Nell’ambito della lotta all’amianto la segnalazione amianto dei siti contaminati è di primaria importanza. Soltanto evitando le esposizioni si riescono infatti a sconfiggere le malattie correlate all’esposizione alle fibre di amianto, anche detto asbesto.
In questa guida scopriamo gli strumenti a disposizione per segnalare i siti contaminati. L’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto ha pubblicato un’app che permette la segnalazione a cui seguirà la verifica del presunto sito contenente asbesto. A questo strumento si aggiunge la piattaforma ONA Repac che permette invece la segnalazione delle malattie amianto correlate per un corretto aggiornamento del dato epidemiologico, anch’esso fondamentale per vincere questa guerra. Scopriamo anche come segnalare un sito contaminato per obbligare alla bonifica, anche in via anonima.
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Tutte le fibre di amianto danno origine a infiammazione e cancro, così come confermato nell’ultima monografia IARC. Le fibre sottili in cui i minerali di amianto si suddividono si disperdono facilmente nell’ambiente e altrettanto facilmente vengono inalate. Causano dapprima gravi infiammazioni che possono in seguito evolvere in cancro. Le priem hanno una breve latenza mentre le seconde possono manifestarsi dopo tempi molto lunghi dall’esposizione, come nel caso del mesotelioma. Causato esclusivamente dall’amianto, si manifesta anche 40 anni dopo l’esposizione.
L’Osservatorio Nazionale Amianto permette la segnalazione dei siti contenenti amianto da parte dei cittadini e dei lavoratori che, semplicemente scaricando l’app dell’ONA, possono segnalare i siti con sospetto della presenza dei materiali di asbesto ed eternit.
In questo modo è possibile ottenere una mappatura dei luoghi di vita e di lavoro, edifici pubblici, scuole, ospedali e evitando l’esposizione ad amianto. In più si permette di mettere in sicurezza i siti favorendo una più efficace e tempestiva bonifica per prevenire le malattie amianto.
L’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto si occupa di prevenzione a 360°. Una particolare importanza è data alla prevenzione primaria che consiste nel mettere in campo una serie di strategie per arginare il presentarsi di una malattia. Nel caso delle malattie amianto l’unica prevenzione possibile è quella di evitare l’esposizione. Non esiste infatti una soglia di esposizione al di sotto della quale non vi è il rischio di ammalarsi.
Inoltre, come tutti i cancerogeni, anche l’amianto è soggetto al sinergismo. Ciò vuol dire che i diversi cancerogeni a cui si è esposti potenziano vivendevolmente gli effetti dell’uno e dell’altro.
La prevenzione nel caso delle patologie amianto correlate coincide quindi con la bonifica e la rimozione dei materiali di amianto e la messa in sicurezza dei luoghi di vita e di lavoro. In attesa della bonifica è necessario evitare le esposizioni, lavorando in ambienti non salubri. La segnalazione svolge un ruolo primaria nel’evitare ulteriori esposizioni favorendo la bonifica e diminuendo le esposizioni.
Cliccando questo link all’App ONA è possibile scaricare gratuitamente l’app sul proprio cellulare Ios o Android. Caricando delle fotografie geolocalizzate è facile segnalare i siti che si presumono contaminati in seguito verificati. L’app riporta anche la mappa dei siti contaminati segnalati dai cittadini in cui è possibile effettuare una ricerca per conoscere i siti contaminati vicino a sé.
Il fine è quello di giungere ad una mappatura completa dell’amianto in Italia in cui si siti segnalati dai privati cittadini si aggiungono a quelli di indirizzo minesteriali e agli altri già conosciuti.
Gli atti di indirizzo del Ministero del Lavoro sono stati indirizzati all’INAIL per il rilascio delle certificazioni di esposizione. Successivamente, hanno avuto una loro consacrazione normativa, con l’art. 18, co. 8, L. 179/2002, cui ha fatto seguito l’art. 1, co. 20, 21 e 22 L. 247/2007.
La consultazione della mappa dei siti contaminati di indirizzo ministeriale è aggiornata con i siti contaminati da amianto identificati dal Ministero del Lavoro. Così i lavoratori possono evitare le esposizioni alla fibra killer. In più, gli stessi lavoratori possono ottenere l’accredito delle maggiorazioni contributive per esposizioni amianto.
I lavoratori dei siti di atto di indirizzo hanno infatti diritto ai benefici contributivi per il prepensionamento e rivalutazione della pensione oppure alla pensione d’invalidità amianto. Gli atti di indirizzo sono una prova dell’esposizione e permettono anche la tutela del danno biologico.
Infatti, in caso di mesotelioma, asbestosi, placche pleuriche, ispessimenti pleurici e altre neoplasie come il tumore del polmone, della faringe, della laringe, dello stomaco, delle ovaie e del colon, si può dimostrare il nesso causale proprio con l’atto di indirizzo del Ministero del Lavoro, che attesta la presenza di amianto. Queste malattie sono infatti inserite dnella lista I INAIL, per cui è attiva la presunzione legale di origine.
