Cos’è il mesotelioma della tunica vaginale del testicolo? Come si origina e quali sono i fattori di rischio? Quali sono i migliori trattamenti a disposizione per la cura di questo tipo di mesotelioma? In questa guida scopriamo tutto quello che c’è da sapere sul mesotelioma della tunica vaginale del testicolo e sui diritti delle vittime che hanno contratto questa grave neoplasia.
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Il mesotelioma della tunica vaginale del testicolo, anche detto più semplicemente mesotelioma testicolare, è un tumore maligno molto raro che colpisce il mesotelio che ricopre i testicoli.
L’ONA-Osservatorio Nazionale Amianto e l’Avvocato Bonanni sono in prima linea per la tutela delle vittime di mesotelioma e delle altre patologie asbesto correlate. Per questo mettono a disposizione un servizio gratuito di assistenza medica e assistenza legale.
Il mesotelioma della tunica vaginale del testicolo colpisce il mesotelio che ricopre la superficie esterna del testicolo in un sacco a doppia parete. La tunica vaginale propria è costituita da due foglietti: il foglietto viscerale (o epiorchio) e quello parietale (o periorchio). Questi si uniscono in corrispondenza del margine posteriore del testicolo, arrivando a costituire il cosiddetto mesorchio.
I due foglietti delimitano una cavità virtuale, la cavità vaginale, contenente una minima quantità di liquido sieroso. L’epiorchio aderisce intimamente alla superficie esterna del testicolo, mentre il periorchio è applicato alla parete interna del sacco scrotale.
Come tutte le neoplasie, anche quella testicolare si origina dalla crescita di cellule anomale, capaci di formare masse tumorali anche in altre parti distanti dell’organismo. Il tumore della tunica vaginale del testicolo ha una latenza temporale che può arrivare fino a 50 anni ed è quasi sempre mortale.
I mesoteliomi trovano la loro causa principale nell’esposizione ad amianto, anche detto asbesto. Pertanto, l’unica forma di prevenzione consiste nell’evitare qualsiasi esposizione alle fibre di asbesto.
Il mesotelioma testicolare è un tipo di cancro raro, ma non è l’unico tipo di mesotelioma. Questi possono insorgere in tutte le membrane sierose di rivestimento di altre strutture del corpo umano, prima fra tutte quelle dei polmoni, le pleure. Le tipologie di mesotelioma sono:
Una delle migliori tecniche volte alla diagnosi delle neoplasie testicolari è l’ultrasuono, un tipo di scansione per immagini preciso al 90%. Per confermare la diagnosi è possibile raccogliere un campione di sangue così da poter individuare i marcatori, cioè sostanze rilasciate nel corpo dal mesotelioma e che aiutano a confermare la diagnosi.
Tuttavia, il metodo definitivo per la conferma della diagnosi resta sicuramente la biopsia, consistente nella rimozione di un campione di tessuto dal mesotelioma per poterla inviare al laboratorio per effettuare un test. Il test viene effettuato con una tecnica chiamata colorazione immunoistochimica. I marcatori immunochimici per il cancro del mesotelio della tunica vaginale del testicolo comprendono la calretinina, la citocheratina 5/6 e il gene del tumore di Wilms 1, noto anche come WT1.
Un altro strumento utile per la diagnosi è l’ecografia transrettale. In questo caso la diagnosi si basa sulle tecniche di imaging: ecografia e tomografia computerizzata toraco-addomino-pelvica – CAP-CT. A causa della loro imprecisione per quanto riguarda l’individuazione di questa grave patologia, queste tecniche possono causare la perdita di tempo prezioso. Pertanto ogni qual volta che una tumefazione intrascrotale è di incerta natura, bisogna ricorrere il prima possibile alla inguinotomia esplorativa.
L’ONA ha riunito un pool di medici oncologi il cui fine ultimo è la diagnosi precoce del mesotelioma. L’assistenza medica per i malati di mesoteliomi è completamente gratuita.
Per via della sua estrema rarità, il tumore della tunica vaginale del testicolo è di non facile diagnosi e trattamento. Il personale medico dovrà valutare per ogni singolo caso l’approccio più efficace e, in base alla stadiazione, all’età e allo stato di salute generale del paziente, si occuperà di sviluppare un approccio terapeutico individuale.
Negli ultimi 30 anni sono stati rilevati solo 73 casi di questa neoplasia e, al momento, l’approccio chirurgico è considerato quello più efficace. Con la chirurgia si rimuove il testicolo. È il trattamento più efficace e più comune per i tumori testicolari. Una procedura comune è la linfoadenectomia per rimuovere i linfonodi intorno al sito e verificare la diffusione del mesotelioma.
Poi c’è la radioterapia. È un tipo di terapia utilizzata nel trattamento dei tumori, in particolare quelli confinati in una zona del corpo oppure in concomitanza con chirurgia e chemioterapia. La radioterapia consiste nell’utilizzo di radiazioni ionizzanti attraverso un fascio di fotoni penetranti, che impediscono il proliferare delle cellule malate, danneggiando il loro patrimonio genetico, impedendo di conseguenza al tumore di crescere e riducendolo progressivamente.
