Vediamo quali sono la terapia e le cure del mesotelioma pleurico, che continua a colpire tanti ex lavoratori e non solo. È una malattia grave che molto spesso non lascia scampo. È il mesotelioma che si sviluppa nella cavità toracica.
Negli anni, però, la ricerca è andata avanti e ora ci sono diversi trattamenti da poter seguire per i pazienti che soffrono di questa neoplasia. È quindi importante approfondire il trattamento del mesotelioma: quali sono le opzioni di trattamento disponibili per i pazienti con mesotelioma, tra cui la chirurgia, la radioterapia e la chemioterapia.
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Il mesotelioma è un tumore che nasce dalle cellule del mesotelio. Si chiamano così le membrane che rivestono gli organi interni. A seconda dell’area che ricopre, il mesotelio assume nomi diversi: pleura nel torace, peritoneo nell’addome, pericardio nello spazio attorno al cuore e tunica vaginale nella zona attorno ai testicoli.
Oltre al mesotelioma maligno, dal mesotelio possono svilupparsi anche tumori benigni (tumori adenomatoidi, mesotelioma cistico benigno ecc.) che spesso vengono rimossi chirurgicamente e non richiedono altri trattamenti.
A causare il mesotelioma pleurico è l’amianto. Trenta anni dopo la Legge 257 del 1992 che ha messo al bando l’asbesto (altro nome dell’amianto), sono ancora moltissimi i casi di mesotelioma registrati in Italia. Proprio in questo periodo e nei prossimi anni vi sarebbe la massima incidenza a causa del frequente utilizzo di questo minerale dal secondo dopoguerra fino agli anni ’80 e della lunga latenza della malattia.
Per capire il fenomeno si può considerare il fatto che tra il 1945 al 1992 in Italia sono state prodotte 3.748.550 tonnellate di amianto grezzo e 1.900.885 tonnellate sono state importate. Si stima, su questi dati e sulla base delle relazioni annuali sulle bonifiche, che sia stato rimosso solo circa un quarto del materiale contenente amianto (MCA) presente nel 1992.
Secondo una stima dell’Associazione italiana registri tumori e dell’Associazione italiana di oncologia medica sarebbero 2000 i nuovi casi di mesotelioma maligno nel 2020 in Italia. L’Osservatorio nazionale amianto e il suo presidente, l’avvocato Ezio Bonanni, sono giunti alla stessa conclusione. Il presidente Ona, poi, in base a ricerche e dati raccolti negli anni, ha anche stimato tutte le altre vittime delle patologie asbesto correlate, tra cui il tumore del polmone, che sarebbero 7mila l’anno. Le conclusioni delle ricerche e di 20 anni di assistenza legale e medica alle vittima amianto sono riassunte ne “Il libro bianco delle morti di amianto in Italia – ed. 2022”.
I diversi tipi di mesotelioma si distinguono in base all’organo che vanno ad attaccare. Come abbiamo detto il tumore pleura nel torace, è il tipo più diffuso (circa 3 casi su 4). C’è poi il mesotelioma peritoneale che si sviluppa nell’addome e rappresenta la quasi totalità dei restanti casi di mesotelioma. Il mesotelioma pericardico si sviluppa dalla membrana che riveste il cuore ed è estremamente raro. Infine il mesotelioma della tunica vaginale che si sviluppa dalla membrana che riveste i testicoli, anche questo molto raro.
A seconda delle caratteristiche delle cellule, si distinguono quattro sottotipi di mesotelioma pleurico:
I primi sintomi del mesotelioma pleurico che percepisce il paziente sono spesso legati all’accumulo di liquido nella cavità pleurica (versamento pleurico). E sono respiratori, per esempio fiato corto (dispnea) e tosse. Il paziente può provare anche dolore nella parte bassa della schiena o a un lato del torace e riportare anche sintomi più aspecifici, come debolezza muscolare e perdita di peso.
Il primo medico che valuterà i sintomi sarà il medico generico. Svolgerà un primo esame fisico e prescriverà delle analisi.
Il mesotelioma è causato, come abbiamo detto, dall’amianto. L’esposizione potrebbe essere avvenuta anche 30 o 40 anni prima. È necessario, quindi, riferire al medico qualsiasi esposizione all’asbesto, per avvisarlo di questo fattore di rischio.
Il dottore potrebbe poi richiedere un esame del sangue. Raggi X per aiutare ad identificare eventuali anomalie o presenza di fluido nella pleura. Infine una Tomografia assiale computerizzata (Tac) per creare immagini dettagliate dei polmoni e della pleura.
Si possono fare presenti al medico le diverse necessità: fisiche, psicologiche, sociali e di informazione. Sarà lui a spiegarvi cosa deve aspettarsi il paziente e poi lo indirizzerà a uno o più specialisti. È fondamentale per questo tipo di malattia scegliere un centro specializzato e farsi seguire da un team di specialisti che possano seguire tutte le fasi della malattia e tutte le esigenze, anche psicologiche, del paziente.
La diagnosi di mesotelioma pleurico è difficile da accettare per il paziente, così come lo è per tutta la sua famiglia. Spesso chi la riceve è un ex lavoratore in una fabbrica che utilizzava l’amianto e ha visto ammalarsi e morire anche alcuni ex colleghi.
Il paziente deve purtroppo riconsiderare tutta la sua vita, prova sofferenza emotiva, dolore e deve adattarsi a ogni fase della patologia. Si sente perso e spaventato. Un aiuto può arrivare dalla psicologia oncologica. Ansia, rabbia e depressione sono sensazioni che accomunano questi pazienti. In diversi casi sono costanti e prolungati nel tempo e compromettono le relazioni interpersonali. Nella prima fase della malattia può comparire anche la depressione. Nelle fasi più avanzate veri e propri sintomi psichiatrici o disturbi mentali.