L’INAIL ha già ricevuto dal Ministero gli atti di indirizzo. Quindi se c’è un lavoratore di questi siti con malattia amianto correlata, è evidente che la prova della presenza dell’agente dannoso è già presso l’INAIL.
Se l’ente nega il riconoscimento della malattia professionale il lavoratore può agire facendo valere la prova documentale della presenza di amianto con l’atto di indirizzo.
In Italia l’amianto fu utilizzato in più di 3000 applicazioni, fino a che la Legge 257 del 1992 ne vietò la produzione, lavorazione e commercializzazione.
In molti Stati è utilizzato, estratto e commercializzato tutt’oggi, con danni gravissimi per chi ne resta esposto.
Una delle caratteristiche principali dell’amianto è che si presta a essere lavorato in diversi modi, in particolare con il cemento. Impastato con il calcestruzzo per fornire più resistenza veniva prodotto in Italia e commercializzato con il nome di Eternit.
La forma più comune che è possibile incontrare è quella a lastre ondulate, tipica delle coperture degli edifici. È stato impiegato anche nella costruzione di tubature, canne fumarie e fognature, e, in questo caso, si presenta invece con la forma di lastre piane.
L’amianto è un minerale che è stato utilizzato in tutti i settori, in particolare nell’industria. Oltre a quella del cemento amianto, è stato utilizzato in tutte le strutture, gli impianti e prodotti. Laddove vi fosse calore lì si trova l’amianto. Le alte temperature erano sempre associate all’utilizzo dei minerali di asbesto.
Così le industrie chimiche e siderurgiche lo utilizzavano nei frigoriferi, nei condizionatori, nei forni, nelle stufe. L’amianto è stato utilizzato anche nella produzione di oggetti di uso comune come asciuga capelli e tendaggi.
Nel settore dei trasporti l’amianto è stato utilizzato soprattutto per la realizzazione dei ferodi dei freni e delle frizioni degli autoveicoli. Era presente inoltre nelle coperture interne delle navi e dei treni delle Ferrovie dello Stato.
Per legge, l’obbligo di denunciare la presenza di strutture in amianto spetterebbe sempre al proprietario di queste ultime. Chiunque però può provvedere a provvedere a farne opportuna segnalazione presso gli uffici ASL del Comune di pertinenza, compilando un apposito modulo per la segnalazione di amianto, anche in forma anonima. All’interno della segnalazione vanno inserite informazioni come grandezza (anche approssimativa) della struttura, indirizzo o località nella quale si trova, nome del proprietario (che può essere anche un Ente, nel caso di case popolari, edifici pubblici o uffici) e eventuali fotografie.
Dopo un primo sopralluogo utile a stabilire la tipologia di materiale riscontrato e il suo grado di pericolosità, la ASL provvederà all’avvio delle procedure di analisi del materiale e eventuale messa in sicurezza. Spetta alle singole regioni che spetta il compito di censire e vigilare sulle operazioni di bonifica amianto, rivolgendosi a ditte specializzate iscritte all’Albo Nazionale dei Gestori Ambientali.
Il numero dei mesoteliomi è in aumento in Italia e il picco è previsto proprio per il decennio 2020 – 2030. Oltre al mesotelioma è necessario censire tutti i casi di malattie asbesto e, grazie alla segnalazione mappatura amianto, la presenza di minerali di asbesto, che permette di dimostrare il nesso causale.
Attraverso la segnalazione delle malattie amianto è possibile realizzare la sorveglianza sanitaria, ovvero la prevenzione secondaria. Essa è essenziale per giungere a una diagnosi precoce e sottoporsi a terapie tempestive. In molte malattie amianto la diagnosi precoce fa la differenza tra la vita e la morte.
La piattaforma digitale ONA REPAC (Registro Patologie Asbesto Correlate) dell’ONA permette a tutti i cittadini di segnalare anche in modo anonimo casi di patologie asbesto correlate. Quindi, ogni singolo cittadino, potrà denunciare la sussistenza di patologie amianto correlate, permettendone anche un’ulteriore verifica rispetto alle tabelle dell’INAL.
Le segnalazioni delel malattie amianto sono strettamente connesse alla tutela legale dei lavoratori. Una lista aggiornata del dato epidemiologico permette di aggiornare anche le Liste INAIL in modo da garantire la tutela dei lavoratori vittime di malattia. Coloro ai quali è riconosciuta la malattia professionale hanno infatti diritto ai benefici contributivi, al prepensionamento e alla rendita INAIL che indennizza il danno biologico subito.
Grazie a ONA REPAC è possibile ottenere la tutela legale, anche nel caso in cui la patologia non fosse contemplata nella lista I, ai fini sia previdenziali che risarcitori.
In base all’art. 13, comma 7, della L. 257/92, con tale riconoscimento l’INAIL ha l’obbligo di rilasciare la certificazione di esposizione utile per il prepensionamento per un periodo pari al 50% di quello di esposizione. Qualsiasi lavoratore esposto e vittima dell’amianto ha diritto a vedersi accreditate delle maggiorazioni contributive utili al prepensionamento.
