumore all’esofago nel mondo.

I sintomi comuni del tumore all’esofago

sintomi tumore esofago sono diversi e vari. Per tumore esofago sintomi, all’apparenza, possono non destare sospetti. Spesso si limitano a un mal di gola, esofago ingrossato o linfonodi esofago ingrossati e vengono spesso trascurati, con conseguente diagnosi tardiva. Se per cancro esofago sintomi si protraggono per più di 2 settimane senza mostrare segni di miglioramento, è opportuno rivolgersi al proprio medico curante.

Per cancro esofageo sintomi più comuni sono:

  • disfagia graduale, cioè difficoltà a deglutire prima i cibi solidi e poi i liquidi;
  • vomito e vomito ematico;
  • deglutizione dolorosa;
  • perdita di peso;
  • alterazione del tono di voce;
  • tosse persistente;
  • dolore retro-sternale;
  • difficoltà respiratorie;
  • linfonodi sul collo e sopra la clavicola ingrossati;
  • versamento pleurico;
  • Dispnea, cioè difficoltà a respirare;
  • esofago ingrossato;
  • ispessimento esofago.

In caso di formazione di cancro esofago metastasi, in particolare in forme avanzate, oltre a primi sintomi tumore esofago, possono manifestarsi anche dolori ossei o ingrossamento del fegato. La sopravvivenza al tumore all’esofago è di 5 anni in caso di diagnosi precoce dei sintomi cancro esofageo.

Diagnosi precoce del cancro all’esofago

La diagnosi del tumore all’esofago è possibile attraverso esofago-gastroscopie periodiche e, in caso di sospetti sintomi di tumore all’esofago, attraverso una radiografia dell’esofago con mezzo di contrasto, per escludere la presenza di malattie esofago similari e associate, e un’endoscopia esofagea, per visualizzare e verificare la presenza di eventuali lesioni ed effettuare una biopsia. La biopsia è un esame che avviene con il prelievo di un frammento di tessuto al fine di valutare la presenza di cellule tumorali e quindi se si tratta di displasia lieve, media o severa. Questa è fondamentale per arrivare a una diagnosi e quindi aumentare per tumore esofago aspettative di vita.

Per verificare la presenza di infiltrazioni o linfonodi affetti da metastasi viene effettuata l’eco-endoscopia, mentre per verificare la presenza di tumore esofago metastasi estese ad altri organi viene effettuata una tomografia computerizzata (TC) dell’encefalo, del torace e dell’addome e la PET, al fine di valutare l’estensione loco-regionale del cancro all’esofago e la presenza di eventuali metastasi non rilevate dall’esame TC. Nei casi in cui la mucosa esofagea si sia trasformata in mucosa gastrica è consigliata un’endoscopia ogni due o tre anni.

Recentemente diversi studi hanno approfondito la questione epidemiologica del tumore all’esofago. Tra questi, la ricerca “Epidemiology of esophageal cancer: update in global trends, etiology and risk factors” mette in luce l’importanza dello screening per la prevenzione del cancro esofageo. Al giorno d’oggi, le linee guida per l’adenocarcinoma esofageo sono, infatti, più consolidate.

Cancro all’esofago: trattamento, terapia e cura

Riguardo le cure, il tumore all’esofago trattato preliminarmente con la chirurgia e poi con radioterapia e chemioterapia. Un possibile e iniziale approccio chirurgico di rimozione del tratto interessato dal tumore è la chirurgia laparoscopica oppure attraverso l’utilizzo della tecnologia laser per aumentare le chance di cancro esofago sopravvivenza.

Prima dell’intervento può essere effettuata radioterapia chemioterapia al fine di ridurre la massa tumorale prima dell’asportazione. Ciò aumenta tumore esofago prognosi. Nei casi di tumore all’esofago non operabile il paziente viene trattato con radioterapia e chemioterapia al fine di aumentare tumore esofago sopravvivenza e con migliori condizioni di vita.

Oltre a essere in presenza di un tumore esofago non operabile, nei casi di carcinoma all’esofago in cui i trattamenti chemioterapici e radioterapici non fossero applicabili, le cure palliative possono alleviare i sintomi dei tumori all’esofago. Si tratta di laser-terapia o di applicazione per via endoscopica di protesi espansibili per consentire o ricreare il passaggio del cibo.