Bisogna quindi intervenire con un sostegno psicologico, per affrontare meglio il percorso. Molto utili sono risultate anche le terapie di gruppo.
Una diagnosi precoce è fondamentale, soprattutto nei soggetti più giovani e che non presentano altre malattie. Quando, infatti, il mesotelioma pleurico è diagnosticato presto è possibile pensare ad intervenire chirurgicamente. Riuscendo in questo modo a garantire una maggiore sopravvivenza al paziente con mesotelioma cure.
Per questo è importante continuare e potenziare gli screening regionali. In particolare quelli attraverso una Tac a basso dosaggio per popolazioni accuratamente selezioniate. Dove questo è presente la mortalità è stata ridotta del 50%.
Rispondere alla domanda: come curare il mesotelioma pleurico, non è facile. Ogni caso è diverso dall’altro e gli approcci terapeutici possono essere diversi. Il consiglio è sempre quello di affidarsi ad un centro specializzato, meglio se si trova in una zona fortemente colpita da patologie asbesto correlate. I medici e gli specialisti che vi lavorano hanno sicuramente avuto la possibilità di seguire centinaia di casi e di acquisire la giusta esperienza. Si può ricorrere quindi per mesotelioma cure sperimentali.
La prima domanda che si porrà un paziente è se il suo tumore sia operabile. La chirurgia, però, e su questo gli specialisti sono concordi, è da tentare soltanto in alcuni casi. Quando, invece, il mesotelioma è ad uno stadio più avanzato potrebbe addirittura peggiorare la situazione.
È molto importante quindi valutare la comorbidità del paziente e la sua riserva funzionale cardio-respiratoria. Se lo stato di salute generale del paziente è buono e il cancro ad uno stato iniziale in generale si opta per l’intervento.
A questo punto ci sono due opzioni: un intervento di pleuro-pneumonectomia che prevede l’eliminazione del polmone, e quello di pleurectomia/decorticazione eventualmente estesa.
Non ci sono studi che confrontino direttamente i due diversi approcci chirurgici. Però per il mesotelioma centri specializzati internazionali stanno optando per la pleurectomia/decorticazione pleurica perché ha meno complicanze e le aspettative di sopravvivenza sembrano essere praticamente identiche.
Considerando la limitata tossicità del trattamento e la difficile gestione farmacologica del dolore da infiltrazione della parete toracica la radioterapia è consigliata. Tra mesotelioma pleurico cure, la terapia ha diversi approcci, sempre a seconda dello stadio della malattia e delle condizioni cliniche del paziente.
Per quei pazienti che hanno un mesotelioma pleurico maligno in stato avanzato, come abbiamo spiegato, non è possibile intervenire chirurgicamente. Serve quindi sottoporsi per mesotelioma pleurico terapia ulteriore. A questo punto è necessario optare per un approccio chemioterapico. Esistono approcci combinati con la chemioterapia a base di pemetrexed e platino. Farmaci utilizzati per il trattamento di prima linea tumore non operabile, localmente avanzato o metastatico.
“Il salto di qualità nei trattamenti – ha spiegato in un recente intervista per Ona notiziario amianto, il dottor Pasquale Montilla – che raddoppia la sopravvivenza mediana dei malati di mesotelioma, è stato l’ingresso dell’immunoterapia combinata. L’Aifa ha approvato nel 2022, per pazienti con la forma non epitelioide, la più aggressiva e insensibile di mesotelioma chemioterapia con due farmaci immunologici: nivolumab e ipilimumab”.
Il risultato ottenuto dai ricercatori statunitensi è stato impensabile soltanto qualche anno fa. L’aumento della sopravvivenza è di oltre il 20% a 5 anni dalla diagnosi.
I due farmaci agiscono sinergicamente per distruggere le cellule tumorali. L’ipilimumab favorisce l’attivazione e proliferazione delle cellule immunitarie, mentre il nivolumab aiuta le cellule T a scoprire le cellule tumorali.
La speranza per una terapia efficace è, infine, nei nuovi studi nazionali e internazionali. Ci sono per mesotelioma nuove cure? Uno di questi, ad esempio, è stato portato avanti dal National cancer institute. I ricercatori hanno testato (la ricerca è già alla fase II), l’uso di un idrogel applicato sulla superficie degli organi e sui rivestimenti delle cavità del corpo durante l’intervento chirurgico. Il gel contiene microRNA (miRNA) – minuscoli tipi di RNA che possono bloccare la produzione di proteine – che vengono impacchettati come nanoparticelle e rilasciati per entrare nelle cellule tumorali, che rallentano la malattia. La ricerca è stata pubblicata su Nature.
Uno studio multicentrico nazionale, invece, al quale partecipa anche l’Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina, sta studiando un nuovo farmaco: Azetomeso. Da questo la ricerca ha preso anche il nome. Lo studio è su pazienti che non riscontrano problemi dopo l’intervento chirurgico e non presentano un residuo di malattia. Si sta verificando se per i pazienti trattati dopo l’intervento con questo nuovo farmaco chemioterapico aumenti la sopravvivenza.
L’Osservatorio Nazionale Amianto, di cui è presidente l’Avv. Bonanni, dà assistenza alle vittime di mesotelioma e alle loro famiglie. Garantisce tutela medica e fornisce tutte le informazioni sulle terapie più recenti e i centri specializzati. Inoltre offre assistenza legale per il riconoscimento dei propri diritti.
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