Il rapporto tra le vittime di mesotelioma e assistenza legale è preservato dall’ONA-Osservatorio Nazionale Amianto. Infatti l’associazione, grazie all’azione del suo presidente, l’Avvocato Bonanni, tutela i diritti di tutte le vittime che hanno contratto il mesotelioma a causa dell’esposizione ad amianto.
Assistenza legale per i pazienti con mesotelioma: in quali casi è possibile ottenere un risarcimento per l’esposizione all’amianto e come si può ottenere l’assistenza legale per questo tipo di cause? In questa guida si illustra come le vittime di mesotelioma contratto in ambiente lavorativo hanno diritto a una serie di indennizzi, risarcimenti e benefici previsti dalla legge.
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Il mesotelioma è una neoplasia che colpisce le sierose del corpo umano (pleura, peritoneo, pericardio e tunica vaginale del testicolo). L’unica causa per l’insorgenza di questo aggressivo cancro è l’esposizione alle fibre di amianto. Se l’esposizione è avvenuta a lavoro si ha diritto al riconoscimento della malattia professionale, alla quale seguono tutti gli indennizzi e risarcimenti.
In questa guida scopriamo tutti i diritti delle vittime di mesotelioma, i risarcimenti previsti, gli indennizzi, i benefici pensionistici e la possibilità di richiedere consulenza mesotelioma. Scopriamo anche come ottenere cure mesotelioma e assistenza legale gratuita, utile per destreggiarsi tra i meandri degli iter burocratici.
La prima tutela giuridica in tema di mesoteliomi consiste sempre nel riconoscimento da parte dell’INAIL della malattia professionale.
Dal momento che questo tipo di neoplasia è inserito nella lista I, in tali circostanze l’INAIL la deve riconoscere e, quindi, è tenuta a liquidare l’indennizzo INAIL e le prestazioni aggiuntive del Fondo vittime amianto. Una volta ottenuto il riconoscimento di malattia professionale si può dare avvio alla domanda amministrativa dei benefici contributivi amianto all’INPS. Per quanto riguarda il risarcimento integrale dei danni esso è a carico del datore di lavoro. Il lavoratore malato di mesotelioma ha diritto al ristoro integrale del pregiudizio subito, di cui fanno parte, oltre all’indennizzo per l’inabilità al lavoro causata dal danno biologico, anche del danno morale ed esistenziale.
Purtroppo, nel caso del mesotelioma, il tasso di sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è ancora inferiore al 10%. In molti casi, quindi, la tutela legale passa dal lavoratore agli eredi legittimi, che hanno diritto a ottenere tutti i risarcimenti spettanti alla vittima, oltre a quelli causati dalla perdita del proprio caro.
In caso di diagnosi di tale malattia i medici legali dell’ONA verificheranno, tramite l’anamnesi lavorativa, se ci sono effettivamente stati episodi di esposizione alle fibre di amianto, come conseguenza di attività lavorativa. In caso positivo, rilasceranno tutta la certificazione relativa a un caso di esposizione professionale.
Come conseguenza di tale accertamento, l’INAIL deve avviare l’istruttoria tecnica e medico legale. Poiché il mesotelioma è inserito nella lista I dell’INAIL, è assistito dalla presunzione legale di origine. Per questo è tenuta a riconoscere e indennizzare questo tipo di tumore.
Nei caso in cui vi fosse un rigetto della domanda di riconoscimento nella malattia professionale da parte dell’INAIL, allora la vittima avrebbe diritto ad effettuare il ricorso, a seguito del quale verrebbe fissata la visita collegiale ed il riesame. In caso di ulteriore emissione di provvedimento negativo da parte dell’INAIL, si può allora ricorrere alla magistratura.
Il sistema INAIL assicura la tutela anche ai superstiti, ovvero quei familiari o stretti congiunti che hanno subito le conseguenze della morte di un lavoratore in seguito a mesotelioma. Sono considerati tali:
La salvaguardia dei diritti dei superstiti è sicuramente uno degli aspetti centrali dell’attività dello studio legale, tenendo conto che l’aspettativa di vita della vittima di mesotelioma sono pari al 7% ai 5 anni, ma, in media, di 8/9 mesi totali. Nei casi in cui si riesca a dimostrare che la morte è avvenuta in seguito a mesotelioma malattia professionale la rendita INAIL reversibile può essere indirizzata ai superstiti della vittima.
La correlazione tra amianto e tumore è ormai evidente. Anche la monografia IARC dà informazioni sulla pericolosità dell’amianto e sulla sua comprovata capacità di causare gravi patologie, come i mesoteliomi.
Pertanto, la vittima di mesotelioma ha sempre diritto a ricevere la prestazione del Fondo Vittime Amianto. Essa va aggiunta alla rendita INAIL ed equivale al 15%. Tale prestazione deve essere erogata ai superstiti in caso di decesso.
