mesotelioma pleurico

Insorgenza di mesotelioma per brevi esposizioni ad amianto

La latenza del mesotelioma maligno

La latenza del mesotelioma maligno è piuttosto elevata, poiché la patologia si manifesta dopo un arco temporale medio di circa 30 anni dall’esposizione all’amianto. L’incubazione delle malattia tende ad aumentare se si è stati esposti a bassi livelli di asbesto. Nella zona di Monfalcone, in Veneto, dove un’alta percentuale di lavoratori dei cantieri navali è stata vittima dell’amianto, si parla addirittura di una latenza media di ben 47 anni. Nel 93% dei casi, a dispetto dell’insorgenza tardiva della malattia, il decesso interviene in tempi brevi.

Esposizione secondaria all’amianto

E’ considerata esposizione secondaria all’amianto la vicinanza, solitamente in ambito domestico, ma non solo, di una persona ad un soggetto che lavora o vive in ambienti in cui è presente asbesto. Colui che è esposto in prima persona può portare tracce di fibre di amianto sui vestiti, nei capelli, sulle borse, sugli attrezzi da lavoro. A pagarne il conto sono anche coloro che vengono a contatto con l’esposto, poiché inalano le fibre libere. Si potrebbe pensare che un’esposizione apparentemente lieve al minerale cancerogeno possa essere innocua, ma i dati non ci confortano. Una ricerca dell’Università di Catania del 2017 riporta due casi studio (uno della fine degli anni ’80 e l’altro più recente) di soggetti malati di mesotelioma, pur non essendo direttamente esposti ad asbesto.

Donna morta per esposizione domestica da amianto

Il primo caso riguardava una donna, moglie di un macchinista che lavorava in un cantiere navale. La casalinga quotidianamente maneggiava e lavava i vestiti del marito contaminati da fibre di amianto. L’asbesto, non dimentichiamo, è stato utilizzato per la realizzazione di componenti navali per la sua resistenza al calore fino ai tempi più recenti. La donna è morta a causa di un mesotelioma maligno (portato alla luce solo dall’autopsia) in un anno dalla comparsa dei primi sintomi.

Barbiere muore per mesotelioma in provincia di Pavia

Nel secondo caso la vittima era un barbiere che lavorava in comuni con elevato inquinamento ambientale da amianto. I clienti del suo negozio in molti casi erano dipendenti di fabbriche di manufatti in cemento-amianto, che portavano nei capelli e sugli abiti le fibre killer. Il soggetto in questione è morto a due anni dalla diagnosi di mesotelioma pleurico. Il dato è stato attinto dal Registro Mesoteliomi della Lombardia (RML), che censisce i casi di mesotelioma nella regione. A livello nazionale il Registro dei mesoteliomi, istituito dall’INAIL nel 2002, costituisce uno strumento di fondamentale importanza per la ricerca. Molto spesso è ancora difficile correlare l’insorgenza di malattie polmonari all’esposizione ad amianto e la comparazione dei dati raccolti rappresenta il primo passo per l’avanzamento verso nuove conquiste scientifiche.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *