Gli effetti indesiderati del vaccino somministrato per contrastare la diffusione del Covid-19 sono le reazioni avverse che si manifestano come conseguenza alla somministrazione del siero antivirale. Gli effetti indesiderati del vaccino anti Covid-19 si registrano solo in una minoranza di casi e possono comprendere reazioni ai vaccini più o meno gravi.
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L’ONA-Osservatorio Nazionale Amianto, grazie al lavoro portato avanti dal suo presidente, l’Avv. Ezio Bonanni, offre gratuitamente assistenza legale e assistenza medica a coloro che hanno subito danni in seguito alla vaccinazione anti-Covid 19. Possono usufruire del servizio sia le vittime primarie sia i loro familiari.
Oggi, più di un miliardo di persone ha aderito alla campagna vaccinale contro il virus. L’autorizzazione al commercio dei farmaci contro il Covid-19 ha permesso di salvaguardare un gran numero di persone dal contagio. Tuttavia, questi vaccini, nonostante l’alto profilo di sicurezza, causano effetti avversi del vaccino più o meno gravi negli individui.
Infatti, la sicurezza dei vaccini e i possibili effetti collaterali dei vaccini sono continuamente monitorati dalle autorità competenti. Il PRAC è l’Ente che si occupa della valutazione scientifica, della sorveglianza e del monitoraggio della sicurezza dei medicinali sviluppati da aziende farmaceutiche per l’Europa. Questo ente continua a monitorare tuttora gli eventi avversi dei vaccini. Inoltre, ha affermato che il rischio di sviluppare reazioni avverse gravi in seguito alla somministrazione dei vaccini è molto raro. Queste reazioni avverse vaccini hanno un decorso lieve e sono facilmente risolte tramite normalissimi protocolli di cura.
In Svizzera, il monitoraggio dei vaccini è affidato a Swissmedic, l’autorità responsabile per l’omologazione e la sorveglianza di tutti i farmaci. Qui, il personale responsabile del monitoraggio vaccini ha l’obbligo di notificare solamente gli eventi avversi inattesi e di forma grave. Questo spiega il perché il numero degli eventi avversi gravi è più alto rispetto al normale.
Tra gli effetti collaterali non gravi vi sono per vaccino reazioni tipiche che si manifestano con l’attivazione del sistema immunitario. Questi eventi, catalogati come non gravi, si verificano generalmente entro le 72 ore dopo la somministrazione del vaccino e scompaiono dopo appena qualche giorno. Gli effetti collaterali vaccinazione non gravi come conseguenza del vaccino anti-Covid 19 sono:
Nella popolazione pediatrica, invece, gli eventi avversi più frequentemente riscontrati sono: febbre, cefalea, stanchezza e vomito.
I profili di sicurezza dei vaccini anti-Covid19 sono rassicuranti. Infatti, le reazioni avverse ai vaccini si verificano con un’incidenza davvero bassa. Se confrontassimo le reazioni avverse dei vaccini antinfluenzali con quelle dei vaccini antivirali, scopriremo che queste non sono poi così diverse. Infatti, la frequenza con cui si manifestano reazioni avverse per i vaccini antinfluenzali è di 1,31 casi per milione di dosi. Allo stesso modo, le reazioni avverse per i vaccini antivirali Pfizer- BioNTech e Moderna è di 11,1 casi di per un milione di dosi.
Tra le reazioni avverse riscontrate dalla popolazione mondiale sottoposta a vaccinazione, vi sono: anafilassi, trombosi, paralisi periferica facciale, sindrome di Gullian-Barrè, miocarditi e pericarditi.
La reazione anafilattica è una degli effetti indesiderati del vaccino. Si tratta di una grave reazione allergica acuta, generalizzata, che può essere pericolosa per la salute e raramente fatale. La reazione anafilattica si manifesta con una frequenza molto bassa: circa 1 caso ogni milione di dosi di vaccino somministrate.
I vaccini anti-Covid con tecnologia mRNA hanno una maggiore probabilità di manifestare anafilassi come effetto indesiderato grave rispetto ai vaccini con adenovirus. Infatti, solo in America si registrano circa 4,7 segnalazioni ogni milione di dosi somministrate per il vaccino Pfizer. Per il vaccino Moderna, invece, si segnalano circa 2,5 casi ogni milione di dosi somministrate.
Con il termine trombosi si indica la formazione spontanea di coaguli di sangue all’interno di grossi o piccoli vasi ematici. Quando i coaguli di sangue accrescono le proprie dimensioni possono occludere i vasi, privando gli organi dell’ossigeno e del nutrimento. In questo caso, la mancanza delle sostanze vitali per l’organo possono compromettere in modo irreversibile la sua funzione.
Gli eventi di trombosi associati alla vaccinazione sono davvero rari, anche se sono stati molto enfatizzati dai mass media. Le trombosi si verificano con frequenza molto bassa. Si stimano 7 casi per ogni milione di persone vaccinate, con età compresa tra i 18 e 49 anni. Questo episodio si manifesta con frequenza ancora più bassa se si considera una fascia di età più ampia e si prendono in considerazione anche individui di sesso maschile.
