In questa guida tutte le informazioni su che cos’è l’ispessimento pleurico, gli ispessimenti pleurici, il loro significato e i sintomi. Questo per identificare per ispessimento polmonare cause e trattamento. Si deve tener conto che questa malattia ha origine dall’esposizione ad amianto, e che prelude alla insorgenza del mesotelioma pleurico.
Indice dei contenuti
Cosa significa ispessimento del polmone? L’ispessimento pleurico è l’infiammazione della pleura. Quest’ultima è costituita da due foglietti. Il primo è la pleura viscerale, che avvolge i polmoni. Mentre il secondo è la pleura parietale, che separa i polmoni dalla gabbia toracica. In quest’ultimo caso si ha l’ispessimento pleurico parietale. Tra i due foglietti vi è uno strato di liquido, che favorisce la respirazione.
L’ONA-Osservatorio Nazionale Amianto grazie all’Avvocato Ezio Bonanni ha dimostrato che l’ispessimento pleurico è un campanello d’allarme che non può essere sottovalutato. Infatti, il mesotelioma pleurico presuppone l’ispessimento pleurico, e quindi, occorre avviare dei periodici controlli. Inoltre, essendo l’ispessimento pleurico inserito nella Lista I dell’Inail, si può ottenere l’indennizzo e il risarcimento dei danni.
Il fatto stesso che l’ispessimento pleurico sia una patologia amianto correlata dà diritto anche ai benefici contributivi per esposizione ad amianto. L’amianto è un killer che continua ad uccidere. Proteggiti evitando l’esposizione, e in caso di danno biologico chiedi l’ assistenza medica e assistenza legale.
I minerali di asbesto, detto anche amianto, se inalati, giungono alla pleura e provocano l’infiammazione e l’ispessimento pleura. Ispessimento pleurico cosa significa? Significa che siamo alle prime fasi del processo displasico, condizione del mesotelioma pleurico, che è una neoplasia molto aggressiva.
Per questi motivi, l’insorgenza dell’ispessimento della pleura è il campanello di allarme che non deve essere sottovalutato. Infatti, l’ispessimento polmone, accompagnato spesso da placche pleuriche, oltre a rendere difficoltosa la respirazione, prelude alla degenerazione neoplastica, che ha tempi di latenza molto più elevati.
Un ispessimento diffuso può colpire sia la pleura viscerale sia quella parietale e può essere determinato da un’estensione della fibrosi polmonare dal parenchima verso la pleura. Può configurarsi anche come reazione aspecifica al versamento pleurico. Con o senza calcificazioni pleuriche, l’ispessimento polmoni può provocare un’alterazione restrittiva.
Sia gli ispessimenti della pleura sia le placche pleuriche sono patologie asbesto correlate inserite nella LISTA I dell’INAIL e sono indennizzabili. Tuttavia, essendo considerate delle cicatrici, sono inquadrate con il numero 331 della Tabella delle menomazioni INAIL, con un grado invalidante fino al 5%. In realtà, queste conclusioni sono contestate dall’Avv. Ezio Bonanni, il quale evidenzia come queste infiammazioni pleuriche siano predittive del mesotelioma della pleura.
Queste malattie asbesto costituiscono la prova certa dell’elevata esposizione ai minerali di amianto. Quando le fibre di asbesto vengono inalate, queste raggiungono i polmoni e, da lì, giungono infine nella pleura. In tale modo la pleura si infiamma e si ottiene una pleura ispessita.
Stabilite per pleura ispessita cause, se vi è il lieve ispessimento pleurico e le placche in entrambi i polmoni, la patologia è definita ispessimento pleurico bilaterale. Si distingue tra ispessimenti pleurici biapicali e ispessimento pleurico apicale bilaterale. Gli ispessimenti pleurici apicali (ispessimento pleurico apicale sinistro e destro) sono quelli caratterizzati da una più estesa infiammazione. Tuttavia occorre precisare che anche nel caso di ispessimento pleurico apicale bilaterale cause sono le stesse. Infine esistono anche ispessimento pleurico pseudonodulare, ispessimento scissurale polmonare e ispessimento del domo pleurico. L’ispessimento dei domi pleurici coinvolge la sommità del foglietto pleurico parietale.
Per ispessimento pleura cause diverse dall’amianto non ci sono. L’asbesto è l’unico fattore che può provocare questi ispessimenti. Come denunciato dall’avv. Ezio Bonanni in “Il libro Bianco delle morti di amianto in Italia-Ed.2022”, in Italia ci sono almeno 40 milioni di tonnellate di amianto e materiali contenenti amianto.
Soltanto nel nostro Paese sono decedute più di 6.000 persone a causa dell’esposizione ad amianto. Circa 1.900 di queste in seguito a mesotelioma (VII Rapporto RENAM sui Mesoteliomi). Altre 3.800 sono decedute per cancro del polmone da amianto. Tuttavia, il picco è atteso, in Europa e in Italia, nel decennio 2020-2030.