Inoltre, tutti i malati di mesotelioma, che hanno contratto tale tumore successivamente a esposizione familiare o ambientale, hanno diritto al Fondo Vittime Amianto, consistente in un una tantum pari a €10.000.
Questo diritto è riconosciuto dal gennaio 2015 ed è erogato con istanza della vittima e, in caso di decesso, dei suoi eredi. Tutti coloro che, nel frattempo, hanno percepito l’importo inferiore di €5.600,00, hanno la possibilità di chiedere la differenza.
Dopo aver ottenuto il riconoscimento della malattia professionale da parte dell’INAIL, tutti i lavoratori vittime di mesotelioma possono richiedere la certificazione di esposizione all’asbesto. Una volta ottenuto il certificato di esposizione professionale ad asbesto, può essere depositata la domanda all’INPS per ricevere l’accredito dei benefici contributivi amianto.
Queste maggiorazioni amianto consistono nella moltiplicazione con il coefficiente 1,5 della contribuzione, utile a maturare anticipatamente il diritto a pensione per il periodo del 50% di quello di esposizione. Inoltre, per le vittime già entrate in pensione, esiste la possibilità di ottenere la ricostituzione della posizione contributiva, utile per la riliquidazione della prestazione pensionistica in godimento.
Di conseguenza, anche i pensionati possono raggiungere il massimo della contribuzione e ottenere quindi la maggiorazione dell’entità dei ratei pensionistici o la liquidazione delle differenze su quelli già erogati. L’Avv. Ezio Bonanni è il pioniere della tutela dei lavoratori vittime del mesotelioma con riferimento ai diritti pensionistici di cui all’art. 13, co. 7, L. 257/92.
Le vittime di mesotelioma di riconosciuta origine professionale hanno diritto ai benefici con l’art. 13, co. 7, L. 257/92. Non sempre però, pur dopo l’accredito di queste maggiorazioni, esiste la possibilità di maturazione del diritto ad amianto pensione anticipata. In tali circostanze, tuttavia, può essere richiesta la pensione di invalidità amianto.
Questa misura è stata introdotta nel nostro ordinamento giuridico grazie alle richieste dell’ONA e dell’Avv. Ezio Bonanni. L’art. 1, co. 250, L. 232/2016 ha stabilito che le vittime avessero diritto alla pensione anticipata per malattia asbesto correlata.
In principio tale provvedimento era circoscritto unicamente alle vittime di mesotelioma, tumore al polmone e asbestosi. Tuttavia, in seguito, la platea è stata ampliata per includere tutte le vittime di malattie amianto correlate, incluse le placche e gli ispessimenti pleurici. Infatti, anticipando la diagnosi di mesotelioma della pleura, anche queste patologie hanno una loro grande rilevanza in questo discorso.
L’INPS, con la circolare n. 34 del 2020, ha fornito le linee guida per poter presentare la domanda di pensione amianto di invalidità. Il termine per presentare la domanda è del 31.03.2023 e sono richiesti almeno 5 anni di anzianità contributiva, di cui 3 nel periodo antecedente la presentazione della domanda amministrativa all’INPS. Qualora la domanda venisse inviata dopo, sarà presa in esame l’anno successivo da aprile. La pensione d’inabilità non è cumulabile con la rendita INAIL.
I lavoratori appartenenti al pubblico impiego non privatizzato, hanno diritto al riconoscimento della causa di servizio. Questi lavoratori, anche in seguito alla riforma Fornero, non sono infatti assicurati con l’INAIL. Non spetta dunque all’Istituto Nazionale Infortuni sul Lavoro indennizzare il lavoratore. Quest’ultimo deve fare domanda di causa di servizio.
Ogni neoplasia contratta per causa di servizio da amianto dà diritto a una speciale elargizione, assegno vitalizio e speciale assegno vitalizio.
Lo svolgimento dell’attività di servizio, in particolare nelle Forze Armate (Marina, Aeronautica, Esercito, Carabinieri), oppure nel Comparto Sicurezza (Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, Polizia di Stato, Polizia Locale e Polizia Penitenziaria), ha molto spesso comportato l’esposizione all’asbesto, con conseguente formazione di mesotelioma. In questi casi, sussiste il diritto al riconoscimento della causa di servizio e alla qualità di vittima del dovere.
Infatti, coloro che svolgono le attività proprie di cui all’art. 1, co. 563, L. 266/05 oppure in particolari condizioni ambientali e operative eccedenti l’ordinarietà, sono equiparati alle vittime del dovere (art. 1, co. 564, L. 266/2005 e art. 1 del d.p.r. 243/2006).
La diffusione del mesotelioma nelle Forze Armate è stato oggetto anche dell’ottava puntata di ONA TV: “Mesotelioma nelle forze armate e tutela degli orfani“.
