Le patologie asbesto correlate sono patologie che insorgono in seguito all’esposizione ad amianto. Possono colpire differenti organi, ma con maggiore frequenza interessano gli organi respiratori, come i polmoni. Questa correlazione è dovuta al fatto che le sottilissime fibre di amianto, quando disperse nell’aria, vengono inalate ed entrano nelle vie respiratorie.
L’ONA-Osservatorio Nazionale Amianto, con l’appoggio del presidente, l’Avvocato Ezio Bonanni, ha come obiettivo la tutela delle vittime dell’amianto e i loro familiari. Sostiene la prevenzione dal rischio amianto a 360° e fornisce assistenza medica e assistenza legale gratuita a tutti coloro che sono stati esposti a cancerogeni, come la fibra killer, nell’ambito di lavoro o per contaminazione ambientale.
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L’amianto è detto anche asbesto ed è un minerale fibroso che per molti anni è stato estratto dalle miniere naturali. Grazie alle proprietà fisico-chimiche e ai bassi costi di estrazione e lavorazione, l’amianto, detto anche asbesto, è stato utilizzato in molti settori. In particolare è stato impiegato nel settore dell’edilizia, dell’industria navale, dell’aeronautica, dei trasporti e dell’industria tessile.
La scoperta degli effetti cancerogeni della fibra killer risalgono agli anni ’50. Successivamente, studi più approfonditi hanno confermato la nocività del materiale. L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC), ha confermato che tutti i tipi di minerali di amianto sono cancerogeni per l’uomo. Tale affermazione è stata ribadita nell’ultima monografia IARC. Inoltre, l’Istituto internazionale monitora periodicamente tutte le sostanze cancerogene per l’uomo per la salvaguardia del benessere collettivo.
L’amianto causa ogni anno più di 6.000 decessi in Italia, e quasi 170 mila decessi in tutto il mondo. Questo perché le fibre di asbesto sono altamente lesive per la salute. Una volta inalate o ingerite, possono provocare dei lunghi processi infiammatori che sono causa dell’insorgenza di patologie mortali. Le fibre killer che superano le barriere chimiche e fisiche dell’organismo tramite ingestione e inalazione, inducono uno stato di infiammazione cronica nei tessuti bersaglio. Questi tessuti bersaglio sono rappresentati dalle membrane che avvolgono gli organi o dalle strutture anatomiche che ne determinano il funzionamento. Così, il rilascio prolungato di molecole infiammatorie può causare patologie invalidanti, come i tumori causati dall’amianto.
I danni causati dall’amianto sono stati evidenziati anche dall’Avv. Ezio Bonanni in “Il Libro bianco delle morti di amianto in Italia – Ed. 2022”. In queste pagine l’Avvocato denuncia la condizione di rischio amianto su tutto il territorio nazionale. In particolar modo, si è soffermato sulle vicende che hanno interessato tutta la Sicilia, una terra martoriata dal diffuso utilizzo di amianto. Tali vicende si sono verificate soprattutto a causa dei ritardi nella bonifica.
Durante il Tavolo inter-istituzionale del Nucleo Tecnico Amianto-Gruppo Salute è emersa la necessità di indirizzare le attività di prevenzione, assistenza e supporto alle vittime dell’amianto. Così l’Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato un report in cui stima che, fino al 2017, ci sono stati circa 231.000 decessi l’anno nel mondo dovuti a malattie asbesto correlate.
In particolare, dal 2010 al 2016, le vittime di mesotelioma in Italia sono state 7.660 uomini e 2.947 donne. Invece, le vittime di asbestosi sono 361 uomini e 44 donne. Infine è stimato che 11% dei tumori polmonari che colpiscono gli uomini è attribuibile all’esposizione ad amianto (2.718 decessi l’anno), mentre è 1,2 % nelle donne (112 decessi l’anno).Per quanto riguarda il tumore ovarico, secondo l’ISS, circa lo 0,5% è attribuibile all’esposizione ad amianto (circa 96 decessi nel periodo tra il 2010 e il 2015).
Le patologie asbesto correlate si distinguono sostanzialmente in due categorie. Le patologie fibrotiche sono malattie croniche progressive che si caratterizzano per l’aumentato deposito di collagene, responsabile della riduzione degli scambi gassosi. Poi ci sono le patologie neoplastiche, che sono patologie che si sviluppano in maniera silente ed aggressiva nel nostro organismo.
