In questa guida scopriamo tutto quello che c’è da sapere su mesotelioma e assistenza medica in caso di diagnosi di mesotelioma e sulla prevenzione e sorveglianza sanitaria a favore degli esposti alle fibre di asbesto.
È necessario un costante supporto per i pazienti con mesotelioma: come i pazienti e le loro famiglie possono trovare supporto e aiuto per affrontare la malattia? Il rapporto tra le vittime di mesotelioma e assistenza medica gratuita è fondamentale da tutelare per l’ONA-Osservatorio Nazionale Amianto.
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L’ONA, insieme al suo presidente, l’Avvocato Ezio Bonanni, ha creato un dipartimento per il trattamento e la cura del mesotelioma. Questo tumore maligno colpisce le sierose ed è causato dall’esposizione all’amianto.
La diagnosi corretta e tempestiva è di fondamentale importanza per il trattamento e la cura del mesotelioma, seguendo le indicazioni del protocollo stabilito dall’ONA. Tra le patologie da asbesto si tratta di quella con il più alto tasso di mortalità. Una cura adeguata che garantisca il trattamento più adatto e nei migliori centri è cruciale.
L’ONA è un’organizzazione di utilità sociale, punto di riferimento in Italia per coloro che sono stati esposti ad amianto o ad altri cancerogeni. Parte integrante di questa dura lotta è l’assistenza medica agli esposti. L’ONA ha istituito un pool di medici per la cura del mesotelioma. Sono state sviluppate tecniche per la diagnosi precoce e per le terapie più efficaci. I protocolli suggeriti dall’ONA sono quelli raccomandati dalla comunità scientifica. Sono state adottate nuove linee guida cura del mesotelioma.
L’assistenza medica dell’ONA è fornita gratuitamente grazie ad un team di medici volontari. Essi si occupano di ricerca, terapia e cura delle patologie legate all’esposizione a sostanze cancerogene e di patologie asbesto correlate, nonché di tutte le malattie causate dall’attività professionale.
La consulenza medica gratuita dell’ONA offre diagnosi e certificazione di malattia professionale. Nel caso del mesotelioma, tumore da asbesto particolarmente aggressivo, l’ONA ha messo a punto anche un protocollo medico che prevede una cura e trattamento multimodale che si è provato spesso vincente.
I medici volontari dell’assistenza medica ONA forniscono consulenza e si occupano di ricerca e attività di prevenzione, di trattamenti e cura. Si occupano, inoltre, della diagnosi precoce e della terapia e cura delle patologie asbesto correlate e dei mesoteliomi.
La diagnosi precoce, unita alle terapie tempestive, e l’implementazione della ricerca scientifica, costituiscono la fondamentale prevenzione secondaria. L’ONA e l’Avv. Ezio Bonanni sostengono da sempre la necessità della sorveglianza sanitaria. Sottoporre coloro che sono stati esposti ad amianto, a controlli sanitari, assicura la diagnosi precoce.
Attraverso la sorveglianza sanitaria sono per esempio generalmente diagnosticate le placche e ispessimenti pleurici, che costituiscono infiammazioni della pleura da cui può avere in seguito origine il mesotelioma. Sono dei segni biologici di esposizione ed evidenziano il rischio cancerogeno di contrarre la vera e propria patologia tumorale.
Se è pure vero che non sussiste una soglia al di sotto della quale il rischio si annulla, è di tutta evidenza che maggiore è l’esposizione e maggiore è il rischio. Per questo motivo, la prova biologica dell’esposizione ad amianto è fondamentale.
L’ONA si occupa di prevenzione primaria e prevenzione secondaria. Inoltre è in prima linea per l’assistenza legale dei cittadini e lavoratori esposti all’amianto o ad altri cancerogeni e agenti nocivi (prevenzione terziaria).
Oltre alle vittime delle malattie asbesto correlate, l’ONA si rivolge anche ai loro familiari. Infatti, quando la tutela legale passa agli eredi legittimi in caso di decesso della vittima. I diritti dei superstiti comprendono tutti gli indennizzi e i risarcimenti spettanti al deceduto. Spesso i familiari stessi si ammalano di mesotelioma, in seguito all’esposizione ambientale o vivono nella paura di farlo.
I medici volontari dell’ONA hanno il compito fondamentale di redigere la prima certificazione di malattia professionale. Essa è utile ad avviare il percorso che dà diritto alle prestazioni INAIL. Si ha diritto alla rendita INAIL nel caso di riconoscimento di patologia a partire dal 16%, e all’indennizzo INAIL nel caso in cui fosse riconosciuta una lesione dal 6% al 15%.
Questa prima certificazione è utile anche al rilascio della certificazione di esposizione ad amianto sulla base dell’articolo 13 comma 7 della legge 257 del 1992. Essa permette di ottenere dall’INPS la rivalutazione dell’intero periodo lavorativo in esposizione ad amianto con il coefficiente 1,5. Questi benefici contributivi sono utili per maturare il diritto a pensione anticipata o per rivalutare le relative prestazioni pensionistiche eventualmente in godimento.
Queste certificazioni sono fondamentali anche per ottenere l’integrale risarcimento dei danni subiti dal lavoratore e, in caso di decesso, per la loro liquidazione in favore degli eredi. Permettono anche di accedere al Fondo Vittime Amianto, prestazione aggiuntiva alla rendita INAIL. Recentemente tale prestazione è riconosciuta anche a coloro che sono vittime ambientali.
Con la prova biologica di esposizione, attraverso esami clinici specifici, è possibile ottenere il prepensionamento amianto, ex art. 13 co. L. 257/92. I benefici amianto danno diritto alla maggiorazione contributiva del periodo di esposizione con il coefficiente 1,5. In altre parole, per coloro che sono ancora in attività, vi è diritto al prepensionamento per un periodo pari al 50% del periodo di esposizione.
