In questa guida parliamo di dieta e nutrizione per i pazienti affetti da mesotelioma. Trattiamo il ruolo della dieta in ambito preventivo e ci soffermiamo sulla migliore dieta in caso di diagnosi di mesotelioma.
Il mesotelioma è una malattia causata esclusivamente dall’esposizione all’amianto che ha esito spesso infausto. Studi recenti hanno dimostrato che alcune strategie stili di vita permettono di migliorare la prognosi fino a tripicarla. Tra queste strategie rientrano l’esercizio fisico regolare, l’abbandono dell’abitudine al fumo di sigaretta e gli alcolici e una serie di pratiche olistiche come yoga, meditazione, preghiera.
Anche la dieta e la nutrizione svolgono un ruolo fondamentale per mantenere il paziente in un buono stato di salute. C’è un legame tra mesotelioma e la nutrizione: una dieta equilibrata e supplementi nutrizionali possono aiutare i pazienti con mesotelioma a gestire gli effetti della malattia e migliorare la loro qualità di vita.
Il calo di peso ponderale infatti è associato a una prognosi peggiore e ad un aumentato rischio di infezioni in un eventuale post operatorio. Anche la ricompensa a livello psicologico per un’alimentazione soddisfacente e gustosa ha un’importanza non sottovalutabile nello stato di salute generale del paziente, a livello psicologico e relazionale.
L’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto si occupa di prevenzione e supporto ai malati di mesotelioma e alle loro famiglie, dal punto di vista legale, psicologico e medico. Il dipartimento di assistenza psicologica sta facendo uno sforzo nella direzione di una promozione di consigli e strategie per convivere con il mesotelioma e nell’incrementare la ricerca nell’ambito dell’impatto emotivo e sociale del mesotelioma.
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“Siamo ciò che mangiamo” diceva il filosofo tedesco Ludwig Feuerbach e, prima di lui, Ippocrate affermava: “Fa che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo“. Con questo non si vuole affermare che il buon cibo, un buon carburante, sia l’unica cura di cui abbiamo bisogno. Esso gioca però un ruolo fondamentale nella nostra salute e ancora più fodamentale diventa in caso di malattia, difficoltà e disagio psicologico.
Affidarsi ad un professionista, o a un team di professionisti, può essere un’ottima opzione per ottenere supporto personalizzato dal punto di vista della nutrizione.
I pazienti in chemioterapia sperimentano un cambiamento del gusto che spesso trasforma i cibi prima considerati piacevoli in cibi difficili da tollerare. Anche in quest’ambito la ricerca, sebbene a macchia di leopardo, si sta concentrando per fornire soluzioni per una dieta che permetta di godere di cibi gustosi anche quando la percezione del gusto cambia.
Spetta allo specialista adattare una dieta personalizzata, che rispetti le esigenze individuali di ogni singolo paziente affetto da mesotelioma.
Il piano dietetico deve stabilire cosa mangiare, l’ora dei pasti e quanto.
Il piano nutrizionale specifico per un paziente può differire in base a una serie di fattori, tra cui:
Ad esempio, un dietologo o un nutrizionista può raccomandare una dieta ricca di grassi per combattere la perdita di peso dovuta alla chemioterapia.
In altri casi, il piano alimentare potrebbe includere alimenti ad alto contenuto proteico, per aiutare a preservare i muscoli.
In tutti i casi è importante dare priorità al gusto e alla piacevolezza del mangiare. Il dietologo/nutrizionista deve rispettare le abitudini culturali e religiose in ambito di cibo del paziente e garantire la maggiore appetibilità possibile.
Una dieta equilibrata, specifica per il mesotelioma, svolge un ruolo fondamentale durante qualsiasi fase del trattamento o del recupero.
La dieta dovrebbe includere il consumo di:
Un dietologo/nutrizionista conosce le associazioni tra cibi e come esse sottolineano le proprietà benefiche degli uni e degli altri. Le proprietà antinfiammatorie della curcuma per esempio non sono assimilabili ed è consigliato assumerla in integratori appositamente studiati. Opportuno quindi rivolgersi al medico, farmacista o all’erborista di fiducia.
Particolare attenzione merita il carciofo. Durante l’International Workshop on metabolism, diet and chronic disease, tenutosi a Roma nel 2014, è emerso che il suo estratto può avere effetti benefici contro il mesotelioma.
A svolgere questo studio clinico, l’Istituto Regina Elena insieme alla canadese McMaster University.
Banditi i grassi saturi! Sì a quelli insaturi provenienti da alimenti come salmone, noci e oli vegetali, che possono aiutare a combattere l’infiammazione e aiutano lo sviluppo cellulare.
