Pegargiminase e sopravvivenza pazienti con mesotelioma pleurico non epiteloide

Nel 2024 uno studio clinico randomizzato ATOMIC-Meso di fase 3 ha dimostrato come l’aggiunta di pegargiminase, alla chemioterapia standard, possa aumentare significativamente la sopravvivenza nei pazienti affetti da mesotelioma pleurico non epiteloide. Il trial, condotto su 249 pazienti in 43 centri di 5 paesi, ha mostrato un prolungamento della sopravvivenza media di 1,6 mesi rispetto alla sola chemioterapia con platino e pemetrexed. Ma soprattutto ha quadruplicato la sopravvivenza a 36 mesi. Pubblicato su JAMA Oncology.

Lo studio ATOMIC-meso 

ATOMIC-meso è il frutto di 20 anni di ricerca guidato dal prof. Szlosarek, presso il Queen Mary’s Barts Cancer Institute, Università di Londra.

Cos’è la pegargiminase

La pegargiminase, noto anche come ADI-PEG20, è un farmaco in fase di studio per il trattamento di alcuni tipi di tumore. Si tratta di una terapia enzimatica che mira a ridurre la disponibilità di arginina, un aminoacido essenziale per la crescita delle cellule tumorali.

Il mesotelioma pleurico non epiteloide rappresenta una sottocategoria particolarmente resistente alle terapie. Con tassi di sopravvivenza molto bassi, che solitamente si attestano intorno ai 6-8 mesi con i trattamenti attuali. Privando il tumore dell’arginina, questa carenza rende il tumore vulnerabile.

Secondo Szlosarek, ( et al., 2024), “la deprivazione di arginina con pegargiminase rappresenta una strategia innovativa che migliora la sopravvivenza nei pazienti con mesotelioma non epiteloide. Apre la strada a ulteriori ricerche in tumori dipendenti da arginina con scarsi risultati terapeutici.”

Dettagli e risultati principali

Lo studio ha suddiviso i pazienti in due gruppi: uno ha ricevuto pegargiminase più la chemioterapia standard (pemetrexed e platino), mentre l’altro ha ricevuto placebo più la chemioterapia. I risultati hanno evidenziato che la combinazione con pegargiminase ha portato a una sopravvivenza media di 9,3 mesi contro i 7,7 mesi del gruppo placebo, con un miglioramento statisticamente significativo.

Il trattamento è stato ben tollerato, con effetti collaterali gestibili e nessun nuovo segnale di sicurezza emerso, a conferma della sua fattibilità in combinazione con la chemioterapia standard. Gli eventi avversi sono stati più frequenti nel gruppo che ha fatto uso di pegargiminase (28,8%) rispetto al placebo (16,9%), ma senza un aumento significativo delle reazioni gravi.

Citazioni

Szlosarek PW, Creelan BC, Sarkodie T, et al. Pegargiminase Plus First-Line Chemotherapy in Patients With Nonepithelioid Pleural Mesothelioma: The ATOMIC-Meso Randomized Clinical Trial. JAMA Oncol. 2024;10(4):475–483. doi:10.1001/jamaoncol.2023.6789

Ulteriori letture consigliate

L’Avv. Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, ha pubblicato “Come curare e sconfiggere il mesotelioma” (2017). L’intento della pubblicazione è di fornire ai lavoratori esposti ad amianto, potenziali vittime del mesotelioma, e a coloro che hanno già ricevuto la diagnosi di mesotelioma, una guida esplicativa.

Polmoni (Foto free di David Sánchez-Medina Calderón da Pixabay)

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