Gli eventi di trombosi, avvenuti in seguito a vaccinazione anti-Covid19, si manifestano generalmente a livello cerebrale e addominale. I vaccini associati al rischio di trombosi sono i vaccini AstraZeneca e Johnson, entrambi vaccini a vettore virale. Questi vaccini, a differenza dei vaccini a mRNA, utilizzano un adenovirus incompetente per la replicazione. Questo vuol dire che il virus non possiede la capacità di replicarsi e permette al sistema immunitario di produrre gli anticorpi necessari a combatterlo.
La grave riduzione del numero di piastrine del sangue è associata alla vaccinazione contro il coronavirus. Questo fenomeno prende il nome di piastrinopenia ed è un fenomeno che si manifesta con la trombosi. Le piastrine, insieme ai globuli rossi e bianchi, rappresentano le componenti fondamentali del sangue. Questi elementi svolgono un ruolo fondamentale nella coagulazione. Infatti una scarsa presenza di piastrine causa emorragie, anche gravi, ed ecchimosi.
Spesso, la piastrinopenia, accompagnata alla trombosi, si manifesta con la produzione di particolari anticorpi: gli anticorpi anti-PF4. Questi anticorpi, oltre ad attivare le piastrine, sono responsabili anche della loro riduzione in termini numerici. Infatti, l’aggregazione delle piastrine con l’anticorpo anti-PF4 viene riconosciuta estraneo dal sistema immunitario, che mette in atto le difese per eliminarlo.
AstraZeneca e Johnson, responsabili della piastrinopenia, non vengono somministrati più alle persone con età inferiore ai 60 anni. Il motivo è che le persone più giovani hanno una risposta immunitaria più efficace che alzerebbe il rischio di contrarre l’effetto collaterale grave.
La paralisi periferica facciale, identificata anche come paralisi di Bell, è la forma di paralisi facciale più comune che coinvolge il nervo facciale e anche una delle controindicazioni vaccino. Tale reazione vaccino può verificarsi in seguito alla somministrazione di vaccini inattivati o parzialmente attivati. Solitamente, tale patologia si verifica entro 91 giorni dalla somministrazione del siero, dopodiché tale reazione ai vaccini difficilmente si potrà manifestare.
Alcuni casi di paralisi acuta si sono verificati anche con la somministrazione di vaccini anti-Covid a mRNA e a vettore virale. Per questi vaccini, la paralisi del nervo facciale è stata riportata come effetto indesiderato, classificato come raro, con una frequenza inferiore a 1 su 10 mila dosi. Il tasso di segnalazione della reazione avversa rimane comunque molto basso e non è molto diverso dalla frequenza con cui si verifica nei vaccini virali o influenzali.
La sindrome di Guillain-Barré è una patologia infiammatoria che colpisce un gran numero di nervi periferici. L’infiammazione colpisce la guaina mielinica dei nervi, necessaria per la trasmissione nervosa. Le conseguenze di questa grave infiammazione sono: la paralisi generali dell’apparato scheletrico, muscolare e respiratorio.
Tale patologia si manifesta in seguito alla somministrazione del vaccino anti-Covid. L’intervallo di tempo più critico, in cui si potrebbe verificare la sindrome, ha un picco che va dalle 12 ore a 28 giorni. Tuttavia, tale sindrome, come effetto collaterale, è stata catalogata come effetto indesiderato molto raro, con una incidenza inferiore a 1 su 10.000 dosi somministrate.
Pericardite e miocardite sono due condizioni infiammatorie che colpiscono i tessuti muscolari del cuore, chiamati appunto pericardio e miocardio, e sono due conseguenze vaccini. Tale condizione si manifesta con una serie di sintomi vaccino che possono essere: fiato corto, battito cardiaco accelerato, palpitazioni e dolore toracico.
Entrambe le patologie possono svilupparsi entro 14 giorni dalla vaccinazione e si manifestano con maggiore frequenza dopo la seconda dose somministrata con vaccini a mRNA. Secondo alcuni studi, i casi di miocardite sono più frequenti nei maschi giovani rispetto all’altro genere della stessa età. Inoltre, per il vaccino Pfizer, i casi di miocardite sono maggiormente frequenti dopo un’infezione da Covid, piuttosto che dopo la somministrazione del vaccino. Infatti, sono stati osservati 2,7 casi di miocardite su 100.000 vaccinazioni e 11 casi su 100.000 infezioni.
Rispetto a emergere per vaccinazioni con effetti indesiderati, più frequentemente, le miocarditi e le pericarditi hanno una causa infettiva accertata o presunta. Infatti, circa il 12-20% dei pazienti ospedalizzati per Covid-19 e circa l’1-3% dei giovani atleti guariti dall’infezione hanno riportato un danno di tipo cardiaco.
Prima di sottoporsi alla somministrazione di un vaccino è bene confrontarsi con un medico. Quest’ultimo dovrà verificare le condizioni fisiche del paziente. Infatti, se il paziente ha una storia di allergia o di patologie pregresse, il medico dovrà tutelare il paziente con gli strumenti di cura più idonei al suo stato di salute.
