Il cambiamento climatico, con una tendenza al riscaldamento globale, è una delle più gravi conseguenze del degrado ambientale e delle attività antropiche. Il tema è un tema caldo che necessita scelte incisive e decise, perché ciò che è minacciata è la vita stessa sulla Terra per come la conosciamo oggi.
In questa guida scopriamo tutto sul cambiamento climatico e sugli effetti e le cause del riscaldamento globale. Oltre a trattare per cambiamento climatico cause e rimedi, parliamo anche delle possibili soluzioni e dei rimedi a questo gravissimo fenomeno.
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Per cambiamento climatico si intende la variazione del clima sulla Terra. Sia a livello regionale, continentale, emisferica e globale di uno o più parametri ambientali e climatici nei loro valori medi.
Secondo l’UNFCCC (Convenzione Quadro sul Cambiamento Climatico delle Nazioni Unite), il cambiamento climatico si definisce come “il cambiamento del clima terrestre che sia attribuibile direttamente o indirettamente ad attività umane, che alterino la composizione dell’atmosfera planetaria e che si sommino alla naturale variabilità climatica osservata su intervalli di tempo analoghi“.
Si stima che, senza interventi, ci potrebbe essere un ulteriore aumento di 1,5° tra il 2020 e il 2050.
Gli effetti dle riscaldamento globale in atto sono già aveidenti. Il ghiaccio artico è il 12,85% in meno, rispetto a dieci anni fa. Le maree costiere hanno registrato un aumento del 3,3 mm dei mari. Il 2020 si è attestato come il secondo anno più caldo degli ultimi secoli. Gli eventi meteorologici estremi sono sempre più frequenti con alluvioni che causano veri e propri disastri naturali.
Il cambiamento climatico influisce sulle temperature (media, massima e minima), la nuvolosità, le precipitazioni, le temperature degli oceani, andamento dei venti e sul ciclo dell’acqua, distribuzione e sviluppo di flora e fauna e su altri elementi della natura.
L’UNFCCC (Convenzione Quadro sul Cambiamento Climatico delle Nazioni Unite) nella sua definizione di cambiamento climatico globale introduce il concetto della naturale variabilità climatica, legata ai complessi processi naturali esterni (cicli del sole e dell’orbita terrestre) e interni al pianeta, ma anche quello dell’alterazione della complessa variabilità naturale causata dalle attività umane.
In particolare alcune attività dell’uomo sono causa dei cambiamenti climatici. Tra questi utilizzo su larga scala di allevamenti di bestiame e in generale l’inquinamento ambientale (atmosferico, termico).
Ma andiamo con ordine, come cambia il clima sulla Terra? Il clima terrestre è determinato dal bilancio radioattivo del pianeta che indica la quantità di energia entrante e uscente dal sistema Terra e gli interscambi di materia in massima parte interni al sistema Terra. Quindi una buona parte dell’energia del sistema è rappresentata dalla temperatura.
Mentre la materia scambiata nel sistema terrestre è costituita per lo più dal ciclo dell’acqua. Per questo motivo ogni classificazione climatica, e ogni valutazione della variabilità e del cambiamento del clima, si basa prima di tutto sulle temperature e sulle precipitazioni. Quindi gli effetti dei cambiamenti climatici in atto inducono una modifica anche del clima mondiale con eventi meteorologici estremi, tra i quali cicloni e alluvioni.
L’emissione in atmosfera di alcuni gas, quali per esempio anidride carbonica, metano e ossidi di azoto, è in grado di rafforzare la capacità dell’atmosfera terrestre di catturare radiazione ad onda lunga proveniente dal suolo e di cambiare quindi le temperature, mutando così anche i cicli connessi all’acqua.
I gas rilasciati nell’atmosfera terrestre che hanno la capacità di influire sul clima che cambia di conseguenza sono chiamati gas serra.
Cosa sono nello specifico i gas serra? I gas serra producono il cosiddetto effetto serra, perché si comportano proprio come i vetri di una serra: catturano il calore del sole impedendogli di ritornare nello spazio.
