Nata come Regia Marina dalla fusione della Marina del Regno di Sardegna, la Marina Militare contava 30.000 unità effettiva nel 2019. Si occupa del controllo e della condotta relativa alle operazioni navali nelle acque territoriali e internazionali. È devoluto il compito di pattugliamento delle coste tramite il Corpo delle capitanerie di porto – Guardia Costiera.
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La Marina Militare ha una forza da sbarco, mentre l’unità di forze speciali è il G.O.I. – Gruppo Operativo Incursori del COMSUBIN – Raggruppamento subacquei ed incursori “Teseo Tesei”.
La flotta è composta da:
L’Osservatorio Nazionale Amianto – ONA, insieme al presidente l’Avv. Ezio Bonanni, ha istituito un dipartimento per l’assistenza medica e l’assistenza legale gratuita.
Lo scopo primario della Marina Militare è quello di vigilare nelle acque territoriali e internazionali. Inoltre monitora le manovre o presenze di altri Stati. Il suo scopo, oggi, riguarda:
Per tanto il ruolo della Marina Militare è tutt’ora fondamentale anche nell’affrontare emergenze globali, come quella del Covid-19.
Il personale della Marina Militare ha lavorato per lungo tempo esponendosi a sostanze patogene come amianto, radon e uranio impoverito. Infatti, le unità navali della Marina Militare sono spesso composte da parti in amianto, perché è il più potente tra gli isolanti. La presenza di amianto Marina Militare ha così causato gravi danni alla salute.
La capacità cancerogena dell’amianto è confermata anche dall’ultima monografia IARC “Asbestos. Actinolite, amosite, anthophyllite, chrysotile, crocidolite, tremolite“.
La Procura della Repubblica di Padova ha riscontrato che l’amianto è stato utilizzato come segue:
Come si può intuire, sulle imbarcazioni e sui mezzi di trasporto della Marina Militare, l’amianto era pressoché ovunque. Era facilissimo, dunque, entrare in contatto con l’amianto e altrettanto facile era contrarre una patologia asbesto correlata con l’andare avanti del tempo.
Il processo di primo grado di Marina bis si era concluso con l’assoluzione degli imputati, pronunciata dal Tribunale di Padova.
Recentemente, però, la Corte di Appello di Venezia, III^ Sez. Pen., nella sentenza 2512 del 21 giugno 2022, ha ribaltato l’assoluzione, grazie all’azione legale dell’Avv. Bonanni. La Corte di Appello di Venezia, infatti, ha riconosciuto la sussistenza di un rapporto causale tra l’esposizione patita dai singoli marinai e l’insorgenza della relativa patologia e la responsabilità penale della Marina Militare per la morte dei militari vittime dell’amianto.
I giudici hanno condannato per omicidio colposo gli ex ammiragli Agostino Di Donna, a 2 anni di reclusione, Angelo Mariani ad 1 anno e 6 mesi, Guido Venturoni ad 1 anno e 6 mesi e Sergio Natalicchio a 1 anno. I quattro responsabili della Marina militare sono stati condannati per la morte di 6 marinai causata dall’amianto. La loro responsabilità starebbe nella mancata informazione dei rischi e nel mancato utilizzo dei dispositivi di protezione e di misure volte a limitare le esposizioni.
La Corte di Appello li ha condannati tutti, in solido al responsabile civile Ministero della Difesa, al risarcimento dei danni a favore delle parti civili costituite e al pagamento di una provvisionale immediatamente esecutiva pari a 50mila euro ad erede.
Date le esposizioni subite e i danni alla propria salute, i membri della Marina che hanno contratto delle malattie sul luogo di lavoro hanno diritto a essere riconosciuti come vittime del dovere anche i lavoratori militari che hanno contratto patologie di varia natura in missioni in Italia e all’estero. Una volta ottenuto il riconoscimento della causa di servizio, si possono ottenere anche l’equo indennizzo e la pensione privilegiata.
L’ONA assiste gratuitamente i lavoratori, militari e civili, e i loro familiari, nell’ottenimento del riconoscimento di vittima del dovere. Le prestazioni a cui si può avere accesso sono:
Inoltre, altre prestazioni per le vittime del dovere riguardano:
Quando è riconosciuta la qualità di vittima del dovere, il nome è riportato in un elenco chiamato Graduatoria della Marina Militare delle vittime del dovere.
In caso di decesso della vittima, questi diritti è devoluto agli eredi.
Poiché la salute è uno dei diritti più importanti per l’essere umano, proclamato anche dalla nostra Carta costituzionale come inviolabile e supremo (art. 32 Cost.), una sua eventuale lesione produce e determina gravi pregiudizi. Perciò tutte le vittime e i corrispettivi familiari hanno il diritto ad ottenere l’integrale risarcimento danni previsto dalla legge.
Si tratta non solo di danni non patrimoniali ma anche di danni patrimoniali (danno emergente e lucro cessante). Tra i danni non patrimoniali figurano:
L’ONA per assistere la Marina Militare mira alla prevenzione primaria. Solo bonificare e mettere in sicurezza gli arsenali, dalle basi a terra fino alle unità navali, elimina il rischio amianto.
Infatti, offre assistenza medica gratuita con la sorveglianza sanitaria, come prevenzione secondaria. Grazie a questo, permette una diagnosi precoce per un intervento medico tempestivo. L’assistenza legale è anch’essa gratuita, serve per ottenere la prevenzione terziaria, cioè il riconoscimento di tutti i diritti e benefici appropriati.
Tutte le vittime del dovere possono ricevere assistenza dall’Osservatorio Nazionale Amianto. Per chiedere la consulenza gratuita basta chiamare il numero verde o compilare il form.