Per amianto malattie correlate classificate come fibrotiche sono rappresentate da:
Mentre le patologie asbesto correlate classificate come neoplastiche sono:
Infine, anche il versamento pleurico è una patologia asbesto correlata, ma che non rientra né nella classificazione delle patologie fibrotiche né nelle patologie neoplastiche. Tuttavia questa malattia da amianto spesso anticipa la diagnosi di una neoplasia.
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L’ispessimento pleurico è un’infiammazione che colpisce le membrane del polmone. La continua inalazione delle fibre di amianto causa dei lunghi processi infiammatori a livello della pleura polmonare, che possono tramutarsi anche in patologie neoplastiche, come il tumore del polmone o il mesotelioma polmonare.
Gli ispessimenti possono essere monolaterali, e quindi svilupparsi in un solo polmone, oppure bilaterali, quindi coinvolgere tutti e due gli organi polmonari.
L’INAIL riconosce questa patologia asbesto correlata come malattia la cui origine lavorativa è di elevata probabilità. Infatti, inserisce gli ispessimenti pleurici nella lista I delle malattie professionali. In questo caso, le persone affette da tale patologia sono esonerate dal dimostrare la correlazione tra esposizione lavorativa e insorgenza della patologia.
Le placche pleuriche sono lesioni della pleura causate prevalentemente dall’esposizione all’amianto. La continua lesione della pleura, causata dai processi infiammatori, provoca la calcificazione delle lesioni polmonari. In questo modo il polmone perde gradualmente la sua elasticità, compromettendo le funzioni respiratorie delle persone affette. A lungo andare, le placche pleuriche possono causare il mesotelioma polmonare, una patologia asbesto correlata classificata come neoplastica.
Anche le placche pleuriche sono riconosciute dall’INAIL come malattie professionali aventi la presunzione legale di origine. Infatti sono inserite nella lista I delle malattie professionali e questo è sufficiente per avere il riconoscimento professionale della patologia e la tutela dei diritti.
L’asbestosi polmonare è una patologia monofattoriale. Ciò vuol dire che l’unico agente patogeno responsabile della sua insorgenza è solo l’amianto. L’asbestosi si manifesta sotto forma di fibrosi a livello dell’albero respiratorio: bronchi, bronchioli e dotti alveolari. Quando queste strutture vengono interessate dal fenomeno fibrotico, la funzione primordiale è compromessa e causa seri problemi respiratori a chi è affetto.
Per questo motivo, l’INAIL riconosce l’asbestosi come patologia professionale avente la presunzione legale di origine. Questo vuol dire che per l’Istituto nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro è sufficiente la presenza dell’agente cancerogeno nell’ambiente lavorativo (noxa patogena) per ottenere il riconoscimento di asbestosi malattia professionale e, quindi, la tutela dei diritti.
Il versamento pleurico è una patologia polmonare che si verifica per l’accumulo di liquido tra le membrane dei polmoni. Tale patologia non rientra nella classificazione fibrotica e neoplastica delle patologie asbesto correlate, ma ha comunque delle correlazioni con le patologie dell’amianto.
Infatti, il versamento pleurico anticipa la diagnosi di mesotelioma polmonare e di tumore al polmone. Inoltre, può anticipare la diagnosi di numerose altre patologie.
Il tumore al polmone è una neoplasia multifattoriale che può insorgere anche in seguito all’esposizione professionale all’amianto. Esistono diverse neoplasie del polmone che si differenziano principalmente per la morfologia delle cellule malate.
Il tumore polmonare a piccole cellule, chiamato anche microcitoma, è un tumore particolarmente aggressivo che colpisce le cellule neuroendocrine dei bronchi. Inoltre, la malattia tende a diffondersi anche verso le strutture del polmone vicine, fino a raggiungere l’albero bronchiale. Il tumore al polmone non a piccole cellule, detto adenocarcinoma polmonare, invece, è la forma neoplastiche maggiormente diffusa. A sua volta può essere distinto sulla base delle cellule e delle strutture anatomiche in: carcinoma polmonare a cellule squamose, adenocarcinoma al polmone e carcinoma indifferenziato del polmone.
Anche il tumore al polmone è inserito nella lista I delle malattie professionali. Per questo esiste la presunzione legale di origine per ottenere il riconoscimento professionale della patologia e, quindi, la tutela dei diritti.
