La Guardia di Finanza, acronimo GdF, è una forza di polizia italiana ad ordinamento militare, che fa parte del Comparto Sicurezza. La competenza principale è in materia economica e finanziaria. Dipendente del Ministero dell’Economia e delle Finanze, il comandante è sempre di nomina politica, chiamato a svolgere la funzione di alta direzione.
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Questo corpo speciale, negli anni, ha lavorato a stretto contatto con diverse sostanze patogene e altamente cancerogene. Ha esposto a diversi rischi irreversibili tutti i suoi addetti, militari e civili, e alcuni hanno riscontato anche delle patologie molto gravi.
L’Osservatorio Nazionale Amianto, coadiuvato dal suo presidente l’Avv. Ezio Bonanni, ha istituito anche per loro un servizio di assistenza medica e legale gratuita. Il sostegno, l’assistenza e il supporto sono garantiti per tutti i lavoratori della GdF, indipendentemente dal ruolo che ricoprono.
Gli obiettivi di tutto l’organico della Guardia di Finanza riguardano la prevenzione, la ricerca, la tutela e la denuncia delle evasioni e violazioni finanziarie. I compiti si concentrano sul controllo del rispetto delle disposizioni attive riguardo l’interesse economico e politico, oltre che a tutto il controllo ambientale. Anche durante questo ultimo periodo di pandemia dovuta dal Covid-19, la GdF è in prima linea per affrontare l’emergenza e assistere la popolazione.
Dal Decreto Legislativo del 19 marzo 2001 n.68 sono previste diverse mansioni e ruoli. La missione di questa forza di polizia, prevede tutte quelle competenze generali sulla materia economica e finanziaria. Le varie facoltà e poteri riconosciuti per legge ai militari di tale corpo si esplicano tutte le proiezioni operative della polizia economica e finanziaria. I compiti principali dell’organico Guardia di Finanza sono:
I dipendenti della Guardia di Finanza possono essere esposti a diversi fattori di rischio. Durante lo svolgimento delle proprie mansioni, possono incombere in esposizioni con materiale nocivo. Diversi sono gli agenti cancerogeni, come l’uranio impoverito, le radiazioni ionizzanti, gas radon. In particolare è pericoloso per la salute l’amianto, come conferma l’ultima monografia IARC.
Il numero di malattie asbesto correlate è davvero elevato tra i militari. Per esempio un caso di asbestosi nella Guardia di Finanza è quello di Antonio Dal Cin, finanziere vittima del dovere.
Per questo motivo, l’ONA chiede sempre la bonifica e la messa in sicurezza dei siti contaminati. Il suo presidente, l’Avv. Ezio Bonanni, insiste sulla prevenzione e per una più allargata sensibilizzazione alla materia, purtroppo tanto sottovalutata.
Nell’organico dell’Osservatorio Nazionale Amianto è stato predisposto un dipartimento specializzato per tutelare tutti i dipendenti esposti a sostanze nocive. I passi da seguire sono tre: prevenzione primaria (bonifica), prevenzione secondaria (sorveglianza sanitaria) e prevenzione terziaria (tutela dei propri diritti).
A ogni lavoratore deve essere riconosciuta la causa di servizio e la condizione di vittima del dovere. Grazie a questo è possibile ottenere anche la pensione privilegiata e un equo indennizzo.
Oltre a questo, si aggiungono altri diritti:
Le patologie che vengono riconosciute dall’INAIL e collegate all’amianto sono: mesotelioma, asbestosi, placche pleuriche, tumore al polmone, ispessimenti pleurici, cancro alla laringe e alle ovaie. Le altre patologie inserite nella lista II e III dell’INAIL devono essere dimostrare dal lavoratore che le ha contratte.
Ai lavoratori spetta una rivalutazione del periodo contributivo. I benefici contributivi con il coefficiente 1.5 sono utili per maturare il diritto della pensione, nonché di rivalutare la prestazione pensionistica.
Se la patologia non si manifesta, il lavoratore può comunque chiedere una rivalutazione contributiva. È sempre necessario dimostrare l’esposizione ad amianto o altre sostanze nocive, per almeno 10 anni. La durata di esposizione va comunque misurata con la concentrazione che deve essere superiore alle 100ff/l.
Oltre alle varie indennità, le vittime del dovere hanno diritto anche a un integrale risarcimento danni. Questo comprende sia i danni patrimoniali sia i danni non patrimoniali. Qualora la vittima sia deceduta, il risarcimento viene erogato agli eredi. Questi ultimi hanno diritto anche ad un risarcimento per i danni propri subiti da tutta la vicenda stremante che ha vissuto il proprio caro.
L’ONA mette a disposizione dei cittadini e lavoratori che hanno subito danni alla propria salute a causa dell’amianto o altri cancerogeni l’assistenza medica, l’assistenza psicologica e l’assistenza legale.
È possibile richiedere la propria consulenza gratuita chiamando il numero verde o compilando il form.