Gli integratori alimentari possono essere particolarmente utili, specialmente se un paziente ha un’allergia a determinati alimenti.
Alcuni tuttavia sono assolutamente da evitare per i pazienti con mesotelioma. Su tutti, gli integratori di vitamina B6 possono interagire negativamente con il cisplatino o interferire con l’efficacia delle terapie oncologiche.
Importante quindi non dedicarsi al fai da te e rivolgersi a un esperto che dovrà essere al corrente dei farmaci assunti e delle condizioni di salute del paziente.
Quali alimenti dovrebbero evitare i pazienti con mesotelioma?
Il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti ha delineato alcuni punti importanti.
Da bandire:
Gli specialisti consigliano di consumare 5-6 piccoli pasti o snack ogni 2 o 3 ore invece di 3 pasti abbondanti al giorno.
Alcuni alimenti contengono sostanze nutritive che possono sostenere il recupero dopo il trattamento del mesotelioma.
Altri possono avere interazioni negative con i farmaci utilizzati per il mesotelioma, su tutti la chemioterapia.
Mentre gli antiossidanti sono generalmente considerati parte di una dieta sana, molti farmaci chemioterapici usano radicali liberi per attaccare le cellule tumorali. Ai pazienti che ricevono chemioterapia si consiglia pertanto di evitare alimenti e integratori ricchi di antiossidanti.
Diversi quadri associati all’insorgere del mesotelioma possono rendere l’alimentazione difficile o comunque non abbastanza piacevole da evitare il calo ponderale e garantire la piacevolezza e la socialità di un momento a tavola.
Alcuni antidolorifici possono ridurre l’appetito, causare nausea e contribuire alla stitichezza. Aumentare le fibre alimentari e l’acqua può aiutare a ridurre questi effetti collaterali.
Una percentuale abbastanza alta di pazienti in chemioterapia riferiscono un cambiamento del gusto. I cibi piacevoli diventano spiacevoli e mangiare diventa difficile. In molti percepiscono i sapori come metallici o riferiscono che il pane o la pasta hanno un sapore di cartone o di medicina.
Oltre all’alterazione del gusto la chemioterapia può causare nausea, vomito e inappetenza.
I seguenti suggerimenti sono efficaci per alleviare tali sintomi: aggiungere ai cibi, per esaltarne il sapore, piccole quantità di basilico, origano, rosmarino e menta; marinare la carne nel vino, olio e aceto o salse agrodolci; cucinare le verdure con pancetta o prosciutto; correggere abbondantemente il cibo con sale o zucchero; evitare caffè e tè e preferire aranciata con ghiaccio.
Altri consigli includono:
Consigli utili per affrontare questi problemi molto frequenti durante la chemioterapia:
È assolutamente necessario bere molti liquidi quali tè deteinato, brodo vegetale salato, acqua di cottura del riso. Sono da evitare gli alimenti ricchi di fibre quali i cibi integrali e le verdure soprattutto legumi, broccoli, cavoli, verze, cipolle e mais; sono da preferire patate meglio se associate al riso. Meglio eliminare il latte, i latticini e i formaggi lasciando nella dieta il formaggio grana stagionato. Per quanto riguarda la frutta sono consigliate le banane mature e le mele sbucciate.
Purtroppo non esiste un metodo standard per alleviare gli affetti delle alterazioni del gusto in chemioterapia. L’effetto dei farmaci chemioterapici è diverso su ogni singolo individuo e la combinazioni di gusti che continuano a risultare più o meno piacevoli dipende da palato a palato.
Numerosi siti riportano ricette ed idee per malati di cancro non personalizzate e materiale su alimentazione durante la chemio. Si può prendere spunto e provare a variarle in base alla percezione.
Uno studio realizzato in Louisiana ha raccolto informazioni sulla dieta abituale di 94 uomini e donne che si sono ammalati di mesotelioma maligno alla pleura o al peritoneo e di 64 individui sani.
Il primo gruppo, prima di contrarre la malattia, consumava scarse quantità di verdura e ortaggi.
Il risultato attesterebbe pertanto che una dieta a base vegetale può avere un effetto benefico, atto a rallentare la progressione del mesotelioma.
Tuttavia, la frequenza di consumo di altri alimenti che hanno un alto contenuto di vitamina A o carotenoidi non è stata associata a una diminuzione del rischio di cancro.
Anzi, è emerso che i questi ultimi hanno addirittura un effetto negativo sui malati di mesotelioma e che dunque andrebbero evitati quando insorge la patologia.