Dove si trova l’amosite? Perché è pericolosa per la salute? In questa guida scopriamo tutto sull’amianto bruno e su come evitare l’esposizione, responsabile delle malattie asbesto correlate. Tra queste la più aggressiva è il mesotelioma.
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L’amosite o “amianto grigio verde” è anche detta Cummingtonite o grunerite e fa parte dei minerali di amianto.
L’ONA-Osservatorio Nazionale Amianto e il presidente, l’Avvocato Ezio Bonanni, tutelano le vittime di questo pericoloso cancerogeno.
L’amosite è uno tra i minerali di amianto, che hanno caratteristiche comuni, come la struttura asbestiforme. Essa fa sì che i minerali di asbesto di suddividano in fibre longitudinali via via più sottili. Alla base di questa caratteristica degli asbesti c’è la loro comprovata capacità di causare gravi infiammazioni e cancro.
Come gli altri minerali di amianto, l’amosite fa parte della famiglia dei silicati fibrosi. Si tratta di un silicato idrato di ferro e magnesio, con formula chimica 5.5FeO,1.5MgO,8SiO2,H2O (n. CAS 12172-73-5).
Le fibre dell’amosite sono lunghe, diritte e fragili. La flessibilità è discreta e questo minerale ha una particolare stabilità al calore che l’ha reso molto usato come isolante termico.
Il nome amosite deriva dalla sigla AMOSA, acronimo di Asbestos Mines of South Africa. L’amosite infatti si trova in abbondanza nelle miniere del Sud Africa, sotto forma di vene color grigio cenere. L’amianto amosite si presenta di colore grigio o verdiccio, da cui anche il nome di amianto bruno.
Insieme al crisotilo, l’amosite o grunite di amianto, è stato uno dei minerali di amianto più utilizzati. Infatti, oltre a essere economica e abbondante in natura, è indistruttibile e resistente al fuoco. Inoltre è inattaccabile da agenti esogeni, come gli acidi, flessibile, resistente alla trazione e fonoassorbente.
L’amosite è stata usata soprattutto nell’edilizia. Nella sua forma polverosa fu utilizzata nei ricoprimenti a spruzzo di soffitti e pareti e in tutti i rivestimenti isolanti. Inoltre fu spruzzata su strutture portanti di acciaio o su altre superfici come isolante termo-acustico. I prodotti in amianto-cemento utilizzavano il crisotilo, ma spesso venivano aggiunte la crocidolite e l’amosite in basse percentuali. Infine l’amosite è usata nella coibentazione di contenitori, anche grandi, per la tenuta termica.
La pericolosità dell’amosite, così come degli altri anfiboli, era nota fin dall’inizio del ‘900. Già nel R.D. 442/1909 le lavorazioni di amosite, di crisotilo e di altri minerali di amianto erano state interdette alle donne e ai fanciulli. Soltanto con la legge 257/1992 è stato finalmente introdotto il divieto di estrazione, lavorazione e commercializzazione dei materiali di amianto.
Perché l’amosite e i minerali di amianto sono pericolosi? La pericolosità dell’amianto dipende dalla sua struttura asbestiforme, cioè dalla capacità di sfaldarsi e rilasciare fibre sottilissime nell’ambiente. Queste fibre, anche dette fibrille, rimangono a lungo sospese nell’ambiente e possono essere facilmente inalate o ingerite. Una volta nell’organismo, danno avvio a una serie di gravi processi infiammatori (asbestosi, placche pleuriche e ispessimenti pleurici) che possono evolvere in neoplasie. Attraverso il fenomeno della cancerogenesi possono instaurarsi delle crescite anomale di cellule tumorali.
La più aggressiva tra le patologie asbesto correlate è il mesotelioma. Solo la diagnosi precoce è fondamentale per l’efficacia di un trattamento tempestivo. A tal proposito l’ONA ha creato un protocollo contenente delle linee guida per la cura del mesotelioma.
