Mesotelioma pericardico: cos’è, sintomi, diagnosi e cura

Cos’è il mesotelioma pericardico? Quali sono i sintomi e i fattori di rischio? In questa guida scopriamo tutto sul mesotelioma pericardico, compresi i migliori trattamenti al momento a disposizione per la cura di questa neoplasia. Scopriamo anche quali sono i diritti delle vittime del mesotelioma pericardico. Le vittime e i loro familiari hanno infatti diritto a una serie di indennizzi, risarcimenti e benefici previsti dalla legge.

Tutele per le vittime di mesotelioma pericardico

Il mesotelioma pericardico è un tipo di tumore raro che colpisce il pericardio, causato dall’esposizione ad amianto.

L’ONA-Osservatorio Nazionale Amianto e l’Avvocato Bonanni sono in prima linea per la difesa delle vittime di amianto e incentivano la prevenzione di ogni esposizione per evitare danni alla salute.

Mesotelioma pericardico: che cos’è?

mesotelioma pericardico

Il mesotelioma pericardico colpisce il pericardio, cioè la sottile membrana di origine mesodermica che, come un sacco, riveste il cuore e l’origine dei grossi vasi. Può essere sia mesotelioma del pericardio viscerale e sia quello del pericardio parietale. Come altri tipi di mesoteliomi, cioè il mesotelioma pleurico, peritoneale e della tunica vaginale del testicolo, anche quello del pericardio è causato dall’esposizione a fibre di asbesto o amianto.

Il cancro del mesotelio del pericardio ha una latenza temporale che può giungere fino a 50 anni, rivelandosi poi quasi sempre mortale. L’unica prevenzione possibile contro questa malattia è quella di evitare l’esposizione all’amianto. Come gli altri tumori maligni, tramite la formazione delle metastasi, anche il mesotelioma del pericardio può diffondersi nei tessuti limitrofi, arrivando quindi a invadere anche altri organi.

Le cause del mesotelioma pericardico

La causa principale dietro al mesotelioma cardiaco consiste nell’esposizione ad asbesto sia ambientale sia in ambito lavorativo o domestico. Quest’ultimo si verifica principalmente nel caso di convivenza con persone che lavorano materiali di amianto.

Per via delle sue molteplici caratteristiche tecniche, unite al suo basso costo di produzione, l’asbesto è stato molto utilizzato in Italia, come per le coperture e l’isolamento dei tetti. L’amianto, soprattutto sotto forma di fibrocemento, anche detto eternit, in totale è stato utilizzato in oltre 3000 applicazioni. Il suo utilizzo si può rintracciare anche nella costruzione e manutenzione di navi e treni, nell’edilizia (tegole, pavimenti, vernici), nelle tute dei Vigili del Fuoco e nelle automobili (grazie alle sue elevate capacità di resistenza al calore).

La manipolazione prolungata di tale materiale comporta la sua riduzione allo stato di polvere. In tal modo le sue fibre possono facilmente inalate e ingerite. Inoltre anche nel caso in cui l’asbesto non venga direttamente manipolato da umani, a causa della naturale erosione dovuta agli agenti atmosferici oppure a potenziali sollecitazioni meccaniche, i materiali a base di amianto tendono a sgretolarsi e quindi a rilasciare le fibre longitudinali e sottili dannose per la salute delle persone che vi entrano in contatto.

Emergenza malattie da amianto in Italia

La produzione e l’utilizzo di amianto in Italia è stata sospesa con la L.257/1992. Tuttavia ancora sono presenti sul territorio nazionale molti edifici privati e pubblici, come scuole e ospedali, contenenti materiali di amianto. Denuncia questa grave situazione l’Avvocato Bonanni in “Il libro Bianco delle morti di amianto in Italia-Ed.2022”.

Infatti questa disposizione non impone la messa in bonifica delle situazione già a rischio. Per questo il numero di casi di vittime di malattie asbesto correlate nel nostro Paese continua a crescere. In particolare il numero dei casi di mesotelioma è aggiornato nel VII Rapporto RENAM sui Mesoteliomi.