Questi gas serra sono presenti in natura, ma l’attività dell’uomo ne aumenta le concentrazioni. I gas serra le cui concentrazioni sono aumentate considerevolmente nella nostra atmosfera sono:
La CO2 è responsabile del 63% del riscaldamento globale causato dall’uomo. Il metano è responsabile del 19% del riscaldamento globale di origine antropica, l’ossido di azoto del 6%.
Perché l’emissione di gas serra sta aumentando e perché i livelli di questi gas nell’atmosfera sono preoccupanti? Vediamo nel dettaglio quali sono le attività umane che causano l’incremento di emissione di gas serra nella nostra atmosfera causando a loro volta l’effetto serra e cambiamenti climatici a cui stiamo assistendo.
La combustione di carbone, petrolio e gas produce anidride carbonica e ossido di azoto.
Gli alberi aiutano a regolare il clima assorbendo CO2 dall’atmosfera. Abbattendoli, quest’azione viene a mancare e la CO2 contenuta nel legno viene rilasciata nell’atmosfera, alimentando in tal modo l’effetto serra.
I bovini e gli ovini producono grandi quantità di metano durante il processo di digestione. Lo sviluppo di allevamenti intensivi causa un forte incremento di gas serra emessi nell’atmosfera. Per questo l’allevamento intensivo è una delle cause cambiamento climatico.
I fertilizzanti azotati producono emissioni di ossido di azoto.
I gas fluorurati causano un potente effetto serra. La legislazione dell’UE ne prevede la graduale eliminazione. Sono usati in impianti fissi di refrigerazione, di condizionamento d’aria e pompe di calore, commutatori di alta tensione, apparecchiature contenenti solventi, impianti fissi di protezione antincendio ed estintori.
Il 97% dei professionisti impegnati nella ricerca climatica sembrerebbe concordare sull’attribuzione antropica dei problemi climatici del nostro pianeta a cui stiamo assistendo. È importante indagare per i cambiamenti climatici cause e conseguenze. Solo in questo modo si può portare avanti la lotta al cambiamento climatico.
Il mondo scientifico è concorde sul fatto che stiamo assistendo ad un cambiamento climatico o cambio climatico che porta le temperature ad aumentare causando gravi sconvolgimenti agli equilibri del nostro pianeta e dei suoi ecosistemi. Si va dunque incontro a quello che è stato definito come riscaldamento globale.
L’attuale temperatura media mondiale è più alta di 0,85ºC rispetto ai livelli della fine del 19° secolo. Ciascuno degli ultimi tre decenni è stato più caldo dei precedenti decenni, da quando sono iniziate le prime rilevazioni, ovvero nel 1850. Questa è la situazione climatica mondiale.
Sul sito della Commissione Europea è riportato che: i più grandi esperti di clima a livello mondiale ritengono che le attività dell’uomo siano quasi certamente la causa principale dell’aumento delle temperature osservato dalla metà del 20° secolo.
Quali sono le conseguenze dei cambiamenti climatici?
Riguardo la variazione climatica, un aumento di 2ºC rispetto alla temperatura dell’era preindustriale viene considerato dagli scienziati come la soglia oltre la quale vi è un rischio di gran lunga maggiore che si verifichino mutamenti ambientali pericolosi e potenzialmente catastrofici a livello mondiale. Per questo motivo, la comunità internazionale ha riconosciuto la necessità di mantenere il riscaldamento sotto i 2ºC.
Nella regione alpina le temperature medie sono aumentate di 1.0 ± 0.1 °C al secolo negli ultimi due secoli, con un incremento e velocizzazione nell’ultimo trentennio. Le precipitazioni si sono ridistribuite su tutto il pianeta portando, ad esempio nella regione alpina, una diminuzione del numero di giorni di precipitazione ed un aumento dell’intensità delle piogge, specialmente in autunno e in inverno.
Il pH degli oceani, a causa all’aumento delle concentrazioni di anidride carbonica in atmosfera, mostra una chiara tendenza all’acidificazione.
I ghiacciai si stanno scogliendo. Aumenta il livello delle maree. Si intensificano i fenomeno atmosferici estremi e l’erosione delle coste.