Il registro mesoteliomi mette in evidenza come una percentuale consistente di casi di mesotelioma sia causata da esposizioni avvenute in seguito alla messa al bando dell’amianto. Per questa ragione e per la lunga latenza della malattia, il picco di morti per mesotelioma è previsto nel decennio 2020-2030. Il numero dei casi di mesotelioma è aggiornato nel VII rapporto RENAM. Inoltre un quadro della situazione di emergenza in Italia è delineato in “Il libro bianco delle morti di amianto in Italia-Ed.2022“.
L’amianto provoca ogni anno più di 107.000 morti, di cui più di 6.000 solo in Italia. L’OMS ha fermamente sostenuto la pericolosità dell’amianto o asbesto e si è espressa inequivocabilmente sulla pericolosità dei vari minerali di amianto:
“All types of asbestos cause lung cancer, mesothelioma, cancer of the larynx and ovary, and asbestosis (fibrosis of the lungs). Exposure to asbestos occurs through inhalation of fibres in air in the working environment, ambient air in the vicinity of point sources such as factories handling asbestos, or indoor air in housing and buildings containing friable (crumbly) asbestos materials”.
Anche la monografia IARC si esprime allo stesso modo:
“Asbestos is the generic commercial designation for a group of naturally occurring mineral silicate fibres of the serpentine and amphibole series. These include the serpentine mineral chrysotile (also known as ‘withe asbestos’), and the five amphibole minerals – actinolite, amosite (also known ad brown asbesto), anthophyllite, crocidolite (also known as ‘blue asbestos’), and tremolite. The conclusions reached in this Monograph about asbestos and its carcinoegenic risks apply to these six types of fibres wherever they are found, and that includes talc containing asbestiform fibres”.
Secondo l’OMS, inoltre, l’amosite e gli altri tipi di amianto, non rappresentano un rischio per la salute solo se opportunamente rimossi. La legge del 1992 vieta estrazione, commercio e utilizzo dei minerali di amianto, ma non obbliga alla bonifica dei siti contaminati. Secondo la legge, infatti, solo l’amianto friabile deve essere immediatamente rimosso. L’amianto compatto, inserito in una matrice compatta, deve essere controllato, rimuovendo tutti i fattori che possono determinarne la sfaldatura e il rilascio di fibre killer nell’ambiente.
Questo approccio controllato all’amianto secondo l’OMS mette a rischio l’intera comunità, poiché la manutenzione nel tempo comprende inevitabilmente la potenziale liberazione di fibre di amianto. Inoltre le catastrofi naturali sono eventi imprevedibili che sfuggono a qualsiasi approccio “controllato”.
L’ONA ha organizzato un servizio di assistenza medica gratuita, con sanitari volontari dell’ONA per i malati di mesotelioma e di altre malattie correlate all’esposizione ai minerali di amianto.
L’ONA è un’associazione in prima linea in Italia nella lotta all’amianto. Si occupa infatti di prevenzione primaria (bonifica), prevenzione secondaria (sorveglianza sanitaria degli esposti) e prevenzione terziaria (tutela dei diritti). L’Avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’ONA, è pioniere nella lotta all’amianto e, insieme al suo pool di avvocati, tutela i diritti delle vittime grazie all’assistenza legale gratuita.
Gli esposti ai minerali di amianto hanno diritto alle prestazioni INAIL, il Fondo Vittime Amianto, i benefici contributivi, il prepensionamento e il risarcimento danni. Inoltre, chi fa parte delle Forze Armate o Comparto Sicurezza può richiedere il riconoscimento della causa di servizio e dello status di vittima del dovere. In caso di decesso, questi diritti spettano ai familiari superstiti.
Inoltre l’ONA ha anche istituito l’App amianto per segnalare la presenza di asbesto nei luoghi di lavoro e di vita. Raccogliendo le segnalazioni è possibile incentivare la bonifica e avere la prova di esposizione delle vittime, ai fini di una tutela legale efficace per l’ottenimento dei risarcimenti previsti.
Per richiedere la consulenza gratuita basta chiamare il numero verde 800 034 294 o compilare il form.