In questa guida scopriamo tutto sull’inquinamento idrico: cos’è, cause e conseguenze e soprattutto le possibili soluzioni.
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L’inquinamento idrico è una forma di inquinamento ambientale che può essere molto pericolosa per la salute dell’uomo e dell’ambiente. Esso mette a repentaglio non solo la salute di flora e fauna ma anche l’approvvigionamento idrico.
L’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto, insieme al suo presidente, l’Avvocato Ezio Bonanni, si occupa di lotta all’amianto e ad altri cancerogeni. Promuove anche la tutela ambientale perché è consapevole che non esiste tutela della salute senza salvaguardia dell’ambiente. Inoltre il problema dell’amianto coinvolge anche l’approvvigionamento idrico in quanto chilometri di tubature degli acquedotti italiani sono ancora costruiti con i minerali di amianto.
Cos’è l’inquinamento idrico o dell’acqua? L’inquinamento idrico può essere di natura chimica, fisica e microbiologica. In tutti i casi può avvenire in due modi:
L’inquinamento idrico può essere classificato in base all’origine o causa dell’inquinamento stesso. L’inquinamento industriale è il maggiore responsabile dell’inquinamento idrico. Tra le industrie che causano inquinamento dell’acqua ci sono quelle che producono acido nitrico, soda, acido fosforico, ammoniaca, acido solforico e acido cloridrico. A queste si aggiungono cantieri, segherie e caseifici. Essi producono infatti rifiuti che, se riversati in acqua senza specifico trattamento, favoriscono l’eutrofizzazione e l’accrescimento di batteri, il risultato di questo inquinamento idrico.
Per quanto riguarda l’inquinamento idrico cause principali sono diverse. Tra le altre fonti dell’inquinamento dell’acqua c’è l’inquinamento militare, date le munizioni all’uranio impoverito, ordigni inesplosi e test nucleari causano inquinamento idrico. A questi fattori si aggiungono le acque reflue civili, cioè le acque che provengono dagli scarichi di abitazioni e uffici, specialmente nelle megalopoli, che non vengono sottoposte a trattamenti di depurazione.
L’inquinamento marino da plastica si verifica quando negli oceani confluiscono enormi quantità di plastica che, erose, si frammentano in microparticelle che entrano nella catena alimentare. Inoltre le acque possono essere contaminate dagli idrocarburi. Infatti il petrolio può fuoriuscire dalle petroliere, danneggiate o naufragate, o può essere presente negli scarichi delle acque usate per lavare le cisterne petrolifere.
Anche il campo agricolo, con l’utilizzo massiccio di fertilizzanti e pesticidi, uniti ai liquami provenienti dagli allevamenti, inquina le falde acquifere e i corsi d’acqua per via del dilavamento del terreno. Poi c’è la contaminazione delle acque a causa di sostanze radioattive. Queste scorie radioattive provengono dalle miniere di uranio e torio e dagli impianti di trasformazione di questi metalli, oltre che dalle centrali nucleari, dalle industrie e dai laboratori medici e di ricerca che fanno uso di materiali radioattivi.
Infine contribuisce anche l’inquinamento termico. Lo scarico incontrollato dell’acqua per raffreddare gli impianti di industrie, a una temperatura superiore rispetto a quella in cui viene immessa, provoca alterazioni delle condizioni fisiche dell’acqua con moria degli organismi viventi presenti.
L’asbesto è stato utilizzato nella costruzione di tubature di acquedotti per il trasporto dell’acqua potabile. Tuttora in Italia esistono centinaia di chilometri di acquedotti costruiti in materiali di amianto. Finché il minerale di amianto è intatto non provoca danni alla salute. Invece quando, in seguito a usura e danneggiamenti, rilascia le sue sottilissime fibre, provoca danni gravissimi.
