Il mesotelioma pleurico è una grave neoplasia causata dall’esposizione all’amianto. L’analisi del respiro è un elemento promettente per migliorare la prognosi e trattare il paziente in modo efficace.
In questa guida parliamo di una nuova ricerca dell’Università di Anversa in Belgio, che ha studiato un nuovo metodo di screening basato sullo studio dei composti organici volatili e la respirazione, per valutare tempestivamente come i pazienti rispondo alle terapie.
L’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto e l’avvocato Ezio Bonanni si occupano di lotta all’amianto da decenni in Italia. Promuovono tutte le forme di prevenzione, dalla bonifica alla tutela legale degli esposti. L’Osservatorio offre alle vittime dell’amianto e di altri patogeni la consulenza legale, psicologica e medica. Promuove le buone pratiche per la sorveglianza sanitaria degli esposti ai cancerogeni e per una diagnosi accurata che segue un’attenta anamnesi lavorativa del paziente.
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La ricerca è stata presentata alla 2023 World Conference on Lung Cancer dell’International Association for the Study of Lung Cancer (IASLC) a Singapore. Essa indica che l’identificazione e l’analisi dei composti organici volatili (COV) nell’aria esalata dai pazienti affetti da mesotelioma pleurico potrebbero costituire una nuova modalità di screening e prognosi per questa malattia.
Il mesotelioma pleurico maligno, legato all’esposizione all’amianto, presenta limitate opzioni di trattamento e una prognosi spesso infausta. Al fine di migliorare l’esito dei trattamenti e personalizzare le terapie, la ricerca mira a sviluppare modelli predittivi basati sui COV come biomarcatori non invasivi.
I COV nell’aria esalata sono stati esplorati come potenziali indicatori, e lo studio condotto dall’Università di Anversa in Belgio ha valutato la capacità di distinguere tra pazienti che rispondono al trattamento e quelli che non rispondono.
Campioni di aria sono stati analizzati matematicamente, e un modello predittivo è stato creato per anticipare gli esiti del trattamento.
Ad occuparsi della ricerca di questi biomarcatori predittivi, il gruppo di studiosi dell’Università di Anversa in Belgio guidati dal prof. Kevin Lamote. Il loro studio si è basato sull’analisi di 13 pazienti con MPM e il loro obiettivo era rilevare i biomarcatori con l’analisi del respiro per distinguere tra chi avesse risposto ai trattamenti e chi no (discriminative setup, configurazione discriminativa). E poi cercare di predire chi avrebbe o meno risposto al trattamento (predictive setup, configurazione predittiva).
Oltre all’analisi del respiro, i pazienti sono stati sottoposti a TC prima del trattamento e ogni tre mesi dopo il trattamento.
I risultati della ricerca hanno mostrato un’accuratezza dell’89% nel distinguere tra pazienti con malattia stabile e progressione durante il follow-up, indicando che i COV potrebbero essere legati al micro-ambiente tumorale.
I ricercatori sottolineano la necessità di ulteriori sperimentazioni su popolazioni più ampie e la possibilità di personalizzare i profili COV per ottimizzare le terapie nel mesotelioma pleurico maligno.
Il futuro quindi potrebbe riguardare l’analisi del respiro per ciascun trattamento a cui sono sottoposti i pazienti, al fine di trovare la terapia per ciascuno. Studiando le sostanze chimiche volatili per ciascun trattamento infatti potrebbe aiutare a prevedere per quali pazienti uno specifico trattamento potrebbe dare maggiori benefici.
Per un approfondimento rimandiamo alla pubblicazione dei ricercatori dell’Università di Anversa: K. Lamote, E. Heirwegh, E. Schillebeeckx, E. Janssens, V. Surmont, K. Nackaerts, E. Marcq, J.P. van Meerbeeck; Treatment Response in Malignant Pleural Mesothelioma Patients Can Be Predicted by Exhaled Breath Analysis. 2023 World Conference on Lung Cancer, Sessione EP14.01-02.
La respiromica si occupa di studiare dei composti organici volatili contenuti nel respiro. Si tratta di un’area di ricerca sempre più indagata e potrebbe essere utilizzata anche per effettuare lo screening dei pazienti a rischio di cancro ai polmoni.
Il suo successo si addebita alla sua scarsa invasività e alla potenzialità di diventare strumento di analisi precoce per alcune malattie polmonari.
Grazie allo sviluppo e all’uso delle nuove nanotecnologie (la tecnologia dell’infinitamente piccolo), il metodo consente di individuare l’esistenza di prodotti biologici del tumore (VOC – composti organici volatili) presenti in piccolissima quantità nell’aria espirata dei soggetti affetti da tumore del polmone.
Un semplice test consistente nel respirare in un boccaglio collegato all’apparecchio rilevatore, diventa in grado di distinguere i soggetti sani da quelli ammalati, compreso il tipo istologico.
Al momento si attende che altri studi vengano condotti e che questo genere di esame diventi una routine.
Con l’immunoterapia, negli ultimi anni, si sono fatti passi da gigante per aumentare l’aspettativa di vita dei pazienti e per migliorare la qualità della vita dei malati.
Qui trovate tutte le informazioni sulle aspettative di vita in caso di mesotelioma, sulla prognosi e sui migliori trattamenti al momento disponibili. Il consensus report di Helsinki fornisce importanti linee guida sugli esami per la diagnosi e sulle buone pratiche per la sorveglianza sanitaria degli esposti.
La più recente edizione è del 2014: “Consensus Report Asbestos, Asbestosis and Cancer: Helsinki Criteria for Diagnosis and Attribution 2014: recommendation“. L’aggiornamento è stato svolto con l’aiuto di 35 esperti internazionali nel corso di due anni e un incontro finale a Espoo, in Finlandia. Il commento di Landrigan ne spiega i principi essenziali.
Il mesotelioma pleurico è il più diffuso tra i mesoteliomi. Colpisce gli esposti all’amianto dopo un lungo periodo di latenza che può arrivare fino a 40 anni. L’esito della malattia, come già detto, è quasi sempre infausto.
Purtroppo non esiste una soglia al di sotto della quale si azzera il rischio di ammalarsi, ma soltanto rischi che aumentano in modo esponenziale in caso, per esempio, di persone con abitudini tabagiche.
Per questo motivo l’ONA promuove la bonifica dei siti contaminati, come unica possibilità per vincere la lotta all’amianto.
L’asbesto è un potente cancerogeno che causa anche altre importanti malattia. Lo IARC nell’ultima monografia afferma che tutti i minerali di amianto sono cancerogeni ed elenca le malattie amianto correlate.
Rivolgendosi all’ONA, compilando il form di seguito, oppure chiamando il numero vede 800.034.294 si può ottenere una prima consulenza legale gratuita. Attraverso la tutela legale infatti è possibile ottenere tutti i benefici previsti dalla legge, le previdenze sociali INAIL e il risarcimento integrale dei danni subiti, trasmissibile ai familiari. Attraverso la tutela legele inoltre si aggiorna ilk dato epidemiologico per migliorare la prevenzione.