Che cos’è la tremolite? Dove si trova in natura? Perché è pericolosa e come causa il mesotelioma e le altre malattie amianto correlate? Queste sono alcune domande a cui questa guida darà risposta. Scopriremo anche quali sono i diritti degli esposti alla tremolite e come fare per ottenere l’assistenza medica e legale gratuita di ONA.
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La tremolite è uno dei minerali di amianto, che fa parte del gruppo degli anfiboli. L’esposizione all’amianto, compresa la tremolite, causa gravi danni alla propria salute.
Per questo l’ONA-Osservatorio Nazionale Amianto e l’Avvocato Ezio Bonanni tutelano i cittadini e i lavoratori vittima di amianto.
La tremolite o “amianto grigio-verde-giallo” è un tipo di amianto o asbesto della serie degli anfiboli. Come gli altri minerali di amianto rientra nella famiglia dei silicati fibrosi, ma si differenzia dal crisotilo, che è un serpentino. In particolare, è un inosilicato, un anfibolo appartenente al sottogruppo degli anfiboli di calcio, strutturato con una doppia catena di tetraedri (SiO4), i quali condividono tre dei quattro ossigeni.
Si tratta di un minerale che ha la capacità di suddividersi longitudinalmente in fibre sottili, tale che da ogni fascio di fibre si possono ottenere fasci più̀ fini, fino a raggiungere un diametro infinitesimale e impercettibile all’occhio umano.
La tremolite d’amianto è un silicato idrato di calcio e magnesio. La sua formula chimica è 2CaO,5MgO,8SiO2,H2O – n. CAS 77536-68-6. Il minerale forma una serie con l’actinolite e la ferro-actinolite nella quale il magnesio viene sostituito dal ferro (Fe2+).
La tremolite è conosciuta fin dalla fine del XVIII secolo. Il primo a menzionarla nel 1789 è stato probabilmente Johann Georg Albrecht Höpfner. Invece la prima descrizione di questo minerali si deve a Johann Ehrenreich von Fichtel nel 1782, in base a un ritrovamento avvenuto nei pressi del villaggio di Sebeşu de Jos in Transilvania.
La tremolite forma cristalli prismatici allungati o lanceolati lunghi fino a 20 cm, a volte anche in aggregati fibrosi, granulari o colonnari. Essa si trova comunemente in diverse località alpine.
Il nome tremolite è stato attribuito in relazione alla località di ritrovamento, la Val Tremola nel Massiccio del San Gottardo in Svizzera, anche se probabilmente il campione proveniva dalla vicina zona di Campolungo, Valle Piumogna, (Canton Ticino, Svizzera). L’errore è stato indotto dal fatto che i cercatori di cristalli della zona del San Gottardo cercavano di tenere nascoste le zone di approvvigionamento.
Nella sua forma asbestiforme, cioè fibrosa, è suddivisibile in fibrille infinitesimali e longitudinali. Perciò la tremolite è pericolosa, come qualsiasi altro minerale di amianto.
La pericolosità dei minerali di amianto era evidente, sebbene non provata scientificamente, all’inizio del secolo scorso. Tuttavia solo nel 1992 si bandì definitivamente il suo utilizzo e la sua commercializzazione in Italia e in Europa. In altri paesi, tra cui il Brasile, è invece tuttora commercializzato, nonostante i danni che provoca alla salute.
A rendere pericolosa la tremolite è proprio la capacità di rilasciare nell’ambiente fibre sottilissime, che possono essere facilmente inalate o ingerite. Una volta nell’organismo danno il via a processi infiammatori molto gravi, come (asbestosi, ispessimenti e placche pleuriche). Con il tempo possono poi svilupparsi neoplasie e patologie asbesto correlate.
L’OMS ha fermamente sostenuto la pericolosità dell’amianto. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, infatti, tutti i tipi di amianto sono cancerogeni:
“All types of asbestos cause lung cancer, mesothelioma, cancer of the larynx and ovary, and asbestosis (fibrosis of the lungs). Exposure to asbestos occurs through inhalation of fibres in air in the working environment, ambient air in the vicinity of point sources such as factories handling asbestos, or indoor air in housing and buildings containing friable (crumbly) asbestos materials”.
Questa capacità cancerogena è confermata anche dalla monografia IARC, che chiarisce la relazione tra amianto e malattie asbesto correlate, tra cui il mesotelioma.
Che cos’è il mesotelioma? Il mesotelioma è un tumore maligno che colpisce le cellule del mesotelio, tessuto che riveste le membrane sierose del corpo umano. A seconda di quale membrana viene colpita, si distinguono diverse tipologie di mesotelioma: pleurico, pericardico, peritoneale e della tunica vaginale del testicolo.
L’amianto è l’unica causa possibile per l’insorgenza di questa malattia, che è particolarmente aggressiva. Per questo è importante la diagnosi precoce, che permette la tempestività delle terapie. L’ONA ha delineato delle linee guida nel protocollo per la cura del mesotelioma.
L’amianto provoca ogni anno più di 107.000 morti, di cui più di 6.000 solo in Italia. L’Avv. Ezio Bonanni ha denunciato questa strage silenziosa in “Il libro bianco delle morti di amianto in Italia-Ed.2022“, utile approfondimento sul tema della pericolosità e dei rischi dei minerali di amianto per la salute umana. Inoltre il numero di casi di mesotelioma in Italia è riportato nel VII rapporto RENAM.
L’ONA tutela delle vittime dell’amianto e si occupa di assisterle dal punto di vista medico e legale. Infatti, alla richiesta della bonifica dei siti contaminati (prevenzione primaria) e della sorveglianza sanitaria dei lavoratori esposti (prevenzione secondaria), si affianca la tutela legale (prevenzione terziaria).
In questo modo è possibile fare richiesta per le prestazioni INAIL, il Fondo Vittime Amianto, i benefici contributivi, il prepensionamento e l’integrale risarcimento danni. Inoltre l’ONA tutela anche i diritti di chi fa parte delle Forze Armate o del Comparto Sicurezza. Questi hanno diritto al riconoscimento della causa di servizio e dello status di vittima del dovere.
Per richiedere l’assistenza medica e l’assistenza legale gratuite dell’ONA basta chiamare il numero verde 800 034 294 o contattare l’Osservatorio Nazionale Amianto attraverso il form nella pagina.