Al fine del riconoscimento dello status di vittime del dovere, le vittime di mesotelioma possono invocare i principi della giurisprudenza. La normativa amianto vittime del dovere è stata interpretata da Cassazione, sez, lav., n. 20446/2019. In seguito anche Cass., sez. lav., n. 4238/2019 ha riconosciuto nelle vittime di mesotelioma lo status di vittima del dovere.
Anche la più recente Cassazione, VI sez. civ., 14018 del 07.07.2020 ha riconosciuto alla vittima di malattia asbesto correlata lo status di vittima del dovere.
La vittima di mesotelioma con lo status di vittima del dovere ha diritto alle seguenti prestazioni:
In caso di mesotelioma malattia professionale, sussiste il diritto al risarcimento danni amianto. In questi casi, l’INAIL indennizza il danno biologico e quello patrimoniale per diminuite capacità di lavoro. Per cui esiste il diritto al risarcimento dei danni differenziali, che deve essere fatto valere nei confronti del datore di lavoro.
Se per la rendita INAIL si applica la presunzione legale di origine, in questi casi è il lavoratore che deve dimostrare il nesso causale. Fornita la prova del nesso causale, si ottiene il diritto al risarcimento del danno, anche di quelli di natura non patrimoniale (biologico, morale, esistenziale). La quantificazione dei danni è equitativa, e si scomputa l’indennizzo INAIL.
In caso di decesso, questi importi sono liquidati agli eredi. Questi ultimi hanno diritto anche al risarcimento anche dei danni iure proprio.
Il termine di prescrizione per presentare la richiesta di risarcimento è di 10 anni a partire dalla diagnosi, in caso di responsabilità contrattuale del datore di lavoro. Invece negli altri casi è quinquennale. È possibile interrompe il decorso della prescrizione attraverso la messa in mora.
Anche dopo la messa al bando dell’amianto, l’epidemia continua e i casi di mesotelioma sono in continuo aumento, come dimostra il VII Rapporto RENAM sui Mesoteliomi e la pubblicazione dell’Avv. Ezio Bonanni “Il libro Bianco delle morti di amianto in Italia – Ed.2022”.
L’ONA ha dato vita all’ONA REPAC, ovvero il Registro Patologie Asbesto Correlate, volto alla segnalazione dei casi di patologie amianto correlate. È quindi possibile aggiornare in maniera costante i dati epidemiologici e anche fornire una mappatura della presenza dell’asbesto nei luoghi di vita e di lavoro in Italia. Anche APP amianto è utile ai cittadini per scoprire quali sono i siti contaminati. Grazie all’applicazione sarà dunque possibile garantire la prevenzione e la tutela dei diritti, raggiungendo la prova dell’esposizione a tali sostanze.
Segnalare i casi di malattie correlate ad amianto, permette, inoltre, l’integrazione e l’aggiornamento delle tabelle INAIL delle malattie professionali. Il tumore della laringe e il tumore delle ovaie, per esempio, sono patologie asbesto correlate inserite solo nel 2014 nella Lista I dell’INAIL. Ciò è stato possibile proprio grazie al costante aggiornamento e integrazione dei casi di malattie professionali tramite l’epidemiologia.
Grazie allo staff medico dell’ONA sono stati ottenuti significativi risultati nella cura del mesotelioma. Per indirizzare i pazienti sui migliori trattamenti da adottare, l’ONA ha redatto un protocollo per le terapie più efficaci del tumore del mesotelio.
La cura più efficace è una cura multimodale che, a seconda dello stadio del tumore e dello stato di salute del paziente, utilizza in modo complementare terapia diverse (radioterapia, chemioterapia, chirurgia e chirurgia con chemioterapia intrapleurica ad alta temperatura).
L’Avv. Ezio Bonanni, presidente dell’ONA, ha pubblicato, a tale riguardo, “What can independent research for mesothelioma achieve to treat this orphan disease?“. Inoltre ha approfondito l’argomento in “Come curare il mesotelioma“.
Essendo il mesotelioma un cancro molto aggressivo, è importante eseguire una diagnosi precoce e seguire le linee guida presenti nel Consensus di Helsinki.
Le vittime e i lavoratori che hanno contratto il mesotelioma possono richiedere l’assistenza di ONA e del suo presidente, l’Avvocato Bonanni.
Si forniscono un servizio di consulenza legale gratuita e anche l’assistenza medica gratuita, grazie all’impegno di medici volontari, coordinati dal Dott. Cianciosi.
L’Avv. Ezio Bonanni e il suo studio legale tutelano tanto la vittima diretta di mesotelioma quanto i suoi familiari, offrendo per i lavoratori esposti all’amianto consulenza legale. Ci si avvale di un dipartimento di medicina legale. per fornire l’assistenza medico legale gratuita. In questo modo viene facilitata la refertazione di riconducibilità della morte alla malattia professionale. Così si ottiene completa tutela dei propri diritti.
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