Quando i benefici amianto non sono sufficienti per poter conseguire il diritto a pensione, si può richiedere la pensione immediata, ovvero la pensione amianto con l’art. 1 co. 250 L. 232/2016. In questo modo, allontanando i lavoratori dalla fonte di esposizione si realizza la prevenzione secondaria. La prevenzione secondaria risulta ovviamente insufficiente nel contenimento delle malattie asbesto correlate e dei mesoteliomi. Solo la prevenzione primaria, può fare una differenza effettiva ed auspicabile rispetto al rischio amianto.
Le fibre di asbesto, se inalate o ingerite, possono provocare fenomeni infiammatori (asbestosi, placche e ispessimenti pleurici), che possono dar origine a gravi neoplasie e malattie asbesto correlate per le capacità cancerogene e fibrogene dell’amianto.
I mesoteliomi (della pleura, del peritoneo, della tunica vaginale del testicolo, del pericardio) hanno quale loro unico agente eziologico l’amianto. L’asbesto ha anche un effetto moltiplicatore del rischio insieme agli altri agenti cancerogeni, con i quali agisce in sinergia.
Ciò è confermato dalla monografia IARC “Asbestos (Chrysotile, Amosite, Crocidolite, Tremolite, Actinolite, and Anthophyllite“:
“There is sufficient evidence in humans for the carcinogenicity of all forms of asbestos (chrysotile, crocidolite, amosite, tremolite, actinolite, and anthophyllite). Asbestos causes mesothelioma and cancer of the lung, larynx, and ovary. Also positive associations have been observed between exposure to all forms of asbestos and cancer of the pharynx, stomach, and colorectum. For cancer of the colorectum, the Working Group was evenly divided as to whether the evidence was strong enough to warrant classification as sufficient.
There is sufficient evidence in experimental animals for the carcinogenicity of all forms of asbestos (chrysotile, crocidolite, amosite, tremolite, actinolite and anthophyllite). All forms of asbestos (chrysotile, crocidolite, amosite, tremolite, actinolite and anthophyllite) are carcinogenic to humans (Group 1). Talc containing asbestiform fibres is carcino- genic to humans (Group 1)“.
Il Ministero della Salute ha confermato che il mesotelioma è una neoplasia monofattoriale e dose dipendente. Nella pubblicazione: “Stato dell’arte e prospettive in materiali di contrasto alle patologie asbesto-correlate” – numero 15, maggio-giugno 2012 dei Quaderni del Ministero della Salute si legge infatti che:
“Non vi sono, tuttavia, dubbi sull’esistenza di una proporzionalità tra dose cumulativa e occorrenza di mesotelioma. Tale relazione è stata supportata da rassegne della letteratura scientifica e da revisioni sistematiche e metanalisi. L’aumento dell’incidenza di mesotelioma dovuto a un periodo di esposizione ad asbesto è proporzionale all’ammontare di tale esposizione e a una potenza del tempo trascorso da quando l’esposizione è avvenuta”.
La pubblicazione conferma anche che tutte le esposizioni ad asbesto accelerano il mesotelioma. Infatti precisa che:
“L’incidenza cresce con la terza/quarta potenza del tempo dalla prima esposizione. Il tempo trascorso dall’esposizione assegna dunque un peso maggiore alle esposizioni più remote, a parità di altre condizioni. A tale riguardo, Berry ed al. hanno dimostrato come l’incidenza di mesoteliomi, pleurici e peritoneali, presentasse una correlazione positiva con il tempo trascorso dalla prima esposizione, raggiungendo un plateau dopo 40-50 anni e con l’entità dell’esposizione complessiva all’asbesto. L’aumento dell’incidenza e l’accelerazione del tempo all’evento sono fenomeni inestricabilmente connessi“.
Ogni anno perdono la vita, solo in Italia, non meno di 6000 persone a causa di patologie asbesto correlate. Questa situazione di emergenza è illustrata nella pubblicazione dell’Avv. Bonanni: “Il libro bianco delle morti di amianto in Italia-Ed.2022“.
Il registro mesoteliomi mette in luce come negli ultimi anni siano frequenti malattie causate da esposizioni ancora in atto. Gli ultimi dati sono disponibili nel VII Rapporto ReNaM. Lo stesso Consensus di Helsinki, ha confermato nella sua revisione del 2014, che debbono essere evitate tutte le esposizioni ad amianto, a prescindere dalla soglia.
Solo ponendo in sicurezza gli edifici pubblici, gli stabilimenti e i luoghi di vita rispetto al rischio amianto attraverso la bonifica è possibile fermare le morti da amianto. Per questo l’ONA ha istituito l’APP Amianto. Grazie a questa applicazione i cittadini possono segnalare le aree a rischio.
Il mesotelioma, insieme al cancro al polmone, alle ovaie e al tumore alla laringe e all’asbestosi, alle placche pleuriche e agli ispessimenti pleurici, è inserito nella Lista I dell’INAIL. Queste malattie sono considerate con elevata probabilità come causate dall’esposizione all’amianto e in quanto tali vale il criterio di presunzione legale d’origine della malattia. Significa che è possibile ottenerne il riconoscimento di malattia professionale, senza doverne dimostrare l’eziologia professionale a carico del lavoratore.
Una volta ottenuto il riconoscimento di malattia professionale, la vittima ha determinati diritti da preservare. La consulenza gratuita dell’ONA è quindi essenziale per la propria tutela legale e medica. È possibile ricevere tutte le informazioni chiamando il numero verde o compilando il form.