L’ONA e l’avv. Ezio Bonanni tutelano le vittime dell’amianto con riferimento alla lesività delle fibre. Anche per ispessimento della pleura cause sono i minerali di amianto. Le vittime dell’esposizione lavorativa all’amianto hanno infatti diritto all’indennizzo del danno biologico e al risarcimento di tutti i danni, compresi quelli causati ai loro familiari.
Per ispessimento pleurico sintomi sono lievi. Per quanto riguarda i sintomi più lievi di tale patologia ci sono difficoltà a respirare, astenia e affaticabilità. Negli ispessimenti della pleura con fibrosi massiva si associa una sindrome respiratoria restrittiva con tosse secca e dolore toracico.
Nei casi più gravi si aggiungono, come ispessimento polmonare sintomi, le atelettasie rotonde, lesioni pleuroparenchimali conseguenti a versamenti pleurici, che portano al collasso polmonare. I lavoratori malati di ispessimento della pleura, se la malattia ha origine professionale, devono effettuare dei controlli sanitari periodici (prevenzione secondaria) ed evitare ulteriori esposizioni ad amianto, diminuendo così il rischio di degenerazione in mesotelioma pleurico.
C’è un legame tra ispessimento pleurico cause e sintomi. Le infiammazioni della pleura, come la pleurite bilaterale, almeno nel 7/10% dei casi evolvono in tumori pleurici, come il mesotelioma pleurico. Tale mesotelioma è particolarmente subdolo in quanto può insorgere anche dopo 40-50 anni dalla prima esposizione. I tempi di latenza delle placche pleuriche e degli ispessimenti pleurici sono invece minori (10-15 anni dall’inizio dell’esposizione).
Al fine del conseguimento di una diagnosi precoce e di essere sottoposti a migliori e più efficaci terapie, tutti quei lavoratori esposti ad asbesto affetti da ispessimento pleure e placca pleurica devono sottoporsi a controlli periodici (sorveglianza sanitaria).
Infatti le fibre di amianto aumentano il rischio di carcinoma bronchiale e di cancro al polmone, che ha tempi di latenza anche di 30 anni dalla prima esposizione. Proprio per evitare tale tumore, i lavoratori affetti da placche pleuriche e ispessimenti pleurici devono essere sottoposti a sorveglianza sanitaria continua nel tempo.
L’Osservatorio Nazionale Amianto assiste tutti i lavoratori e i cittadini per la diagnosi, terapia, la sorveglianza sanitaria e la cura dell’ispessimento pleurico e per la tutela dei loro diritti.
L’Osservatorio Nazionale Amianto e l’avv. Ezio Bonanni hanno istituito il servizio di prevenzione e assistenza per i casi di malattie asbesto correlate. Quindi, anche in caso di ispessimento pleurico, ci si può rivolgere all’ONA e al servizio di medicina legale, coordinato dal Dott. Arturo Cianciosi.
Naturalmente, è molto importante verificare la sintomatologia. A questo scopo va effettuata la visita di medicina del lavoro oppure di medicina legale. Nel caso in cui, dagli esami tecnico strumentali, dovessero emergere le infiammazioni, è necessario stabilire un programma di controlli successivi. Infatti, in questi casi, c’è il rischio concreto che nel tempo lo stato di infiammazione evolva in mesotelioma pleurico.
Nel caso in cui ci fosse la diagnosi di ispessimento pleurico di origine professionale, basta dimostrare la presenza di amianto nell’ambiente di lavoro per ottenere il riconoscimento di malattia professionale INAIL. Infatti, dato che fa parte della Lista I, si applica il principio della presunzione legale di origine.
Per ottenere il riconoscimento della malattia professionale asbesto correlata, occorre che il medico rediga il certificato medico INAIL e lo inoltri all’ente. Successivamente, l’INAIL sottoporrà il paziente alla visita medica e in caso positivo emetterà il riconoscimento.
Ottenuto il riconoscimento, l’INAIL erogare le prestazioni. Allo stesso tempo, il risarcimento è anche onere del datore di lavoro. Fino al 6% di grado invalidante vi è la franchigia INAIL. Dunque, essendo gli ispessimenti pleurici inseriti al n. 331 della Tabella di menomazione, il massimo grado che l’INAIL riconosce è il 5%.
Per questi motivi, è importante l’assistenza medico legale. Infatti, il medico legale potrà dimostrare, con la sintomatologia e con la verifica della funzionalità respiratoria, che il danno biologico è molto più elevato e superiore al 5%. Quindi, sarà possibile proporre ricorso ex art. 104 del DPR 1124/65.
È possibile ricorrere al Giudice del Lavoro e ottenere il riconoscimento del maggior grado invalidante, almeno al 6%, per ottenere l’indennizzo del danno biologico. Con un grado d’invalidità superiore al 15% si ha la rendita INAIL.