La piattaforma digitale ONA REPAC costituisce un ulteriore strumento per una migliore tutela dei lavoratori e cittadini esposti e vittime dell’amianto poiché facilita la verifica delle loro condizioni di salute in relazione ai rischi professionali, dalla diagnosi, terapia e cura, fino alla tutela legale, previdenziale e risarcitoria.
Per segnalare casi di patologie che si sospetta amianto correlate, neoplastiche (tumore polmonare, mesotelioma, tumore alla laringe, cancro alle ovaie e tumori del tratto gastrointestinale) e non neoplastiche (placche pleuriche, ispessimenti pleurici, asbestosi, con complicazioni cardiache), basta compilare il form di seguito e la la segnalazione sarà presa in carico dagli amministratori della piattaforma.
In questo modo l’Osservatorio Nazionale Amianto è in grado di aggiornare costantemente i dati epidemiologici.
Questi dati sono relativi ai casi di malattie amianto correlate in Italia, anche di quelle non inserite nelle tabelle. Ne delinea un quadro completo l’Avv. Ezio Bonanni in “Il libro delle morti di amianto Ed.2022”.
L’ONA ha registrato circa 1900 casi di mesotelioma fino al 2019, in costante aumento. Questi dati sono in linea con quelli del registor mesoteliomi riportati nel VII Rapporto Mesoteliomi del ReNaM – INAIL.
Segnalare i casi di malattie amianto correlate permette l’integrazione e l’aggiornamento delle tabelle INAIL delle malattie professionali, che prevedono 3 liste. Il tumore della laringe e delle ovaie, per esempio, sono patologie asbesto correlate inserite solo nel 2014 nella Lista I dell’INAIL. Ciò è potuto accadere perché ci sono state le segnalazioni e, in seguito, l’aggiornamento dello IARC.
La lista I racchiude le malattie di elevata probabilità di origine professionale e comprende:
Nella lista II sono incluse le malattie con limitata probabilità di origine professionale:
La lista III delle malattie di possibile origine professionale include esclusivamente il cancro all’esofago.
L’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto tutela tutti i cittadini e lavoratori che corrono il rischio di esporsi all’amianto e le vittime di esposizione.
Sotto il profilo della tutela dei diritti, questi lavoratori possono chiedere i benefici contributivi per esposizione amianto, con l’art. 13 co 8 L. 257/92. Questo diritto sussiste anche in assenza di malattia. Poi ci sono tutti i casi nei quali l’amianto ha provocato dei danni alla salute, cioè un danno biologico amianto.
In questi altri casi, l’azione di tutela legale dell’ONA è più specifica. La mappatura attraverso le segnalazioni permette di avere la prova del rischio. Questa prova è fondamentale per la dimostrazione del nesso causale delle patologie asbesto correlate.
In particolare per le patologie delle liste 2 e 3, non c’è il diritto sulla base della presunzione legale di origine. In questo caso occorre che la vittima dimostri l’origine professionale della sua malattia, attraverso l’assistenza legale ONA. Oltre alla rendita INAIL e ai benefici contributivi le vittime hanno diritto all’accesso al Fondo Vittime Amianto una percentuale del 15% che si aggiunge mensilmente alla rendita.
Quindi con l’assistenza legale si ottiene il riconoscimento della rendita INAIL o dell’indennizzo per malattia professionale. In più possono richiedere anche la liquidazione delle prestazioni del Fondo Vittime Amianto. Queste prestazioni si aggiungono alla rendita INAIL. Per il mesotelioma c’è anche il riconoscimento in favore delle vittime per esposizione ambientale.
Ai benefici previsti dalla legge appena esposti si aggiunge il risarcimento dei danni. Il risarcimento dei danni è sempre dovuto alle vittime. Infatti, le prestazioni INAIL sono degli indennizzi. Il risarcimento invece consiste nell’integrale ristoro del danno subito in seguito a responsabilità civile. L’indennizzo al contrario ha finalità previdenziali e assistenziali. Il suo importo è di solito inferiore, come nel caso di quello INAIL. Pertanto, le vittime hanno diritto al danno differenziale.
Questo diritto si può ottenere proprio grazie alle prove del rischio che si acquisiscono con le segnalazioni mappatura amianto. Infatti, in seguito alla mappatura amianto è possibile acquisire la prova della presenza dei minerali di amianto. Quindi dell’esposizione, che può essere diretta, indiretta e per contaminazione degli ambienti di lavoro.
I danni possono essere di natura patrimoniale (danno emergente e lucro cessante) e non patrimoniale (biologico, morale ed esistenziale).
L’ONA fornisce alle vittime di amianto l’assistenza medica, psicologica e l’assistenza legale, per conoscere le terapie più innovative e salvaguardare i propri diritti.
Per avere maggiori informazioni e richiedere la consulenza gratuita basta chiamare il numero verde 800 034 294 o compilare il form. Attraverso il form si può anche segnalare all’Osservatorio Nazionale Amianto la presenza di amianto, materiali contenenti amianto o siti contaminati da amianto e malattie amianto.