Questa guida chiarisce che cos’è l’actinolite e dove si trova in natura. Inoltre spiega perché è pericolosa e causa il mesotelioma e altre malattie asbesto correlate. Infine scopriremo anche quali sono i diritti degli esposti all’actinolite.
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L’actinolite è un minerale di amianto, appartenente al gruppo degli anfiboli. Qualsiasi tipo di amianto è pericoloso per la salute. Per questo va evitata ogni esposizione.
L’ONA-Osservatorio Nazionale Amianto e l’Avvocato Bonanni sono in prima linea nella lotta contro questo pericoloso agente cancerogeno. Inoltre tutelano le vittime attraverso un servizio di assistenza medica e assistenza legale gratuita.
L’actinolite è anche detta “amianto verde-nero” o actinoto, dal greco ακτινωτο, che significa “pietra raggiata”. Si tratta di un tipo di amianto o asbesto della serie degli anfiboli. In particolare appartiene al sottogruppo degli anfiboli di calcio, una suddivisione del gruppo dell’anfibolo.
Come gli altri minerali di amianto, rientra nella famiglia dei silicati fibrosi. I silicati fibrosi hanno la capacità di suddividersi longitudinalmente in fibre sottili (chiamate anche fibrille), che diventano sempre più sottili, fino a raggiungere un diametro infinitesimale e impercettibile all’occhio umano. Per questo motivo rimangono sospese nell’ambiente e sono facilmente inalabili o ingeribili. Questa loro caratteristica è alla base della pericolosità dei minerali di amianto.
Nel dettaglio è un silicato idrato di calcio, ferro e magnesio. La formula chimica è 2CaO,4MgO,FeO,8SiO2,H2O – n. CAS 77536-66-4. Componente abbondante delle rocce scistose-cristalline della catena alpina, ha una temperatura di decomposizione tra 620-900°C. Inoltre l’actinolite è il termine intermedio tra la tremolite, ricca di magnesio e incolore, e la ferro-actinolite, ricca di ferro.
L’actinolite si trova sotto forma di cristalli lamellari lunghi fino a 15 cm, in aggregati colonnari o radiali fibrosi o anche in forma granulare o massiva. Si presenta in colori variegati che vanno dal verde chiaro allo scuro, passando per il nero e il grigio tipici dell’anfibolo. La lucentezza è vitrea.
Si trova nelle rocce mafiche e ultramafiche e anche negli scisti blu, ricchi di glaucofane. È un prodotto di metamorfismo di contatto o regionale di basso grado, col carbonato di magnesio associata a talco, epidoto, clorite, glaucofane, pumpellite, lawsonite e albite.
È possibile trovare l’actinolite nelle Oisans in Francia (Isere), in Austria (Zillertal), in Svizzera (Zermatt) e in Norvegia. Nella sua varietà gemma, si trova in Madagascar, Tanzania, Canada e in molti Paesi in cui è usata come pietra ornamentale sin dall’antichità, chiamata pietra di Giada.
L’actinolite nella sua forma fibrosa (conosciuta come Byssolite) è un materiale potenzialmente indistruttibile, economico e abbondante in natura. In virtù della sua grande resistenza al fuoco e al calore, dell’inattaccabilità da parte di agenti esogeni (come gli acidi), dell’elevata flessibilità, della resistenza alla trazione e della fonoassorbenza, è stato ampiamente utilizzato nell’edilizia, sia in edifici pubblici sia in quelli privati privati (case, acquedotti, palestre, scuole, capannoni, treni, navi, aerei).
La pericolosità dei minerali di amianto era stata già evidenziata all’inizio del secolo scorso. Tuttavia risale solo al 1992 la sua messa al bando in Italia, rendendo illegale l’utilizzo e la commercializzazione. La caratteristica che rende l’actinolite pericolosa per la salute è la sua capacità di rilasciare fibre sottilissime che si disperdono nell’ambiente e, per questo, possono essere facilmente inalate o ingerite.
L’amianto definito friabile è infatti riducibile in polvere con il solo uso delle mani ed è quindi pericoloso. Tuttavia anche l’amianto compatto, opportunamente inserito all’interno di una matrice solida, è altrettanto dannoso per la salute. Infatti l’usura del tempo, l’erosione degli agenti atmosferici, le sollecitazioni meccaniche o improvvisi danneggiamenti e riparazioni possono causare il rilascio di fibre di asbesto nell’aria.
Una volta nell’organismo le fibre di amianto danno il via a gravi processi di infiammazione che, per cancerogenesi, possono evolvere in neoplasie. Tra queste il mesotelioma è il più aggressivo e a spesso esito infausto. Esso colpisce le cellule del mesotelio, tessuto che riveste le membrane sierose che avvolgono la parete interna del torace (mesotelioma pleurico), dell’addome (mesotelioma peritoneale), del cuore (mesotelioma pericardico) e del testicolo (mesotelioma della tunica vaginale del testicolo). I dati relativi ai casi di mesotelioma in Italia sono disponibili nel VII rapporto RENAM.
La diagnosi precoce permette la tempestività delle terapie. A tal proposito l’ONA ha creato un protocollo per la cura del mesotelioma.
La tipologia di amianto non è rilevante al fine di definirne la pericolosità. Tutti i tipi di amianto, infatti, sono pericolosi e l’esposizione ad essi deve essere evitata. Per questo l’ONA incentiva la bonifica dei siti contaminati, che possono essere segnalati da qualsiasi cittadini grazie l’App Amianto.
La pericolosità dei vari minerali di amianto è confermata anche dall’OMS:
“All types of asbestos cause lung cancer, mesothelioma, cancer of the larynx and ovary, and asbestosis (fibrosis of the lungs). Exposure to asbestos occurs through inhalation of fibres in air in the working environment, ambient air in the vicinity of point sources such as factories handling asbestos, or indoor air in housing and buildings containing friable (crumbly) asbestos materials”.
La relazione tra amianto e malattie asbesto correlate, tra cui il mesotelioma, è confermata anche dalla monografia IARC. L’amianto provoca ogni anno più di 107.000 morti, di cui più di 6.000 solo in Italia. L’Avv. Ezio Bonanni ha denunciato questa strage silenziosa in “Il libro bianco delle morti di amianto in Italia (ed.2022)“.
L’ONA è in prima linea nella lotta a tutti i tipi di amianto e agli altri cancerogeni. Si occupa di prevenzione primaria (bonifica), prevenzione secondaria (sorveglianza sanitaria degli esposti) e prevenzione terziaria (tutela legale).
Attraverso la tutela legale si possono ottenere il riconoscimento dei malattia professionale, le prestazioni INAIL, il Fondo Vittime Amianto, i benefici contributivi, il prepensionamento e il risarcimento danni. Inoltre, chi fa parte delle Forze Armate o Comparto Sicurezza può richiedere il riconoscimento della causa di servizio e dello status di vittima del dovere.
Per avere maggiori informazioni e richiedere la consulenza gratuita basta chiamare il numero verde o compilare il form.