Il riconoscimento dell’ispessimento pleurico è molto importante anche per ottenere il riconoscimento dei benefici contributivi per esposizione ad amianto. Nel dettaglio, si tratta di una maggiorazione con il coefficiente 1,5, utile a maturare preventivamente il diritto a pensione. In altri termini, per ogni anno di lavoro, in esposizione ad amianto, si ha diritto ad ottenere il riconoscimento del 50% in più.
Inoltre, con questa misura, per i lavoratori pensionati è possibile rivalutare la prestazione già in godimento con la ricostituzione della posizione previdenziale. Ne discende, poi, la riliquidazione della pensione, con adeguamento dei ratei, compresi quelli arretrati.
Questo diritto, quello dell’art. 13, co. 7, della Legge 257/92, si differenzia da quello dell’art. 13 co. 8, della Legge 257/92. Infatti, rispetto a quest’ultimo, non è previsto il termine decennale né il limite di soglia delle 100 ff/ll. Inoltre, in questo modo si possono superare criticità come la prescrizione decennale, la decadenza triennale e il mancato deposito della domanda INAIL.
Nel caso in cui, nonostante i benefici contributivi, non vi è la maturazione del diritto a pensione, si può decidere di chiedere la pensione di invalidità amianto, ai sensi dell’art. 1, co. 250, L. 232/2016.
I soggetti appartenenti al Comparto Sicurezza e alle Forze Armate ancora assoggettati al vecchio ordinamento possono chiedere il riconoscimento della causa di servizio per ispessimento pleurico. Questo è molto importante perchè prelude ad una serie di diritti. Tra questi anche la equiparazione a vittime del dovere, e quindi, lo status di vittima del dovere.
Infatti, proprio per il pubblico impiego, sono state istituite delle specifiche tutele in caso di infermità per esposizione ad amianto per motivi di servizio. La tutela è stata introdotta per coloro che sono stati imbarcati nel naviglio di stato, con l’art. 20 della L. 183 del 2010. Questa norma deve essere armonizzata con l’art. 1 comma 564 della L. 266 del 2005.
Come abbiamo già visto uno dei settori con più elevata incidenza di esposizione ad amianto è quello delle Forze Armate e del Comparto Sicurezza. Così che anche gli ispessimenti pleurici sono diagnosticati tra coloro che hanno svolto servizio in questo settore. Ciò è dimostrato anche dalla relazione finale della Commissione Parlamentare d’Inchiesta della Camera dei Deputati del 07.02.2018.
Infatti, l’epidemia di mesotelioma e di altre malattie amianto correlate è in atto proprio tra coloro che hanno svolto servizio nelle Forze Armate e in particolare nella Marina Militare Italiana.
Avendo contratto la malattia per ragioni di servizio, essi hanno diritto a:
Alle vittime del dovere e ai soggetti equiparati spettano, in aggiunta:
In caso di invalidità superiore al 25% e, successivamente, alla morte della vittima del dovere, ai superstiti, che hanno diritto alla reversibilità, spettano anche due annualità di tale trattamento. Queste sono comprensive anche della 13^ mensilità. Con la recente SS. UU. 6215 del 2022, sono stati riconosciuti i nuovi criteri di determinazione del danno non patrimoniale. Si applica, infatti, la valutazione che tiene conto delle sofferenze morali (artt. 3 e 4 del DPR 181 del 2009). In questo modo, si ottiene un maggior punteggio di riconoscimento valido anche per il risarcimento dei danni.
Approfondisce l’argomento ONA TV nell’episodio dedicato alle vittime del dovere.
Le vittime colpite da ispessimento pleurico hanno il diritto all’integrale risarcimento dei danni, a carico del datore di lavoro. L’integrale ristoro comprende i danni patrimoniali (danno emergente e lucro cessante) e non patrimoniali (biologico, morale, esistenziale). La quantificazione di questa tipologia di danni avviene sulla base delle Tabelle del Tribunale di Milano. Tuttavia il ristoro può essere personalizzato in base al caso specifico.
L’entità complessiva del risarcimento, però, prevede lo scomputo dell’indennizzo INAIL per poste omogenee. Infatti l’indennizzo riguarda solo il danno biologico e quello da diminuite capacità di lavoro. Ma la vittima ha diritto all’integrale ristoro dei danni subiti.
Il termine di prescrizione per presentare la richiesta di risarcimento è di 10 anni a partire dalla diagnosi, in caso di responsabilità contrattuale del datore di lavoro. Invece negli altri casi è quinquennale. Infine, se integra un reato, la prescrizione è quella del reato per quanto riguarda la responsabilità extracontrattuale. Tuttavia è possibile interrompe il decorso della prescrizione attraverso la messa in mora.
Le vittime di ispessimento pleurico e di altre malattie da amianto possono ottenere la salvaguardia della propria salute e dei propri diritti grazie all’azione dell’ONA. Chiedi la tua consulenza gratuita chiamando il numero verde o compilando il form.