Il mesotelioma è una patologia maligna dove l’unico fattore eziologico è rappresentato proprio dall’amianto. Infatti, il mesotelioma è la patologia maggiormente riscontrata in coloro che subiscono l’esposizione lavorativa o ambientale alla fibra killer. La patologia interessa le membrane che rivestono gli organi viscerali.
Sulla base dell’organo colpito, possono distinguersi diverse forme di mesotelioma. La forma maggiormente riscontrata è il mesotelioma pleurico. Questa neoplasia interessa il 93% dei casi in coloro che sono stati esposti all’amianto. A seguire c’è il mesotelioma peritoneale, che rappresenta il 5% dei casi delle persone esposte alla fibra killer. Mentre le forme meno comuni sono il mesotelioma pericardico e il mesotelioma della tunica vaginale del testicolo.
Il tumore alla laringe è una neoplasia maligna che colpisce la gola. Più precisamente, la laringe è la struttura cartilaginea che si trova a livello della gola e rappresenta la sede dove sono collocate le corde vocali. L’ingestione delle fibre di amianto causa l’insorgenza del tumore. La forma più comune di tumore alla laringe è il carcinoma a cellule squamose.
Anche il tumore alla laringe, come la maggior parte delle patologie asbesto correlate, è compreso nella lista I dell’INAIL. Questo vuol dire, ancora una volta, che l’origine lavorativa è di “elevata probabilità”. Per questo motivo è sufficiente la prova della presenza di asbesto nell’ambiente lavorativo per avere il riconoscimento e il diritto al risarcimento.
Il tumore alle ovaie è la forma di tumore più comune nelle donne e solitamente insorge in tarda età, tra i 50 e 60 anni. Tuttavia, questa forma di tumore presenta forme ereditarie che causano la comparsa della neoplasia anche nelle donne più giovani.
Oltre ai fattori ereditari, alla genetica e alle mutazioni, il tumore delle ovaie può essere causato anche dall’esposizione a polveri e fibre di amianto. Infatti, l’INAIL classifica la patologia asbesto correlata come patologia professionale avente la presunzione legale di origine. Il tumore delle ovaie è quindi inserito nella lista I delle malattie causate dall’amianto, perciò l’origine lavorativa è di “elevata probabilità”.
Il tumore allo stomaco è una neoplasia che interessa tutto il sistema digestivo e in parte quello intestinale. Sono classificati come tumore allo stomaco anche patologie come il cancro al pancreas, al fegato, alla colecisti, al colon e il carcinoma rettale.
Tutte queste patologie insorgono non solo per l’esposizione ad amianto, ma anche a numerosi altri cancerogeni. Oltre all’amianto, infatti, altri cancerogeni, come le radiazioni ionizzanti, i metalli pesanti, uranio impoverito e sostanze chimiche industriali, possono causare il tumore allo stomaco.
L’INAIL riconosce questa patologia come malattia professionale la cui origine lavorativa è di limitata probabilità. Questo vuol dire che per le malattie professionali appartenenti alla lista II, la vittima deve dimostrare l’esposizione ad amianto come causa della patologia e quindi la sua origine professionale.
Il cancro alla faringe è una neoplasia di tipo maligno che si sviluppa a livello della faringe, che si trova tra la bocca, la cavità nasale e l’esofago. La faringe permette il percorso del cibo dalla bocca verso l’esofago, tramite il meccanismo della deglutizione.
Anche questo tumore è tra le neoplasie che possono essere causate dall’amianto. Il tumore della faringe è infatti inserito nella lista II dell’INAIL tra le malattie amianto correlate che potrebbero avere una origine professionale di limitata probabilità. Perciò l’onere della prova spetta al lavoratore.
Il tumore al colon-retto è una patologia maligna che si manifesta a livello intestinale. Le cellule tumorali si localizzano dell’ultimo tratto dell’intestino e si replicano velocemente, causando masse maligne. I sintomi del tumore colon-retto sono di varia natura e possono essere: tracce di sangue nelle feci, dolori addominali, diarrea o stitichezza, gonfiore addominale, perdita di peso, stanchezza, nausea o vomito.
L’INAIL riconosce il tumore al colon-retto come patologia professionale avente la presunzione legale di origine, ciò appartenente alla lista I, per l’esposizione a radiazioni ionizzanti. Invece è una malattia professionale la cui origine lavorativa è di limitata probabilità, quindi inserita nella lista II, per l’esposizione ad amianto.
Il tumore all’esofago rappresenta la nona neoplasia più frequente al mondo e il sesto tumore più comune nei Paesi non industrializzati. Questa patologia interessa soprattutto gli uomini con età superiore ai 60 anni e, con minor frequenza, anche le donne.