Lo studio scientifico “Treatments for esophageal cancer: a review” costituisce un approfondimento sui trattamenti di elezione nella cura del cancro dell’esofago e quindi nello stabilire le possibilità per cancro esofago guarigione.

Cause e fattori di rischio del tumore all’esofago

L’età è un fattore di rischio per il cancro all’esofago. Poi ci sono fattori genetici, in particolare nella forma di carcinoma squamocellulare all’esofago, nei pazienti colpiti da tilosi palmare e plantare.

Il consumo di alcolici e tabacco aumenta drasticamente la probabilità di ammalarsi. I fumatori hanno un rischio di 5-10 volte maggiore rispetto ai non fumatori e gli effetti del tabacco sono moltiplicati dal consumo di alcol. I consumatori di alcol e fumo insieme corrono un rischio di ammalarsi di cancro esofageo di 100 volte maggiore rispetto a chi non fuma e non beve.

Anche l’infiammazione cronica della mucosa che riveste l’esofago aumenta il rischio di insorgenza del cancro e di malattie dell’esofago. In particolare l’esofagite peptica, cioè l’infiammazione cronica della parte terminale dell’esofago a causa del reflusso di succhi gastrici acidi e che, a sua volta, può portare alla costituzione del cosiddetto esofago di Barrett, una condizione precancerosa che può sfociare in tumore all’esofago maligno.

Una dieta povera di frutta e verdura, con un ridotto apporto di vitamina A e di minerali come zinco e molibdeno, è altrettanto rischiosa, così come l’obesità, che, oltre ad influire sul livello di molti ormoni che creano l’ambiente favorevole per l’insorgenza dei tumori, porta al manifestarsi di reflusso gastroesofageo e dell’esofago di Barrett.

Tra i fattori di rischio per il cancro dell’esofago c’è anche l’esposizione o l’ingestione di fibre di amianto e l’esposizione ad altri cancerogeni, in ambiente lavorativo o di vita.

Esofago di Barrett: rischio neoplasia

L’esofago di Barrett ha origine dal continuo reflusso dei succhi acidi provenienti dallo stomaco. Questo può spingere la mucosa di rivestimento dell’esofago a trasformarsi, divenendo simile a quella gastrica, tipicamente resistente agli acidi. Di questa patologia ne tratta approfonditamente “Novel Screening Tests for Barrett’s Esophagus“.

Questa forma patologica si riscontra nell’8-20% dei malati di reflusso gastroesofageo ed è considerata una vera e propria precancerosi. Spesso ci si affida alla chirurgia per trattare l’esofago di Barrett ed evitare che evolva in un vero e proprio tumore esofageo.

Tumore all’esofago causato da esposizione ad amianto

L’esposizione lavorativa o ambientale ad amianto è un fattore di rischio per la neoplasia dell’esofago. Ciò è confermato anche nella monografia IARC:

“There is sufficient evidence in humans for the carcinogenicity of all forms of asbestos […]. Asbestos causes mesothelioma and cancer of the lung, larynx and ovary. Also positive associations have been observed between exposure to all forms of asbestos and cancer of the pharynx, stomach, and colorectum”.

Per questo motivo è stato inserito dall’INAIL nella Lista II delle malattie professionali. cioè tra le malattie di probabile origine lavorativa.

Tumore dell’esofago malattia professionale

Il tumore dell’esofago, in lavoratori esposti ad amianto per motivi professionali, può essere riconosciuto il diritto alle prestazioni INAIL. A seconda del grado invalidante si può avere la rendita, se il danno biologico è superiore del 16%, o l’indennizzo, se il danno riscontrato è tra il 6 e il 15%. Al di sotto di questa percentuale è presenta una franchigia. In caso di decesso, i familiari della vittima possono chiedere la rendita di reversibilità.

Dato che le esposizioni lavorative ad amianto interagiscono con eventuali fattori genetici ed altri di natura ambientale e stili di vita, in sinergia, il riconoscimento si può avere a titolo di concausa, come chiarito dall’INAIL con la Circolare 7876 bis del 2016. In caso di riconoscimento, l’avente diritto ottiene la certificazione.

