La pubblicazione dell’Avv. Ezio Bonanni “Il libro bianco delle morti di amianto in Italia” fa luce sulla strage provocata dall’amianto. Infatti, oltre al mesotelioma, questo cancerogeno causa numerose malattie asbesto correlate. Quella dell’amianto è una strage silenziosa che causa ogni anni centinaia e centinaia di morti.
La pubblicazione riporta il numero dei morti di amianto, sottostimato dai dati dell’INAIL, e ha l’obiettivo di mettere in evidenza la necessità di una bonifica di tutti i siti ancora contaminati del nostro Paese.
L’avvocato Bonanni e l’ONA-Osservatorio Nazionale Amianto sono in prima linea per incentivare la prevenzione primaria. Solo così infatti è possibile eliminare ogni rischio per la propria salute. A questo scopo nasce anche l’App Amianto, utile per facilitare la segnalazione di aree contaminate da parte dei cittadini e contribuire alla mappatura.
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La pubblicazione “Il libro bianco delle morti di amianto in Italia” è stata presentata per la prima volta il 19/06/2018 presso la sede dell’enciclopedia Treccani di Roma, nel corso del convegno: “Come la ricerca può sconfiggere i tumori da amianto“. Il libro va ad arricchire la collana nella quale è compreso anche l’altra pubblicazione dell’Avv. Bonanni: “Sicilia il libro delle morti bianche. Cause, eventi e testimonianze”.
L’autore della pubblicazione, l’Avv. Ezio Bonanni è da decenni impegnato nella difesa dei lavoratori esposti ad amianto e ad altri cancerogeni. Attraverso l’associazione di cui è presidente, l’Osservatorio Nazionale Amianto, offre assistenza legale agli esposti. L’assistenza legale inizia dal momento dell’esposizione al cancerogeno, con lo scopo di evitare al lavoratore un’esposizione prolungata grazie al prepensionamento. Prosegue poi con la richiesta delle prestazioni previste dalla legge per le vittime di malattia professionale e con la richiesta dei risarcimenti danni.
In particolare l’ultima edizione di “il libro bianco delle morti di amianto in Italia-Ed.2022” si occupa di far luce sui dati effettivi delle malattie amianto in Italia, sui numeri dei siti contaminati e sullo stato delle normative e delle leggi per la difesa dei cittadini esposti e per evitare l’esposizione.
Riguardo l’amianto libro fa emerge un quadro preoccupante della situazione in Italia. L’amianto è presente nel nostro Paese negli edifici pubblici (ospedali e scuole), nei siti lavorativi e nelle case private. Questa problematica è emersa anche durante l’episodio di ONA News: “Amianto nelle scuole, un pericolo ancora presente“.
La legge del 1992 che ha messo al bando l’amianto non ha imposto la bonifica. L’Avv. Ezio Bonanni sostiene da decenni l’importanza della bonifica, per evitare l’esposizione. Le malattie amianto infatti non sono dose dipendente e l’unico modo per azzerare il rischio di ammalarsi è quello di evitare completamente l’esposizione alle fibre killer.
I dati forniti dal libro rivelano che l’emergenza amianto ha raggiunto un livello di gravità altissimo e che, purtroppo, questo è solo l’inizio, come si può constatare dai numeri. L’amianto infatti ha dato vita a una vera e propria strage di innocenti che solo in Italia risultano essere 6 mila, mentre nel resto del mondo il numero complessivo di vittime amianto corrisponde addirittura a 107 mila, dato confermato dall’OMS.
In Italia risultano ancora 32 milioni di tonnellate di amianto compatto (di cui 36,5 milioni di metri quadrati di coperture) e 8 milioni di tonnellate di amianto friabile.
Altrettanto allarmanti sono i numeri dei siti contaminati. Sono 50.000 siti industriali rilevanti, 1 milione di siti contaminati, tra i quali edifici pubblici e privati, 40 siti di interesse nazionale. Tra quest’ultimi ce ne sono 10 che sono solo di amianto (come la Fibronit di Broni e di Bari, e l’Eternit di Casale Monferrato).
Tra le aree a rischio 2.400 scuole (la stima è stata confermata dal CENSIS – 31.05.2014). Sono esposti più di 352.000 alunni e 50.000 del personale docente e non docente. In più si aggiungono 1.000 biblioteche ed edifici culturali, 250 ospedali.
La nostra rete idrica rivela presenza di amianto per ben 300.000 km di tubature, inclusi gli allacciamenti, con presenza di materiale contenenti amianto rispetto ai 500.000 totali. Infatti la maggior parte sono stati realizzati prima del 1992, quando l’amianto veniva utilizzato in tutte le attività edili e costruttive.
“L’amianto è un killer silenzioso cancerogeno che provoca con assoluta certezza scientifica mesotelioma, tumore del polmone, tumore della laringe, dello stomaco e del colon. Per non parlare dei danni respiratori che causa, anche quando non insorge il cancro (placche pleuriche, ispessimenti pleurici, asbestosi e complicanze cardiocircolatorie)” – ha spiegato Bonanni, che ha dettagliato le morti per patologia – “. 1.900 di mesotelioma, 600 per asbestosi (stima conforme a quella dell’INAIL), 3.600 per tumori polmonari (40.000 nuovi casi ogni anno in Italia, circa 33.000 decessi)”.
La relazione tra amianto e le patologie asbesto correlate è ribadita anche dalla monografia IARC. Inoltre le rilevazioni del mesotelioma in Italia sono eseguite dai C.O.R. regionali e, poi, confluiscono nel ReNaM, il registro mesoteliomi. L’ultima edizione è il VII rapporto ReNaM.
“L’INAIL – prosegue il presidente ONA – calcola quelli di origine professionale tra i soli assicurati nella misura del 5-7% di tutti i tumori polmonari. In questo range da 2.000 a 2.800 debbono essere aggiunti i tumori del polmone da amianto causati in danno di chi non è assicurato – per esempio i militari – e per le esposizioni non professionali. Poi ci sono anche coloro che non fanno denuncia all’INAIL per un totale di 6mila decessi solo nel 2017, non tenendo conto di tutte le altre patologie amianto”.
L’ONA fornisce assistenza medica, assistenza psicologica e assistenza legale gratuita ai lavoratori esposti a cancerogeni e ai loro familiari.
Le vittime di mesotelioma infatti hanno diritto a una serie di prestazioni INAIL e al risarcimento integrale dei danni. Anche gli esposti per cause ambientali hanno accesso a un indennizzo fornito dal Fondo Vittime Amianto. Sono tutelati anche i diritti dei familiari superstiti per l’ottenimento di tutte le prestazioni assistenziali, previdenziali e risarcitorie.
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