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Un caso di linfoma gastrico di Burkitt associato a mesotelioma

Un’equipe di medici italiani ha sottoposto ad indagine il caso di un linfoma gastrico di Burkitt associato ad un mesotelioma pleurico. La singolare compresenza delle patologie apre una serie di interrogativi su un’eventuale correlazione tra di esse. Le malattie in questione sono entrambe forme tumorali piuttosto aggressive. Il fatto, raro, non è supportato da altri esempi in letteratura e pertanto degno della massima attenzione da parte della comunità scientifica.

Che cosa è il linfoma di Burkitt?

Il linfoma di Burkitt è una forma tumorale rara, che ha origine da una sottopopolazione dei globuli bianchi, i linfociti B, che hanno il compito di produrre anticorpi. La forma endemica di questa malattia è diffusa soprattutto in Africa, mentre sono attestati pochissimi casi nel resto del mondo. Il tumore può svilupparsi in diverse zone del corpo come mascella, ossa del viso, intestino, reni, ovaie e altri organi. La localizzazione nello stomaco è inconsueta, fino al 2017 sono stati rilevati solo 53 casi al mondo assimilabili. Il trattamento chemioterapico dà ottimi risultati in bambini e pazienti giovani, meno negli adulti.

Il mesotelioma pleurico: la malattia dell’amianto

L‘amianto risulta essere l’unica causa del mesotelioma, salvo rare eccezioni in cui la patologia deriva dall’esposizione a radiazioni ionizzanti. Il mesotelioma colpisce le sierose del corpo umano, ovvero quelle membrane che delimitano le cavità chiuse e che sono presenti nel torace e nell’addome. Il cancro dell’amianto più diffuso è il mesotelioma pleurico (il 93%), che attacca la membrana di rivestimento dei polmoni, la pleura. Lo stato infiammatorio che dà origine alla malattia è causato dall’inalazione o ingestione di fibre di amianto. Le aspettative di vita (pur dovendo tenere sempre in considerazione i singoli casi), sono piuttosto basse.

Il caso studio

Il caso in oggetto tratta la situazione di un paziente ottantenne con insufficienza respiratoria, dovuta a versamento pleurico nell’emitorace sinistro e con una grossa massa ulcerata sul fondo gastrico. Gli esami diagnostici hanno evidenziato la presenza di un mesotelioma pleurico maligno e di un linfoma gastrico di Burkitt. Il quadro clinico che ne è derivato presenta tratti alquanto singolari. Innanzitutto la compresenza delle due gravi ed aggressive patologie (considerata anche la rarità del linfoma di Burkitt), delle cui insorgenza in associazione non abbiamo testimonianze in letteratura. In secondo luogo lo sviluppo del mesotelioma pleurico in assenza di una comprovata esposizione ad amianto. Oltretutto risultano inusuali anche i sintomi di esordio delle malattie, poiché la grave dispnea iniziale del paziente (per versamento pleurico) non è associata ad ispessimento pleurico, mentre è rilevato ispessimento del fondo gastrico.

Conclusioni

In assenza di paragoni nella casistica clinica il case report mette in evidenza che “la vera sfida per i medici è quella di identificare il mesotelioma pleurico maligno e il linfoma di Burkitt nella loro fase iniziale, specialmente nei pazienti senza fattori di rischio comprovati”.

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