L’Aeronautica Militare, in ambito internazionale Italian Air Force, è una delle quattro Forze Armate italiane, deputata alla difesa dello spazio aereo internazionale.
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L’aeronautica opera quotidianamente per garantire la sicurezza del Paese e dei suoi cittadini. Si occupa del controllo dello spazio aereo e della protezione degli interessi nazionali, sia in Italia che all’estero.
Come Forza Armata, è tutelata dall’ONA-Osservatorio Nazionale Amianto e dall’Avvocato Ezio Bonanni. A chi ne fa parte viene garantito un servizio di assistenza medica e assistenza legale gratuita per tutte le vittime del lavoro a cui è stata riconosciuta la causa di servizio.
Dopo l’Unità d’Italia, il Ministero della Guerra autorizzava nel 1884 la costituzione del Servizio Aeronautico a Roma. Il primo utilizzo operativo delle forze aeree, con l’impiego di 4 aerostati, 2 dirigibili e 28 aerei, avvenne durante la campagna di Libia del 1911-1912. Dopo i primi risultati positivi dell’impiego bellico, in Italia si sviluppò l’armata dell’aria, sotto il controllo dell’esercito.
Le esigenze belliche aumentavano così come l’importanza delle operazioni via cielo. Questo fece diventare prioritaria la costruzione di nuovi aerei, in pochi anni costruirono circa 12.000, nelle officine Caproni.
Le forze aeree erano specializzate in bombardamenti e raid, tra i più importanti quelli nel Mar Adriatico a Pola (1917). Famoso impiego è stato quello di Vienna, dove nel 1918 avvenne un’incursione di 7 aeromobili guidati da Gabriele d’Annunzio.
Successivamente la specializzazione passa per gli aerei cacca, in cui si iniziano a conoscere i primi nomi degli assi (pilota di caccia bombardiere), come F. Baracca.
L’aeronautica crebbe sempre di più fino alla decisione di creare la forza armata autonoma come Regia Aeronautica, emanata nel decreto del 28 marzo 1923.
I militari in volo si occupano della tutela del nostro Paese dalle minacce esterne. Assicurano il rispetto dei principi di legalità internazionale, nonché dei diritti fondamentali dell’uomo.
I militari dell’Aeronautica sono in costante addestramento, attraverso continue esercitazioni, anche con la presenza di altre forze aeree internazionali. Utilizzano mezzi ed equipaggiamenti avanzati, sia dal punto di vista tecnologico che da quello della sicurezza.
L’Aeronautica assicura la ricerca, il soccorso di tutto lo spazio aereo, il supporto alle varie operazioni e la protezione alle delicate installazioni aeronautiche. Conduce operazioni aeree di attacco e, dove è necessario, concorre con la Marina Militare nelle attività di ricerca antisommergibile.
Gli accordi internazionali, invece, prevedono che l’Aeronautica Militare si occupi anche di integrare la difesa aerea nazionale del sistema NATO. Quindi conduce le operazioni aeree previste dai piani operativi alleati e internazionali e mantiene pronti gli assetti operativi resi disponibili.
Sostiene logisticamente le unità operanti nel territorio italiano, difatti partecipa a diverse operazioni combinate:
Nel corso degli anni, anche i militari dell’Aeronautica Militare si sono trovati a dover lavorare a stretto contatto con sostanze cancerogene, altamente pericolose per la salute.
Le leggi italiane hanno vietato l’utilizzo di queste sostanze, limitando così il contatto negli ambiti lavorativi. Ma questo non ha portato a grandi cambiamenti nelle Forze Armate, dato che hanno continuato ad operare in aree potenzialmente pericolose e ai limiti della legalità.
Questa pericolosità dovuta dall’esposizione a materiali tossici e nocivi ha causato l’insorgenza di gravi malattie, come quelle derivanti dal contatto continuato con l’amianto. Infatti i minerali di asbesto sono pericolosi e hanno una forte capacità cancerogena, come conferma la monografia IARC. La patologie asbesto correlate hanno colpito tanti militari italiani.
Difatti, l’ONA, ha predisposto un servizio di assistenza medico legale gratuita per le vittime del dovere tra i militari dell’Aeronautica, a cui è stata riconosciuta la malattia professionale.