L’ex art. 13, comma 7, L. 257/92 stabilisce che la vittima ha diritto ai benefici contributivi amianto, grazie ai quali vi è la rivalutazione dell’intero periodo di contribuzione con il coefficiente 1,5. Queste maggiorazioni sono utili per maturare anticipatamente il diritto a pensione o per la rivalutazione di quella già in godimento. Per chi non matura il diritto alla pensione, può fare richiesta per la pensione d’invalidità amianto.

Fondo Vittime Amianto per tumore all’esofago

In caso si sia vittima di tumore all’esofago di origine professionale, si ha anche diritto alle prestazioni aggiuntive del Fondo Vittime Amianto, come stabilito dall’art.1 co. 241/246 L.244/2017.

Il grado di invalidità civile riconosciuto per il tumore deve essere almeno del 16%. Infatti questa prestazione è erogata direttamente dall’INAIL e viene sommata alla rendita mensile o alla rendita in reversibilità in favore del coniuge e dei figli minorenni. Per farne richiesta, gli eredi devono depositare la domanda all’INAIL con il certificato necroscopico, che dimostri la causa della morte per l’infermità riconosciuta. Così si avvia il percorso amministrativo, e, in caso di rigetto, la fase giudiziaria.

Riconoscimento causa di servizio e vittime del dovere

Se si è dipendenti dell’amministrazione pubblica, delle Forze Armate o del Comparto Sicurezza, in caso di infortunio o malattia professionale, va richiesto il riconoscimento della causa di servizio. Inoltre tutti i dipendenti pubblici e appartenenti a Forze Armate e Comparto Sicurezza, che hanno subito lesioni permanenti e invalidanti a causa della propria attività lavorativa, sono fare richiesta per ottenere lo status di vittime del dovere.

Una volta ottenuti questi riconoscimenti si possono ottenere prestazioni aggiuntive, come l’equo indennizzo e la pensione privilegiata.

Tumore all’esofago: diritto al risarcimento danni

Una volta ottenuto il riconoscimento dell’origine professionale della malattia, la vittima ha l’opportunità di richiedere anche il risarcimento dei danni. L’INAIL indennizza solo il danno biologico e quello patrimoniale per diminuite capacità di lavoro. L’integrale ristoro dei danni, compresi danni morali ed esistenziali, si ottiene facendo valere la responsabilità contrattuale ed extracontrattuale.

Quindi, in caso di tumore all’esofago con il riconoscimento di malattia professionale, si può agire con richiesta a carico del datore di lavoro. È fondamentale, però, dimostrare il nesso causale.

Il calcolo dell’entità dei danni complessivamente subiti dalla vittima si stabilisce in maniera personalizzata. In particolare, per stabilire l’entità del danno non patrimoniale, si  presuppone l’applicazione del criterio di equità, sulla base di quanto dedotto e dimostrato. Si deve tener conto del valore della lesione biologica e applicare il sistema riportato dalla Tabella del Tribunale di Milano. Il sistema permette di stabilire il valore del danno, rideterminando il quantum delle singole poste in relazione alle caratteristiche individuali del danneggiato, per la responsabilità contrattuale e per la responsabilità extracontrattuale.

Il diritto al risarcimento danni sussiste anche per i familiari della vittima, in caso di decesso. Gli eredi possono agire per ottenere il risarcimento per i danni avuti personalmente (iure proprio) e per quelli subiti in seguito alla morte del congiunto (iure hereditario).

Tutela e assistenza medica e legale dell’ONA

L’ONA offre una consulenza gratuita per tutelare i diritti delle vittime rispetto all’esposizione ad amianto e altre sostanze cancerogene che possono causare il cancro all’esofago. Accompagna le vittime in tutte le fasi dell’iter legale per ottenere il risarcimento dei danni e il riconoscimento di tutti i diritti e benefici previsti dalla legge.

Inoltre si può fare richiesta anche di assistenza medica per la prevenzione, diagnosi precoce e sorveglianza sanitaria, non solo per contrastare la comparsa del tumore all’esofago ma anche tutte le altre patologie asbesto correlate. Screening e prevenzione sono particolarmente importanti nelle persone sottoposte a fattori di rischio. Infine è prevista anche l’assistenza psicologica.

Per richiedere la consulenza e avere tutte le informazioni necessarie bisogna chiamare il numero verde o compilare il form.

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