La leucemia è un tumore maligno del sangue che colpisce i globuli bianchi. Tra le cuase scatennati della leucemia compare l’esposizione ad una serei di cancerogeni come il benzene e l’uranio impoverito e in generale le radiazioni ionizzanti. Recenti studi clinici hanno dimostrato inoltre che esiste una maggiore incidenza del mieloma e delle leucemie nelle popolazioni che sono state esposte all’amianto.
In questa guida scopriamo nel dettaglio cos’è la leucemia, quali sono i suoi sintomi, come si contrae e i trattamenti e le cure. Vediamo nel dettaglio la correlazione tra amianto e leucemia e tra questo tumore del sangue e altre esposizioni dannosi. Nei casi in cui la malattia è causata dall’esposizioni a patogeni sul luogo di lavoro si ha il diritto ad una serie di benefici assistenziali previsti dalla legge in caso di malattia professionale. Si ha inoltre diritto al risarcimento completo dei danni.
L’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto è in prima linea in Italia nella lotta all’amianto e ad altri cancerogeni. Si occupa di prevenzione primaria e difende le vittime di esposizione per il risarcimento dei danni e l’ottenimento degli indennizzi previsti.
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La leucemia è un tumore maligno che di solito colpisce i globuli bianchi causandone una riproduzione incontrollata. I globuli bianchi hanno lo scopo di proteggerci da infezioni e normalmente si moltiplicano in base alle esigenze di difesa dell’organismo.
Nelle persone affette da leucemia la proliferazione incontrollata di queste cellule interferisce con la crescita e con lo sviluppo delle normali cellule del sangue.
Il midollo osseo (un tessuto spugnoso contenuto all’interno delle ossa lunghe e di alcune ossa piatte del corpo umano) avvia una proliferazione neoplastica di una cellula staminale emopoietica.
Le cellule staminali emopoietiche sono l’origine tutte le cellule del nostro sangue. La loro proliferazione neoplastica si traduce nella presenza di un numero elevato di globuli bianchi anormali, chiamati blasti o cellule leucemiche.
Esistono diversi tipi di tumore del sangue. Alcune forme sono più comuni nel bambino, altre nell’adulto.
Sono classificati in relazione al tipo di cellule che interessano, al grado di maturazione raggiunto dalle cellule leucemiche e al decorso della malattia.
Dal punto di vista dell’andamento clinico, le leucemie sono classificate come:
In base alle cellule interessate dalla proliferazione tumorale si distinguono:
Ci sono quattro tipi di tumori principali del sangue:
La diagnosi di leucemia avviene in seguito a visita medica, in cui il medico ricerca segni della malattia come pallore, linfonodi ingrossati, aumento delle dimensioni del fegato e della milza.
Si effettuano anche esami del sangue e del midollo osseo. L’emocromo evidenzia l’eventuale presenza di valori anomali di globuli bianchi, globuli rossi e piastrine.
Mentre, l’analisi del midollo osseo avviene prelevando un campione di midollo osseo dall’osso del bacino in anestesia locale, con un ago sottile in procedura ambulatoriale. Una volte fatta la diagnosi è possibile stabilire come curare leucemia.
La cura leucemia dipende dal tipo di leucemia (leucemia acuta o cronica, mieloide o leucemia linfoide cronica), dall’età del paziente e dalle sue condizioni fisiche.
Le principali forme di terapia e cure comprendono:
La chemioterapia, trattamento di prima scelta come leucemia cura, viene di solito somministrata per via intratecale. Nei casi di Leucemia Mieloide Acuta e di Leucemia Mieloide Cronica i chemioterapici servono a distruggere indifferentemente le cellule del sangue e sono somministrati in dosi tali da non permettere al midollo di riprendersi da solo.
Questo trattamento è sempre seguito dal trapianto di midollo osseo sostituendo il midollo osseo malato con midollo osseo sano.