Con il surriscaldamento e il cambio del clima, che rischia di avere conseguenze nefaste anche sull’alimentazione e sulla salute, è necessaria una svolta. Per questi motivi, l’avv. Ezio Bonanni e l’ONA hanno chiesto di utilizzare i fondi del Recovery Plan per la transizione energetica. In altri termini, per contrastare i cambiamenti climatici nel mondo, occorre abolire la produzione a carbone, ovvero l’energia con il carbone, in favore delle rinnovabili.
Uno dei casi più emblematici è quello dell’Ilva di Taranto. In quel sito la produzione è ancora a carbone. L’acciaio può essere prodotto anche in modo pulito. Invece, continuare a produrre utilizzando il carbone, provoca degli effetti nefasti.
Infatti, i residui della combustione e le altre emissioni, anche con polvere e fibre di amianto costituiscono un cocktail micidiale. Non solo il mutamento climatico, ma anche l’inquinamento dell’acqua dell’aria e del suolo.
Non ci sono solo eventi climatici estremi, ma anche conseguenze cambiamenti climatici sulla fauna e sulla flora. Il bruciare combustibili fossili ha implementato l’abbattimento delle foreste pluviali. Ecco perché è necessario produrre in modo pulito ed ecosostenibile.
Il riscaldamento globale, a causa del maggior consumo del carbone, petrolio e gas, sta modificando il clima oltre all’eco sistema. Queste politiche industriali, come quella cinese, lo sfruttamento della terra, ha determinato intanto gli effetti epidemici del coronavirus. L’aumento del gas serra, l’effetto serra, il riscaldamento globale, l’abbattimento delle foreste, ha favorito il salto di specie del covid-19.
Infatti, il Global Energy Perspective 2019 ha dimostrato che le fonti fossili causano l’83% delle emissioni totali di CO2. Così la produzione elettrica con il carbone per il 36%.
In seguito alla pandemia Covid-19, sono scese le emissioni (World Energy Outlook 2020), e questo ha avuto un effetto benefico sulla qualità dell’aria e sul clima.
Quindi, il consumo del carbone provoca 1/3 dell’aumento delle temperature medie annuali. Infatti il petrolio è solo la seconda fonte di emissioni: 12,54 miliardi di tonnellate di CO2.
Per evitare il surriscaldamento sarebbe necessario non abbattere le foreste, poiché gli alberi aiutano la regolazione del clima. Infatti, gli alberi assorbono anidride carbonica.
L’amianto utilizzato ampiamente in Italia fino al 1992 (anno della sua messa al bando), nonostante se ne conoscesse la pericolosità, nel nostro paese è ancora un grave problema.
Le bonifiche sono in ritardo e l’Eternit (dal nome della principale azienda produttrice di cemento amianto) è presente ancora in numerosi edifici pubblici e privati, perfino negli ospedali e nelle scuole.
Il rischio amianto nelle scuole è confermato anche nell’ultimo rapporto ReNaM (il settimo), pubblicato il 14 febbraio 2022, che segnala 121 casi di mesotelioma nel personale docente e non docente delle scuole. Ma è solo la punta dell’iceberg, perché l’amianto è un potente cancerogeno e provoca molte altre malattie, più comuni (come il cancro del polmone), e sempre, purtroppo, altamente lesive, e quasi sempre mortali. Per approfondire i danni dell’amianto è possibile leggere l’ultima pubblicazione dell’Avvocato Ezio Bonanni: “il libro bianco delle morti di amianto in Italia-Ed.2022”
Secondo le stime Ona, sono ancora 2292 le scuole nelle quali è ancora presente l’asbesto. Gli studenti esposti sono invece 356.900, ai quali si devono aggiungere circa 50mila persone tra personale docente e non docente.
L’unica causa del mesotelioma pleurico, salve rare eccezioni, è l’amianto, le cui fibre provocano prima infiammazione. L’Osservatorio Nazionale Amianto, con l’Avvocato Ezio Bonanni, ha tra le finalità la prevenzione e cura del mesotelioma e la tutela dei diritti delle vittime.