L’unico modo per non subire danni alla salute è evitare l’esposizione attraverso la prevenzione primaria. Così l’ONA ha creato l’App Amianto per facilitare la segnalazione di siti contaminati da parte dei cittadini. È possibile anche ottenere la prova della propria esposizione a tali sostanze nocive sul luogo di lavoro, utile per la difesa legale dei propri diritti.

Correlazione tra mesotelioma pericardico e amianto

Il tumore al pericardio, come gli altri tipi di mesotelioma e patologie asbesto correlate, tra cui asbestosi, placche e ispessimenti pleurici, un tipo di malattia causato esclusivamente dall’esposizione all’asbesto. Questa caratteristica li rende dei veri e propri marcatori sociali, testimonianti in modo incontrovertibile l’avvenuta di un’esposizione nociva all’amianto.

La capacità cancerogena dell’amianto è confermata anche dalla monografia IARC, Asbestos. Actinolite, amosite, anthophyllite, chrysotile, crocidolite, tremolite: “There is sufficient evidence in humans for the carcinogenicity of all forms of asbestos (chrysotile, crocidolite, amosite, tremolite, actinolite, and anthophyllite). Asbestos causes mesothelioma and cancer of the lung, larynx, and ovary”.

Quali sono i sintomi del mesotelioma pericardico?

I primi sintomi che si manifestano a causa del mesotelioma pericardico sono, sfortunatamente, di natura alquanto generica. Pertanto, possono essere facilmente imputati ad altre malattie di natura meno grave, ritardando così una corretta e tempestiva diagnosi. Ciò è particolarmente pericoloso dal momento che una diagnosi precoce è importante per la buona riuscita delle terapie. Solo così si può aumentare le possibilità di sopravvivenza del paziente in caso di mesotelioma del pericardio. 

Tra questi sintomi iniziali ci sono:

  • astenia;
  • tosse;
  • tachicardia;
  • perdita di peso;
  • ascite (raccolta patologica di liquidi nella cavità toracica);
  • febbre;
  • stanchezza.

Nell’evenienza in cui alcuni di questi sintomi permangano invariati per un lasso di tempo superiore alle due settimane, è importante rivolgersi immediatamente al proprio medico curante oppure a uno specialista. Poi ci sono i sintomi degli stadi più avanzati:

  • sudorazione;
  • tromboflebia;
  • ipercoagulabilità;
  • febbre dall’origine sconosciuta;
  • lesioni infiammatorie acute.

Diagnosi del mesotelioma pericardico

La diagnosi del mesotelioma pericardico si fonda sulla biopsia pericardica, oltreché sull’ecografia e sulla tomografia computerizzata. Comunque, l’esame istologico della biopsia tissutale e sui risultati dell’immunocolorazione è sempre richiesto al fine dell’ottenimento di una diagnosi certa ed affidabile.

Tra gli esami necessari per una diagnosi accurata ci sono:

  • esame istologico, che rileva le caratteristiche istologiche delle cellule tumorali;
  • tomografia computerizzata (TC);
  • pericardiotomia, intervento chirurgico di incisione del sacco pericardico nel corso di interventi di chirurgia cardiaca;
  • biopsia, in corso d’intervento chirurgico o con ago tranciante;
  • ecografia addominale.

Stadiazione del mesotelioma pericardico

I vari stadi del mesotelioma del pericardio si distinguono sulla base di due differenti metodologie diagnostiche. Il cosiddetto metodo Butchart valuta quando il tumore invade il diaframma e il pericardio, raggiungendo il cuore, la pleura controlaterale, il peritoneo o organi extratoracici.

Al contrario, il metodo Brigham prende in considerazione quando il mesotelioma maligno è completamente confinato nella pleura parietale omolaterale alla zona colpita, al pericardio, al polmone e al diaframma omolaterali. 

Mesotelioma pericardico e trattamenti terapeutici

Generalmente per il mesotelioma pericardico, così come per tutti gli altri tipi di tumore, si avrà una migliore prognosi e maggiori speranze di sopravvivenza del paziente nel caso in cui la terapia venga affrontata durante uno stadio precoce del tumore.

Purtroppo però una guarigione completa è molto rara nel caso di questa malattia. Pertanto l’obiettivo primario della terapia sarà il controllo dei sintomi, al fine di consentire una qualità di vita accettabile.