Le cause della leucemia sono ancora sconosciute. Tra i fattori di rischio che possono aumentare il rischio di presentare questa patologia ci sono:
Recenti studi clinici hanno dimostrato che esiste una maggiore incidenza del mieloma e delle leucemie nelle popolazioni che sono state esposte all’amianto. Esiste quindi un rapporto tra amianto leucemia.
Una ricerca italo-tedesca ha preso in esame sei zone della Germania e due della Sardegna (Nuoro e Cagliari) rilevando una correlazione tra l’amianto e l’insorgere di linfomi. Nel midollo di alcuni pazienti leucemici sono state infatti trovate fibre di amianto che sappiamo funzionare da immunodepressore e che è inoltre colpevole di danni molecolari del Dna.
Un rischio elevato fu in particolare rinvenuto per l’associazione tra l’esposizione a più di 2,6 fibre per anno e il mieloma multiplo (Seidler A., Becker N., Nieters A., Arhelger R., Mester B., Rossnag.el K., Deeg E., Elsner G., Melis M., Sesler S., Avataneo G., Meloni M., Cocco P., Asbestos exposure and malignant lymphoma: a multicenter case-control study in Germany and Italy).
Inoltre è stata confermata anche dallo IARC nella sua ultima monografia “Asbestos – chrysotile, amosite, crocidolite, tremolite, actinolite and anthophyllite” la capacità dell’esposizione all’amianto di provocare varie tipologie tumorali.
Coloro che hanno svolto servizio in attività e per impieghi di lavoro privato e pubblico privatizzato possono chiedere la tutela INAIL. In base al grado d’invalidità si può ottenere l’indennizzo INAIL o la rendita, se superiore al 15%.
Inoltre si ha diritto all’accesso al Fondo Vittime Amianto, prestazione aggiuntiva alla rendita INAIL. Tale prestazione è riconosciuta anche a coloro che sono vittime ambientali.
I pazienti malati di leucemia correlata all’esposizione lavorativa all’asbesto possono richiedere i benefici contributivi (art. 13, comma 7, Legge 257/1992). Grazie alle maggiorazioni contributive si può accedere al prepensionamento e alla rivalutazione della propria pensione. Se, nonostante l’accredito, non si ottiene il diritto a pensione, si può fare domanda per la pensione d’invalidità amianto.
I malati leucemia in seguito a missioni, tra cui quelle di pace all’estero, possono ottenere il riconoscimento di causa di servizio o lo status di vittima del dovere attraverso i quali ottenere equo indennizzo e pensione privilegiata.
Inoltre la vittima può richiedere al datore di lavoro il risarcimento danni di tutti i pregiudizi patrimoniali (danno emergente e lucro cessante) e non patrimoniali (biologico, morale, esistenziale).
Il benzene è un idrocarburo aromatico monociclico, che ha formula C6H6. È un costituente del petrolio, ed ha capacità solventi, ed è altamente volatile ed infiammabile.
Questa sostanza chimica è inserita nella lista I dell’INAIL, gruppo 6, codice I.6.04 degli agenti eziologici responsabili della leucemia. Ciò significa che, in presenza di esposizione professionale a benzene (per esempio nei benzinai) l’INAIL deve riconoscere ed indennizzare la malattia per cui è prevista la presunzione legale d’origine della malattia. Ciò significa che il lavoratore deve provare esclusivamente la presenza dell’agente patogeno e della malattia contratta.
Le radiazioni ionizzanti sono utilizzate nelle armi nucleari, ma anche nella medicina nucleare e in diagnostica e in diversi ambiti nell’industria. Esse hanno la capacità di agire sull’atomo rimuovendo gli elettroni dal nucleo e fornendo una carica negativa all’atomo stesso. In questo modo hanno la capacità di danneggiare il DNA della cellula e dare avvio al cancro.
I tipi di radiazioni ionizzanti sono molteplici, corpuscolari o onde elettromagnetiche, cariche o neutre, direttamente o indirettamente ionizzanti.