La chemioterapia, invece, è un trattamento medico che consiste nel somministrare una o più sostanze in grado di distruggere in modo quanto più possibile mirato gli agenti responsabili delle malattie e, in caso di tumore, le cellule tumorali durante il loro processo di replicazione. Infine l’immunoterapia è un trattamento emergente che si è rivelato efficace per altre forme di mesotelioma. Tuttavia sono ancora in corso studi e ulteriori ricerche.
La prima e unica causa di sviluppo del mesotelioma testicolare è l’esposizione all’amianto, anche detto asbesto. Con il termine asbesto si intende un insieme di minerali in cui rientrano tutti i materiali che hanno caratteristiche asbestiformi, cioè che si suddividono in fibre longitudinali via via più sottili, fino a raggiungere dimensioni infinitesimali. Queste fibre, in virtù della loro dimensione e forma, possono rimanere a lungo sospese nell’ambiente. In quanto tali sono facili da inalare ed ingerire.
Una volta entrate nell’organismo danno origine a fenomeni infiammatori molto gravi (asbestosi, ispessimenti e placche pleuriche), che possono eventualmente evolvere in neoplasia. La sua capacità cancerogena è dimostrata anche dalla monografia IARC.
L’amianto causa neoplasie soprattutto a carico del tratto respiratorio e digestivo, che però non sono le uniche sedi colpite. Nel caso del mesotelioma della tunica vaginale del testicolo le fibre di amianto causano una neoplasia della sierosa che riveste i testicoli nell’uomo. Questo tipo di neoplasia è considerata un marcatore sociale che, da sola, evidenzia la presenza di dosi massicce di amianto.
Come per gli altri mesoteliomi, altri fattori di rischio che possono agire in sinergia con l’amianto sono l’esposizione agli zeoliti con erionite, le radiazioni, le iniezioni di diossido di torio e l’infezione da virus SV40.
L’amianto è stato ampiamente utilizzato in tutti i campi dell’industria e della vita privata, dalla costruzione di veicoli all’edilizia, soprattutto sotto forma di eternit. Ciò è dipeso dalle sue caratteristiche tecniche, quali ottima resistenza al calore, alla trazione ed all’usura. Eternit è il nome dell’industria più importante di fibro cemento utilizzato per le coperture e l’isolamento di tetti.
L’amianto è stato usato in un totale di oltre 3000 applicazioni, come nella costruzione e manutenzione di navi e treni, nell’edilizia (tegole, pavimenti, vernici), nelle tute dei Vigili del Fuoco, nelle automobili (componenti meccaniche e vernici). Un caso emblematico è quello della nave militare Vittorio Veneto, come dichiara la relazione finale della Commissione Parlamentare d’Inchiesta della Camera dei Deputati del 07.02.2018.
L’utilizzo e la manipolazione di asbesto ne determinano la riduzione allo stato polverulento e le minuscole fibre possono essere inalate o ingerite, depositandosi così all’interno dell’organismo umano. Nel 1992 la produzione e l’uso dei materiali di amianto sono stati messi al bando dalla legge 257/1992.
In Italia esistono, però, ancora numerosissimi siti non bonificati. La legge del 1992 non ha infatti obbligato alla bonifica, causando quindi un grave ritardo nel nostro Paese nella pulizia dei siti contaminati, oltreché un’esposizione alle fibre killer, che è ancora attualmente in atto. Il numero dei casi di mesotelioma è in costante aumento, come testimonia il VII Rapporto RENAM sui Mesoteliomi. Inoltre la situazione di emergenza in cui si trova l’Italia è denunciata dall’Avvocato Bonanni nella sua pubblicazione: “Il libro bianco delle morti di amianto in Italia-Ed.2022”.
Il mesotelioma della tunica vaginale del testicolo è contemplato nella Lista I delle tabelle INAIL, con codice identificativo I.6.03. Per esso, dunque, vige la presunzione legale di origine lavorativa. Ciò significa che è sufficiente la dimostrazione della presenza di asbesto sul luogo di lavoro per ottenere il riconoscimento di malattia professionale.
Il lavoratore o la famiglia, in caso di decesso, ottenuto il riconoscimento della malattia professionale, ha diritto a:
I dipendenti delle Forze Armate e del Comparto Sicurezza, in caso di infortunio o malattia contratta a causa del servizio, devono richiedere il riconoscimento della causa di servizio e dello status di vittima del dovere. In questo modo possono accedere a prestazioni assistenziale e previdenziali aggiuntive:
In più, con l’equiparazione a vittima del dovere si possono richiedere anche:
Da decenni, l’ONA e il suo presidente, Avv. Ezio Bonanni, assistono tutte le vittime di mesotelioma, offrendo loro assistenza medica e assistenza legale gratuita. In questo modo si accompagna la vittima in tutte le fasi legali per ottenere tutti i diritti e benefici previsti dalla legge.
Inoltre, per incentivare la bonifica delle aree contaminate, l’associazione ha creato l’App Amianto, attraverso cui tutti i cittadini possono segnalare siti a rischio e contribuire alla mappatura.
Chiamando il numero verde 800 034 294 o compilando il form si possono avere tutte le informazioni necessarie per una prima consulenza gratuita.