In caso di semplici allergie, le persone idonee alla vaccinazione si sottopongono alla somministrazione del siero e rimangono sotto osservazione per un tempo prolungato. Questa procedura è resa possibile perché le reazioni allergiche possono essere gestite facilmente anche dal personale medico che effettua la vaccinazione. Infatti, gli hub vaccinali sono allestiti con farmaci e misure di prevenzione, indispensabili per intervenire subito in caso di effetti vaccino indesiderati.
Una delle domande, che più spesso la popolazione mondiale si è posta in quest’ultimo anno di pandemia, è se i vaccini anti-Covid 19 siano sicuri o meno per la salute. Un dato certo è che i rischi del vaccino di sviluppare conseguenze gravi per la salute sono maggiori nel caso in cui ci si ammala di Covid e non ci si è sottoposti alla somministrazione del vaccino.
Il vaccino Pfizer/BioNTech è stato testato su 43mila partecipanti, di cui la metà ha ricevuto una somministrazione con dose placebo. Complessivamente, gli effetti collaterali vaccino Covid 19 sono reazioni avverse non gravi, di forma lieve, che si sono manifestate come semplici forme influenzali. Allo stesso modo il vaccino Moderna, è stato testato su circa 30mila persone, metà delle quali ha ricevuto una dose placebo. Anche in questo caso per vaccino effetti collaterali osservati sono stati quelli classici da influenza.
Le prime notizie sugli eventi avversi del vaccino a mRNA per le donne in gravidanza provengono dagli Stati Uniti. Secondo uno studio, a cui hanno partecipato oltre 150 mila donne in gravidanza, la frequenza degli eventi avversi gravi dovuti alla somministrazione del vaccino è simile a quella riportata dal resto della popolazione. Inoltre, né la gestante né il feto riportano danni dei vaccini gravi per la salute.
Il Ministero della Salute, con la circolare del 24 Settembre 2020, raccomanda la vaccinazione contro il coronavirus con vaccini a mRNA anche per le donne in gravidanza. In particolare, il Ministero consiglia la vaccinazione soprattutto per coloro che si trovano nel secondo e terzo mese di gravidanza. Tuttavia, nonostante la vaccinazione anti-Covid 19 sembrerebbe essere sicura in qualsiasi periodo della gravidanza, il Ministero della Salute consiglia alle donne incinta di rivolgersi al proprio medico di fiducia. In questo modo, il medico valuterà con maggiore certezza il rapporto tra rischi e benefici. Inoltre, anche le madri che si trovano nella fase di allattamento possono sottoporsi a vaccinazione anti-Covid.
Aderire alla campagna vaccinale di per sé non è pericoloso. Infatti tutti i vaccini anti-Covid 19 continuano a essere strettamente monitorati sotto tutti gli aspetti. Fino ad ora, non sono state riscontrate gravi problematiche legate alla fertilità, alla gestazione del feto e all’allattamento.
Inoltre, la comunità scientifica si dice completamente sicura della tecnologia dei vaccini a mRNA. Grazie all’esperienza acquisita in precedenza su altri vaccini, sappiamo che queste cure hanno effetti del vaccino indesiderati che compaiono poco dopo la vaccinazione. Infatti, i vaccini a mRNA non causano mutazioni genetiche ed effetti collaterali avversi a distanza di anni. Tuttavia, può capitare di subire un danno irreversibile alla salute per una moltitudine di motivi.
La Costituzione Italiana tutela il diritto alla salute come diritto fondamentale umano. Per questo motivo è stata sancita la legge n. 210 del 1992 che tutela tutti coloro che subiscono danni irreversibili a causa di vaccinazioni obbligatorie. Infatti, nell’art. 1 si legge: “Chiunque abbia riportato, a causa di vaccinazioni obbligatorie per legge o per ordinanza di una autorità sanitaria italiana, lesioni o infermità, dalle quali sia derivata una menomazione permanente della integrità psico-fisica, ha diritto ad un indennizzo da parte dello Stato, alle condizioni e nei modi stabiliti dalla presente legge”.
Per quanto riguarda il risarcimento danni da vaccino anti-Covid 19, recentemente, è stata prevista l’introduzione, dopo il comma 1 dell’articolo, il comma 1 bis, il quale afferma che: “L’indennizzo di cui al comma 1 spetta, nelle condizioni e nei modi stabiliti dalla presente legge, anche a coloro che abbiano riportato lesioni o infermità, dalle quali sia derivata una menomazione permanente della integrità psico-fisica, a causa della vaccinazione anti Sars-CoV2 raccomandata dall’autorità sanitaria italiana.“.
L’Osservatorio Nazionale Amianto e l’Avv. Ezio Bonanni tutelano tutti coloro che hanno subito un danno permanente alla salute. Infatti coloro che hanno subito una violazione del diritto alla salute possono richiedere una consulenza gratuita, per ottenere la tutela medico-legale gratuita offerta da un pool di specialisti.
La richiesta di assistenza può essere effettuata non solo dalle vittime primarie ma anche dai loro familiari. Per avere maggiori informazioni basta chiamare il numero verde 800 034 294 o compilare il form.