Le sue fibre, una volta inalate o ingerite, provocano in principio gravi infiammazioni (asbestosi, placche e ispessimenti pleurici) che possono poi evolvere in cancro e altre patologie asbesto correlate. Il cancro può colpire diversi organi, come quelli delle vie respiratorie. Tra questi i mesoteliomi sono i più aggressivi e sono causati esclusivamente dall’esposizione ad amianto. La capacità cancerogena dell’amianto è confermata dall’ultima monografia IARC.
Altri inquinanti idrici sono le acque di scarico, contenenti materiali organici che, per decomporsi, assorbono grandi quantità di ossigeno. Poi ci sono parassiti e batteri, fertilizzanti e tutte le sostanze che favoriscono una crescita eccessiva di alghe e piante acquatiche. A questi si aggiungono sostanze o scorie radioattive provenienti dalle miniere di uranio e torio e dagli impianti di trasformazione di questi metalli.
Tra le principali conseguenze inquinamento idrico c’è sicuramente il riscaldamento globale. Il cambiamento climatico diminuisce l’apporto di pioggia o ne stravolge la portata. Le zone desertiche stanno allargando la loro estensione. Infatti i deserti caratterizzano oggi zone tradizionalmente non soggette a un clima così arido.
Lo scioglimento dei ghiacci diminuisce le nostre riserve di acqua causando danni agli ecosistemi dei ghiacci e agli animali che li popolano. A subire i danni della carenza della quantità di acqua si stima che saranno, in primo luogo, i Paesi dell’area del Maghreb e di altre zone soggette a desertificazione
L’inquinamento idrico causa danni a salute e ambiente. Gli effetti del bere acqua inquinata variano da lievi a molto gravi. Comprendono malattie infettive, malattie del sistema nervoso, malattie renali e ossee. Per inquinamento idrico conseguenze ulteriori sono malattie del sistema circolatorio, malattie del sistema endocrino con problemi riproduttivi, di sviluppo e comportamentali.
Al momento l’effetto sulla salute delle microplastiche da inquinamento marino, entrate nella nostra catena alimentare, è ancora oggetto di studio e le ipotesi sono discordanti.
Prevenire l’inquinamento è meno costoso che cercare in seguito diversi rimedi (laddove possibile) ai danni che produce. Sono necessari strumenti, tecniche e strutture in grado di identificare gli inquinanti, di valutare i loro danni e di far rispettare le leggi per la tutela dell’ambiente e della salute comune.
Il sostegno economico alle imprese per le attrezzature per la salvaguardia ambientale potrebbe essere un ottimo strumento. L’ammontare delle spese che andrebbero affrontate per provare a tenere sotto controllo l’inquinamento non è incoraggiante. In particolare si parla di una decina di miliardi di dollari all’anno solo per il programma di disinquinamento minimo negli Stati Uniti.
Per la lotta all’inquinamento idrico è essenziale la conoscenza degli inquinanti, dei loro effetti e del loro diffondersi. Però al momento non ci sono adeguate strutture di ricerca dedicate. Per quanto riguarda l’inquinamento idrico soluzioni presuppongono anche la consapevolezza da parte dei cittadini, che sovvenzionano la spesa pubblica attraverso le tasse, sull’urgenza di provvedere seriamente al controllo dell’inquinamento delle acque. Approfondisce l’importanza di uno sviluppo sostenibile l’episodio di ONA TV: “Transizione ecologica opportunità per un modello di sviluppo sostenibile“.
L’ONA è in prima linea per salvaguardare l’ambiente che ci circonda e la salute dei cittadini. Per poter raggiungere questo obiettivo occorre eliminare la presenza di siti contaminati da agenti tossici e cancerogeni, come l’amianto. Perciò assume un ruolo importante la prevenzione primaria. Attraverso strumenti, come l’App Amianto, è possibile eliminare ogni rischio alla salute segnalando la aree contaminate, evitando l’esposizione e incentivando la bonifica.
Inoltre, per chi ha subito già danni alla salute, è a disposizione un servizio di assistenza medica e assistenza legale, entrambe gratuite. Per avere maggiori informazioni e richiedere la consulenza gratuita basta chiamare il numero verde o compilare il form.