L’amianto è stato ampiamente utilizzato all’interno dell’Aeronautica Militare, soprattutto per i freni, per i contenitori dei cibi caldi, per le guarnizioni e così via. Negli aerei militari, l’amianto è stato utilizzato per via del suo potere termoisolante tra la cabina di guida e il reattore e nelle aree sottoposte a elevate temperature (motore, motore ausiliario, tubazioni dell’acqua calda, freni e zone limitrofe).
All’interno dei motori, i materiali contenenti amianto venivano utilizzati come:
Quindi è facile intuire come da tutta questa prossimità all’amianto si siano riscontrate, nel tempo, delle conseguenze catastrofiche per molti militari in servizio. Inoltre gli effetti dell’amianto sono visibili molto più in là nel tempo. Oggi stiamo assistendo al malanno delle vittime che sono state a contatto con l’amianto anche 20 o 30 anni fa.
Secondo i dati ufficiali del Ministero della Difesa, dal 1993 al 2012 sono stati registrati 405 casi di patologie asbesto correlate. L’INAIL registra 621 casi di mesotelioma solo nel settore della Difesa, fino al 2015. Il trend è in aumento, come dimostra il VII Rapporto ReNaM.
Nicola Panei, membro del Direttivo Nazionale ONA, assistito dall’Avv. Bonanni, ha presentato alla Procura della Repubblica di Padova un dossier. All’interno di questo documento c’erano tutti i riferimenti ai casi di mesotelioma e le altre patologie nelle Forze Armate. La Procura della Repubblica di Padova ha disposto le necessarie verifiche e la consulenza tecnica a conferma del rischio amianto in Aeronautica Militare.
Tutti i dipendenti, militari o civili, che hanno operato per conto delle Forze Armate, come l’Aeronautica, e che hanno contratto malattia e invalidità, hanno diritto a riscuotere un’indennità. L’art. 1, comma 562, della l. 266/05 prevede l’estensione dei benefici a tutte le vittime del dovere, (art. 13, della l. 13.08.1980 n. 466).
Il Consiglio di Stato, con atto del 01.06.2010, n. 02526/2010, ha stabilito i requisiti, secondo cui:
“Ai fini del riconoscimento della condizione di equiparato alla vittima del dovere, è necessario e sufficiente che il militare abbia contratto l’infermità in occasione o a seguito dello svolgimento dell’attività di servizio a bordo di unità navali, ovvero su mezzi o in infrastrutture militari nei quali era presente amianto”.
Alle vittime del dovere, che hanno prestato servizio presso le forze speciali dell’Aeronautica Militare, sono riconosciute le seguenti prestazioni:
La Corte di Cassazione a Sezioni Unite, con la sentenza n. 7761/2017, ha confermato che:
“L’ammontare dell’assegno vitalizio mensile previsto in favore delle vittime del dovere e dei soggetti ad essi equiparati è uguale a quello dell’analogo assegno attribuibile alle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata, essendo la legislazione primaria in materia permeata da un simile intento perequativo ed essendo tale conclusione l’unica conforme al principio di razionalità – equità di cui all’art. 3 della Costituzione, come risulta dal “diritto vivente” rappresentato dalla costante giurisprudenza amministrativa ed ordinaria”.
Il Tribunale di Cagliari, in funzione di Giudice del Lavoro, ha recepito e accolto alle tesi giuridiche dell’Avv. Ezio Bonanni, con la sentenza n. 917/2016.
Unitamente al riconoscimento dell’indennità, la vittima appartenente all’Aeronautica ha diritto anche all’integrale risarcimento danni. I danni possono essere di natura non patrimoniale e patrimoniale. Per il calcolo del risarcimento, è utilizzato il criterio delle Tabelle del Tribunale di Milano.
In caso di decesso, le somme debbono essere erogate agli eredi. Tra i diritti dei familiari superstiti c’è anche il risarcimento dei danni iure proprio.
L’ONA e l’Avvocato Bonanni tutelano i diritti delle vittime di amianto e altri cancerogeni. In particolare assiste chi fa parte delle Forze Armate e i familiari superstiti.
È possibile richiedere la propria consulenza gratuita chiamando il numero verde o compilando il form.