Le radiazioni neutre (raggi X, gamma e neutroni), che, seppure con grado diverso a seconda della loro energia e del tipo di materiale attraversato, si spingono a profondità consistenti anche nei tessuti dell’organismo, inducendo modificazioni e danni.
La minore capacità di assorbimento della radiazione da parte dell’acqua (simile ai tessuti molli) rispetto alle ossa, permette l’utilizzo dei raggi X in radiodiagnostica.
Oltre al benzene, anche le radiazioni ionizzanti sono inserite nella lista I dell’INAIL per la leucemia. In altre parole, nel caso in cui un malato di leucemia sia stato esposto a queste radiazioni per motivi professionali, ha diritto all’indennizzo INAIL dovendo dimostrare esclusivamente la presenza dell’agente patogeno e della malattia.
Le radiazioni ionizzanti correlate all’uso dei proiettili ad uranio impoverito o nelle zone di guerra, possono causare leucemia.
Tra i nostri militari impiegati nelle missioni nei Balcani vi è stato un incremento non giustificato delle leucemie e dei tumori del sistema emolinfopoietico.
In questo caso, questi militari sono stati esposti sia a nanoparticelle di metalli pesanti sia a radiazioni ionizzanti e non ionizzanti.
Uno dei casi più emblematici è quello del Maresciallo Luigi Sanna, che è deceduto per leucemia per causa servizio.
In questi casi gli esposti delle Forze Armate e del Comparto Sicurezza che hanno contratto la leucemia hanno diritto allo status di vittima del dovere o, quantomeno, al riconoscimento dello status di equiparato a vittima del dovere.
L’esposizione ai proiettili all’uranio impoverito determina multiple esposizioni, tra le quali quelle al benzene.
Le patologie tumorali riguardanti il sistema emolinfopoietico e i tessuti molli, sono correlate all’interazione con il processo di immunizzazione vaccinale e l’esposizione a uranio impoverito.
La Commissione Parlamentare d’Inchiesta ha confermato, con la relazione finale, che vi è il collegamento eziologico tra le esposizioni e la leucemia. Infatti, tra coloro che sono stati impiegati in missione, vi è un’epidemia di cancro.
A pag. 198 della relazione finale della Commissione Parlamentare d’Inchiesta della Camera dei Deputati in materia di rischio da uranio impoverito:
“Dalla una prima lettura dei dati si ritiene di dover evidenziare le patologie tumorali riguardanti il sistema linfopoietico e i tessuti molli, che sono interessati da interazioni con il processo di immunizzazione vaccinale.
Queste appaiono essere in numero molto elevato rispetto alle patologie tumorali che hanno interessato altri organi.
In particolare, per leucemia risultano ammalati 236 militari e morti 97. Per patologie neoplastiche del sistema linfatico risultano ammalati 27 e morti 3. Invece per linfomi/linfoma 846, morti 91. Per neoplasie del sangue risultano ammalati 22 militari e morti 3. Infine per patologie neoplastiche dei tessuti molli risultano ammalati 118 militari e morti 21“.
Le patologie tumorali riguardanti il sistema emolinfopoietico e i tessuti molli, sono quindi correlate all’interazione con il processo di immunizzazione vaccinale. I militari delle Forze Armate sottoposti a piani vaccinali somministrati in modo improprio che abbiano contratto la leucemia hanno diritto allo status di vittime del dovere.
Si contano 236 casi di leucemia, con 97 deceduti, tra coloro che sono stati impiegati nelle missioni di pace soltanto nei Balcani.
L’Osservatorio Nazionale Amianto assiste tutte le vittime. È possibile richiedere l’assistenza legale per il riconoscimento dei propri diritti. Inoltre si può usufruire anche dell’assistenza medica e psicologica.
Per ottenere una prima consulenza gratuita basta chiamare il numero verde 800 034 294 o compilare il form.