Terapie integrate del mesotelioma del pericardio

L’approccio con terapie integrate consente la riduzione della massa tumorale e quindi il prolungamento della sopravvivenza del paziente. A tal fine, le procedure di maggior successo sono quelle effettuate nei primi stadi della malattia (I e II stadio), che puntano a combinare insieme chirurgia, radioterapia e chemioterapia. In particolare il paziente sarà sottoposto alla chemioterapia pre-operatoria, poi all’intervento chirurgico, e infine alla radioterapia post-operatoria.

Tuttavia tale approccio, particolarmente gravoso per l’organismo, può essere proposto solo a pazienti giovani, in ottime condizioni generali e non affetti da altre malattie. Comunque, non è in alcun modo da ritenersi un trattamento standard, non essendo ancora disponibili studi adeguati che possano dimostrare il prolungamento della sopravvivenza rispetto alla sola chemioterapia.

Il trattamento multimodale è anche quello consigliato dall’ONA nel protocollo contenente le linee guida per la diagnosi e la cura del mesotelioma.

Chirurgia per il mesotelioma del pericardio

A causa del suo scarso tasso di successo, la chirurgia per il trattamento della neoplasia pericardica non è consigliata, soprattutto se scelta come unica terapia. Al contrario, la sua incidenza positiva  aumenta in maniera importante se viene combinato con la radioterapia e chemioterapia.

L’intervento chirurgico di riferimento per il tumore del pericardio è la pericardiotomia, operazione che comporta l’incisione del sacco pericardico al fine di asportare le formazioni patologiche intrapericardiche. Limitatamente ai casi in cui si può rivelare utile, l’approccio chirurgico ha permesso la guarigione mesotelioma o un periodo di sopravvivenza maggiore con migliori condizioni di salute.

Radioterapia nel caso di mesotelioma pericardico

La radioterapia è generalmente utilizzata successivamente all’intervento chirurgico e, quando possibile, in combinazione con la chemioterapia. Lo scopo di questo procedimento combinato è quello di rinforzare gli effetti positivi dell’intervento chirurgico e di prolungare l’aspettativa di vita, che in alcuni casi può superare anche i 5 anni.

Inoltre la radioterapia può essere praticata anche a scopo palliativo, ma non può mai essere considerata come l’unico trattamento terapeutico effettuabile. Infatti, la dose richiesta sarebbe talmente elevata e da divenire altamente tossica per il paziente.

Chemioterapia come cura mesotelioma del pericardio

La chemioterapia consiste nella somministrazione per infusione endovenosa di farmaci allo scopo di ridurre o arrestare la progressione del tumore. In alcuni casi favorisce l’approccio chirurgico, in altri si limita soltanto a bloccare la crescita della malattia e favorisce il miglioramento dei sintomi.

Mesotelioma pericardico: diritti delle vittime

In considerazione del fatto che l’unica causa scatenante del mesotelioma pericardico consiste nell’esposizione ad asbesto e alle sue fibre, tale condizione clinica è inserita nella Lista I dell’INAIL (I.6.03). Perciò per ottenere il riconoscimento della malattia professionale, il lavoratore vittima di tale condizione dovrà unicamente dimostrare la propria infermità, oltreché la presenza di amianto sul luogo di lavoro.

Infatti vi è la presunzione legale d’origine. L’INAIL deve sempre riconoscere e indennizzare queste patologie della Lista I, salvo nei casi in cui riesca a dimostrarne l’esclusiva origine extraprofessionale (Cass., Sez. Lav., n. 23653/2016).

Le prestazioni INAIL previste per i malati di mesotelioma pericardico di origine professionale sono:

  • una rendita mensile vitalizia, qualora il danno biologico comporti un’invalidità di grado superiore al 16%;
  • l’indennizzo per il danno biologico, purché il grado d’invalidità sia compreso tra il 6% e il 15%;
  • una franchigia se è inferiore al 6%.

Infine, ogni vittima che ha diritto alla rendita può richiedere l’accesso al Fondo Vittime Amianto. Questo diritto spetta anche alle vittime di mesotelioma di origine ambientale.