L’esofago è un organo che collega il cavo orale allo stomaco, attraverso il quale gli alimenti giungono per essere processati. Lo sviluppo della patologia solitamente coinvolge le cellule che rivestono il lume. Più raramente la neoplasia ha origine dalle cellule muscolari che rivestono il canale.
Le cause responsabili dell’insorgenza del tumore allo stomaco sono diverse. Tra i fattori di rischio anche l’amianto. Infatti, l’INAIL inserisce il tumore allo stomaco nella lista III delle malattie professionali. Questo vuol dire che l’origine lavorativa è ritenuta possibile e non vi è la presunzione legale di origine. Per cui l’onere della prova è a carico del lavoratore, che dovrà dimostrare la presenza dei minerali di amianto negli ambienti lavorativi.
Oltre alle patologie ufficialmente riconosciute dall’INAIL come correlate all’amianto, la letteratura scientifica ne evidenzia altre. Per questo l’art. 10, comma 4, del D.Lgs. 38/2000 ha stabilito che, in caso di infermità, il lavoratore assicurato può dimostrare l’origine professionale della malattia. L’amianto può causare:
In particolare molti studi hanno dimostrato la correlazione tra le fibre di asbesto e il cancro alla vescica, come “An update review of the literature: risk factors for bladder cancer with focus on occupational exposures“, a cura di Olfert, Felknor e Delclos.
A queste neoplasie si aggiungono altre malattie degenerative non tumorali (miocardiopatia, il morbo di Alzheimer, la sclerosi laterale amiotrofica, la fibromialgia e vari problemi cardiovascolari).
Le patologie asbesto correlate sono patologie causate dall’esposizione ad amianto. L’Osservatorio Nazionale Amianto e l’Avv. Ezio Bonanni tutelano le vittime dell’esposizione alla fibra killer e i familiari delle vittime. La tutela giuridica e legale è fondamentale per attivare la procedura INAIL di indennizzo del danno biologico e ricevere un contributo economico e assistenziale per il danno subito.
Infatti, con il riconoscimento della malattia professionale, si può accedere alle prestazioni INAIL, stabilite in base al grado invalidante, e al Fondo vittime amianto. I lavoratori possono fare domanda anche per i benefici contributivi, grazie ai quali accedere al prepensionamento. Invece, chi fa parte delle Forze Armate o del Comparto Sicurezza, può richiedere il riconoscimento della causa di servizio e dello status di vittima del dovere, con le prestazioni aggiuntive.
Inoltre le vittime e, in caso di decesso, i familiari hanno diritto alla tutela risarcitoria del danno differenziale, cioè all’integrale risarcimento dei danni.
La prevenzione rappresenta l’arma migliore per scongiurare le malattie, anche quelle più gravi. Infatti, per la tutela e la salvaguardia del diritto alla salute individuale e collettivo, si raccomandano attività di sensibilizzazione e di educazione alla salute. Per tutelare il diritto alla salute esistono tre forme di prevenzione: primaria, secondaria e terziaria.
La prevenzione primaria si esercita adottando uno stile di vita salutare ed evitando qualsiasi esposizione ad agenti cancerogeni. Avere abitudini sane permette al nostro corpo di non sviluppare malattie e di resistere, quindi, ai traumi fisici, psichici e di stress.
Grazie alla prevenzione secondaria, le persone possono ricevere una diagnosi precoce della malattia sottoponendosi alla sorveglianza sanitaria. I programmi di screening permettono di diagnosticare tempestivamente l’insorgenza di nuove patologie e di ridurre al minimo le conseguenze sfavorevoli. Sono poi applicati protocolli di cura che permettono di controllare la progressione della patologia ed eventuali forme di recidive di cancro.
Infine, la prevenzione terziaria è la tutela dei diritti delle vittime che hanno subito dei danni alla salute a causa di esposizioni sul luogo di lavoro.
L’Avv. Ezio Bonanni ha dedicato la sua carriera all’amianto e alle vittime dell’amianto. Con l’istituzione dell’Osservatorio Nazionale Amianto ha permesso la sensibilizzazione, su tutto il territorio nazionale, delle tragiche conseguenze causate dall’esposizione ad amianto.
Inoltre, tutte le vittime dell’amianto possono ricevere assistenza medica e legale gratuita contattando il numero verde 800 034 294 o compilando il form.