Prepensionamento e pensione d’invalidità

Le vittime di mesotelioma pericardico hanno diritto ai benefici contributivi per accedere al prepensionamento ai sensi dell’art. 13 co. 7 della L. 257/1992. Inoltre il prolungamento dell’anzianità contributiva del 50% del periodo di esposizione è utile anche all’aumento dei ratei pensionistici. Questo diritto si applica anche nei casi in cui la malattia non sia ancora stata diagnosticata, ma vi sia comunque stata esposizione, ex art. 13 co. 8 L. 257/1992.

Quando le maggiorazioni contributive non bastano per la maturazione della pensione, si può fare domanda pe la pensione d’invalidità amianto. I requisiti sono l’anzianità contributiva di almeno 5 anni e il riconoscimento da parte dell’INAIL di una patologia asbesto correlata di origine professionale.

I dipendenti pubblici e il mesotelioma pericardico

Per quanto riguarda i lavoratori del comparto pubblico affetti da mesotelioma del pericardio, la legittimazione di malattia professionale avviene in seguito all’accertamento della causa di servizio. In questo caso le prestazioni dovute sono:

  • equo indennizzo, nei casi in cui un’invalidità riconducibile a una delle categorie di cui alle tabelle A o B allegate al DPR 834/1991 sia direttamente derivata dall’infermità o dalla lesione;
  • retribuzione totale dei periodi di malattia causati dall’infermità o dalla lesione riconosciuta;
  • incremento dello scatto dello stipendio per invalidità di servizio, per una sola volta e pari all’1,25%, oppure al 2,50% a seconda della classificazione delle infermità;
  • prepensionamento grazie alla maggiorazione dell’anzianità di servizio ai fini pensionistici, per i soggetti con invalidità ascrivibile ad una delle prime 4 categorie della Tabella A allegata al DPR n. 834/1981.

Inoltre i membri delle Forze Armate e del Comparto Sicurezza possono richiedere il riconoscimento dello status di vittima del dovere, a cui spetta:

  • elargizione eccezionale pari a € 2.000,00 per ogni punto percentuale di invalidità sino al massimo di €200.000,00;
  • speciale assegno vitalizio, non reversibile, pari a €1.033,00 mensili, per un’ invalidità non inferiore al 25%;
  • beneficio della cancellazione dell’Irpef sulle pensioni dirette e indirette di natura privilegiata conseguenti al riconoscimento.

In caso di invalidità superiore al 25% e in seguito al decesso della vittima del dovere, ai familiari superstiti che hanno diritto alla reversibilità spettano anche due annualità di tale trattamento, comprensive anche della 13^ mensilità.

Il risarcimento dei danni alla vittima e ai familiari

Per quanto le prestazioni INAIL mirino a rimborsare in maniera integrale il lavoratore affetto da mesotelioma del pericardio, ha diritto a ricevere l’integrale risarcimento dei danni. Questo comprende i danni patrimoniali (danno emergente e lucro cessante) e i danni non patrimoniali (danno biologico, morale ed esistenziale).

Questi diritti valgono anche per i familiari superstiti della vittima, in caso di decesso. 

Vittime di mesotelioma: servizi di assistenza ONA

Per tutelare i diritti delle vittime di mesotelioma del pericardio, l’ONA offre loro l’assistenza legale gratuita, al fine di accompagnarle attraverso tutte le fasi dell’iter legale volto all’ottenimento del risarcimento delle prestazioni assistenziale e del risarcimento danni.

Inoltre, l’ONA mette a disposizione anche un servizio di assistenza medica gratuita, così da poter assicurare una diagnosi precoce e una sorveglianza sanitaria costante, seguendo i principi del Consensus di Helsinki.

L’assistenza medica e legale è quindi offerta a tutte le vittime di mesotelioma pericardico contratto in seguito all’esposizione a sostanze nocive o cancerogene, come l’amianto. Da decenni, l’ONA continua a battersi a favore di queste vittime, al fine di consentirgli il riconoscimento integrale di tutti gli indennizzi previsti dalla legge.

Per la consulenza gratuita e per ottenere tutte le informazioni necessarie occorre chiamate il numero verde 800 034 294 o compilare il form.

numero-mesotelioma pericardico
WhatsApp-mesotelioma pericardico